Sindrome del Neglect: una vita a metà

Lasciare nel piatto metà del cibo, vestirsi solo da un lato, camminare senza vedere gli ostacoli che si trovano alla propria sinistra. Il Neglect è un disturbo cognitivo che impedisce a chi ne è affetto di percepire tutta una parte della realtà in cui vive.
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Sara Del Dot 3 Gennaio 2019
* ultima modifica il 02/04/2019
Intervista alla Dott.ssa Gabriella Bottini professore ordinario di Neuropsicologia presso il Dipartimento del sistema nervoso e del comportamento dell’Università degli studi di Pavia

Prova a pensare di vivere la tua vita ignorando totalmente una parte del mondo. Immagina di vedere solo gli oggetti che stanno nella parte destra dello spazio in cui ti trovi, sentire solo le persone alla tua destra, percepire solo gli stimoli che vengono da destra. La parte sinistra, per te, non esiste. Non la vedi, non la senti, non la tocchi. Eppure, c’è. Così ti ritrovi a mangiare solo metà del cibo che hai nel piatto, a indossare un maglione infilandoti una manica sola, a sbattere contro uno stipite che eri convinto non ci fosse. No, non è un brutto gioco. Si tratta della sindrome del Neglect, o negligenza spaziale unilaterale.

Cos’è il Neglect

Il Neglect (in italiano sindrome di eminegligenza spaziale), consiste in un disturbo selettivo della percezione dello spazio. In pratica, una persona che ne è affetta non percepisce più lo spazio come prima, ma ne riconosce solo metà, come se una parte del mondo smettesse di esistere non solo ai suoi occhi, ma a tutto il suo cervello. A spiegarci meglio di cosa si tratta è la professoressa Gabriella Bottini, professore ordinario di neuropsicologia presso il Dipartimento del sistema nervoso e del comportamento dell’Università degli studi di Pavia.

"Il Neglect è una condizione neuropsicologica riguardante il dominio cognitivo", spiega la professoressa, "è un disturbo definito selettivo perché i pazienti che ne sono colpiti dimostrano un’incapacità di esplorare una parte specifica dello spazio, quasi sempre quella sinistra."

La scomparsa della sinistra

Uno degli aspetti più peculiari del Neglect è che, appunto, quasi sempre la parte di realtà che scompare per il malato è quella sinistra, in seguito a una lesione che colpisce l’emisfero destro. In pratica, se viene colpita una parte del cervello, gli effetti si ripercuotono sulla parte opposta dello spazio.

"Quasi sempre il danno che causa il Neglect è di origine vascolare, cioè un ictus – prosegue la professoressa – Questo può colpire o l’emisfero sinistro o quello destro. Il Neglect si manifesta molto più frequentemente quando la lesione colpisce l’emisfero destro. Quando questo viene danneggiato, il paziente trascura tutto ciò che succede nella parte sinistra dello spazio. Il Neglect dallo spazio destro, per lesione dell'emisfero sinistro,  è molto meno frequente perché l'emisfero sinistro è specializzato per le funzioni linguistiche e quindi in quel caso solitamente si manifesta un disturbo del linguaggio."

Le cause, quindi, non sono mai di tipo genetico, ma possono essere traumi e lesioni cerebrali, come emorragie, ischemie e ictus.

Si può curare il Neglect?

Certamente il Neglect si può curare, anche perché, manifestandosi soprattutto nella fase acuta dell’ictus, spesso tende a reagire e scomparire da solo. Altrimenti, l'attività cerebrale dell'emispazio sinistro può essere stimolato tramite diverse modalità (ad esempio elettrica e farmacologica), in modo da riportare l’attenzione del malato su quella parte di spazio che ignora completamente. Se la risposta agli stimoli non si ferma soltanto ai test ma si amplia anche alle azioni quotidiane (secondo il principio definito di generalizzazione), significa che la cura è efficace e il paziente sta guarendo. Ma non è sempre così.

“Purtroppo capita che alcuni pazienti cronicizzino e restino eminegligenti, continuando a ignorare la parte sinistra dello spazio in modo persistente – prosegue la professoressa Bottini – Questo è un bel problema per la vita di tutti i giorni, perché ignorare la parte sinistra dello spazio limita molto la possibilità di interazione con l’ambiente, e lo rende molto meno autonomo. Spesso i pazienti con una forma grave hanno la necessità di essere accuditi e fanno molta più fatica a essere re-inseriti nel tessuto sociale e famigliare”.

In più, il Neglect non sempre viene individuato e riconosciuto, quindi tende a essere trascurato. E questa trascuratezza fa sì che il paziente non venga riabilitato in modo efficace, subendo un peggioramento della situazione.

Consapevolezza: una questione delicata

Uno degli aspetti più complicati nella gestione della sindrome Neglect riguarda il fatto che quasi sempre il paziente non si rende conto di ignorare gran parte della realtà. Nella sua visione, lo spazio che vede è tutto quello a sua disposizione, e fargli capire che non è così, è molto difficile. È come se si dovesse convincere una persona dell’esistenza di qualcosa che non può vedere. Senza questa consapevolezza, la cura si complica perché il paziente fatica a stimolare da solo la parte “inattiva”.

“Questa è la base patologica della malattia – aggiunge la professoressa – “Se fosse consapevole si correggerebbe da solo. Siccome non lo è, si comporta come se lo spazio nel quale si muove fosse tutto lo spazio effettivamente disponibile, e si provoca danno. Quindi, il recupero riabilitativo si basa anche sul tentativo di re-instaurare la consapevolezza di questo deficit, ma non è per nulla semplice.

Anche per questo motivo il processo di riabilitazione prevede sempre delle linee guida che si estendono anche ai famigliari e ai caregivers, che vanno istruiti per gestire tutte le difficoltà del paziente, anche dal punto di vista emotivo.

Fonte| Focus

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