
Hai mai sentito parlare di sindrome di Marfan? Si tratta di una patologia piuttosto complessa che colpisce il tessuto connettivo e provoca quindi delle alterazione che riguardano soprattutto occhi, sistema cardiovascolare e sistema muscolo-scheletrico. Tieni presente, però, che ogni organo contiene anche il tessuto connettivo e quindi questa sindrome può interessare teoricamente tutto il corpo. Proviamo a capire insieme come.
Quando parliamo di Sindrome di Marfan, ci riferiamo prima di tutto a una patologia molto rara. Come ti anticipavamo prima, colpisce i tessuti connettivi, ovvero i tessuti più importanti del tuo corpo e che si ritrovano in ogni organo. Tutto questo in concreto cosa ti può causare? Purtroppo diversi sintomi, anche gravi perché si generano delle alterazioni a livello di ossa, cuore, polmoni e sistema nervoso centrale.
Le cause della sindrome di Marfan sono di tipo genetico. Sono infatti da ricercare nella mutazione di un gene che di norma è il gene della fibrillina 1(FBN1), ma a volte possono essere coinvolti anche i geni TGFBR1 e TGFBR2. L'alterazione viene trasmessa dai genitori secondo specifiche percentuali. Chi ne è affetto infatti ha circa il 50% di probabilità di passare la mutazione a un figlio.
I sintomi sono diversi in base a quale organo la malattia andrà a colpire, ecco un breve lista riassuntiva.
Per quanto riguarda la diagnosi, devi sapere prima di tutto che le mutazioni possibili sono oltre 200 ed quindi impossibile fare ricorso a specifici marker genetici che segnalino la presenza della sindrome. Potrai quindi capire come non sia per nulla semplice diagnosticare questa patologia, ma è essenziale farlo il prima possibile, in modo da intervenire subito e garantire al paziente una sopravvivenza più lunga. Un dato fondamentale è lo studio della storia della famiglia del paziente a cui poi si aggiungeranno ecocardiogramma, angiografia a risonanza magnetica, misurazione della pressione oculare e, chiaramente, test genetici.
Come ti abbiamo detto, questa malattia è causata da un’alterazione genetica quindi, come capirai facilmente, non esiste una cura che vada a sistemare il tuo Dna in maniera definitiva. Tuttavia, i farmaci sono comunque molto importanti per rallentare la progressione della malattia e fare sì che il paziente possa sopportare al meglio i sintomi: betabloccanti e medicinali per contenere la pressione arteriosa sono i principali che si utilizzano all'interno della terapia. Si potrebbe inoltre dover ricorrere a un approccio chirurgico, per correggere un'anomala dilatazione dell'arteria aortica che potrebbe essere sopraggiunta nel frattempo.
Fonte| Ospedale Pediatrico Bambino Gesù