Soffri di vaginismo? No, non sei “frigida” e non dovresti sentirti in colpa, ma libera di parlarne

Il vaginismo è un disturbo vero e proprio, che si manifesta con una rigidità involontaria dei muscoli che circondando gli organi genitali al momento di avere un rapporto sessuale. Di conseguenza, questo non può avvenire. Come immaginerai, è un ostacolo molto importante per la vita di coppia, ma soprattutto per quella di una donna. Il primo passo per superarlo è parlarne e non sentirsi in colpa.
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
10 Febbraio 2020

In questa rubrica stiamo affrontando insieme diversi tabù sociali che tutti negheranno di avere, ma che in realtà esistono, come ben saprai se sei caduto vittima di uno di questi. Oggi però ci concentreremo su un disturbo ancora poco conosciuto e di cui, chi ne soffre, non ne parla volentieri. Per nulla. Perché se il sesso continua a rimanere un argomento offlimits, nonostante tutti gli sforzi che vengono compiuti in questo senso, le sfumature sul tema lo sono ancora di più. Stai pensando a sex toys e nuove pratiche? Nulla di tutto questo, mi riferisco al vaginismo.

Per darti un'idea di cosa significhi questo problema, e di quale portata abbia nella vita di una donna e in quella di coppia, immagina di uscire da un po' di tempo con un ragazzo. Magari è il primo appuntamento, magari è già trascorso qualche giorno da quando vi siete incontrati. In ogni caso vi piacete, l'attrazione reciproca è evidente e quella sera avete pure casa libera. Tutto perfetto, se non fosse che nel momento clou qualcosa va storto. Diventi improvvisamente rigida e sono contratti soprattutto i muscoli attorno ai tuoi organi genitali. Una barriera impossibile da sfondare e un imbarazzo intenso che cala nella stanza. Lo puoi quasi toccare e preghi che ti ricopra, rendendoti invisibile: non vuoi guardare in faccia il tuo partner. Chissà cosa starà pensando e soprattutto chissà con quali parole deciderà di troncare sul nascere la vostra relazione.

Ecco, questo è il vaginismo. Ne soffre circa l'1 o 2% delle donne, percentuale che sale fino al 17% se vengono prese in considerazione solo quelle che si sottopongono a controlli ginecologici frequenti. Ma non si presenta solo durante un rapporto sessuale. Inserire un assorbente interno, sottoporsi a un PAP test di routine, una visita ginecologica. Sono tutte situazioni in cui potresti irrigidirti e provare dolore pelvico. Perciò, non di rado, rinuncerai. Rinuncerai a prenderti cura della tua salute, a un bagno al mare a stare bene con il partner. Si calcola che sia la prima causa dei cosiddetti "matrimoni bianchi", cioè quelli non consumati, e che spesso l'infertilità dichiarata nasconda in realtà l'impossibilità di avere rapporti. E chissà invece quante coppie finiscono per questa ragione.

Ma la cosa più grave non è nemmeno questa. Il vero problema, il momento in cui sarai stata colta dallo sconforto più totale, è che molti medici o ginecologi non sappiano cosa sia. Non siano in grado di riconoscerlo e diagnosticarlo, aiutando le proprie pazienti a individuare la soluzione migliore per loro. Se hai provato a parlarne con uno specialista, potrebbe averti risposto che "sì, insomma magari fa un po' male, ma bisogna anche stringere i denti e sopportare un attimo", oppure ti avrà fatto intendere, magari con belle parole, che sei un po' frigida. Insomma, alla fine della fiera era colpa tua.

Bene, prima di tutto cambia Ginecologo. E poi non vergognarti più perché no, non è una tua mancanza. Si tratta di un disturbo vero e proprio che può avere diverse cause, a volte fisiche altre psicologiche. Se ad esempio sei affetta da endometriosi, o il tuo imene è particolarmente spesso o, ancora, hai delle malformazioni agli organi genitali è abbastanza normale che tu possa provare dolore al momento della penetrazione.

Nella maggior parte dei casi, però, la causa deve essere ricercata nella tua sfera emotiva e nella tua mente. Essere stata vittima di un abuso, aver ricevuto un'educazione piuttosto rigida in materia di rapporti sessuali (hai presente quelle illuminate frasi del tipo: "Le brave ragazze non fanno queste cose" oppure "Piace solo agli uomini, per le donne è più un dovere coniugale"?) o aver ascoltato il racconto da parte di un'amica o una parente, come tua madre, che ha provato dolore durante il primo rapporto. Tutte queste situazioni favoriscono la tua rigidità involontaria e, a prima vista, incontrollabile. E poi c'è anche un altro fattore di rischio, che può apparire meno evidente: lo stress. C'è chi accumula la tensione nervosa nelle spalle e poi soffre di cervicale e mal di schiena, chi la sposta verso lo stomaco e poi è colto dai crampi. Tu sei stata un po' più sfortunata. Ma se ci pensi, sempre di muscoli perennemente contratti si parla.

La buona notizia? Si può risolvere

La cause possono essere davvero tantissime e non di rado non sono direttamente collegate alla sfera sessuale. Individuare la tua è molto importante, per poter capire come risolvere il problema. Perché sì, ecco la buona notizia: si può risolvere.

A volte è sufficiente parlarne con il tuo partner e avere pazienza. Magari prima di puntare al rapporto diretto, potreste conoscervi un po' meglio proprio sotto quel punto di vista. Può essere più divertente di quello che pensate può aiutarvi a evitare che un ostacolo di questo tipo metta in discussione la vostra relazione. Se il tuo vaginismo è leggero o moderato, è possibile che tu riesca a superarlo anche semplicemente in questo modo.

Se invece non riesci proprio a rilassarti, allora potresti parlarne con uno psicoterapeuta specializzato in questo argomento. Ci sono diversi percorsi che permettono di raggiungere l'obiettivo e dovrai trovare quello più adatto a te. Ciascuna di noi, infatti, è diversa e le terapie standard non aiutano nessuno.

Quel che è certo, in ogni caso, è che è ora di uscire allo scoperto e affrontare tutti quegli argomenti che fanno un po' arrossire. Ma poi, arrossire per cosa di preciso?

Questo articolo fa parte della rubrica
Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…