Tecniche e stili del nuoto: dallo stile libero alla rana, trova quello adatto a te

Stile libero, rana, dorso e farfalla. Sono questi i quattro stili regolamentati del nuoto, ovvero quelli su cui si disputano le competizioni agonistiche. Si inizia con lo stile libero con cui si apprende la respirazione laterale, si continua con il dorso, uno stile eseguito sul dorso e poi con la più versatile rana; e infine la farfalla, decisamente più faticosa e solitamente per i nuotatori più esperti.
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Gaia Cortese 2 Maggio 2019

Spalle larghe, schiena dritta, addominali scolpiti, gambe e braccia tornite. Solo a guardare il fisico di un nuotatore agonistico, chiunque sarebbe invogliato a tuffarsi in piscina e fare vasche su vasche. Non è proprio così semplice (soprattutto arrivare ad avere un fisico così), ma che il nuoto sia un sport estremamente salutare, questo è inconfutabile.

Il nuoto è uno sport completo, sviluppa in modo armonioso tutti i muscoli e aiuta l’apparato scheletrico a svilupparsi correttamente. Insomma, è davvero consigliato a tutti e praticarlo fin da bambini è sempre raccomandato, non per gli effetti positivi che ha sullo sviluppo fisico, ma anche per il semplice fatto che è importante (e vitale) imparare a nuotare.

Detto questo, una volta iscritti a un tradizionale corso di nuoto, gli stili da imparare sono principalmente quattro (sono gli stili regolamentari, ossia quelli su cui si disputano le competizioni agonistiche). Si inizia dallo stile libero per concludere con la farfalla, ma nel frattempo si impara anche a nuotare a dorso e a rana.

Tecniche e stile del nuoto

Lo stile libero

Lo stile libero, anche detto crawl, è il primo stile che si apprende in piscina. Si nuota sul petto con un movimento circolare continuo e alternato delle braccia, una battuta di gambe alternata e continua. La respirazione è laterale, generalmente fatta ogni tre bracciate. È la tecnica di nuoto che permette di raggiungere la maggiore velocità.

Il dorso

Il dorso è una sorta di stile libero, ma fatto per l'appunto sul dorso. È uno stile più lento rispetto al crawl perché le bracciate sono meno profonde, a causa della minore escursione dell’articolazione della spalla quando si muovono le braccia all'indietro. Il dorso è lo stile che non dà alcun problema con la respirazione perché il viso è sempre rivolto vero l'alto; oltretutto permette un buon defaticamento ed è indicato per chi ha problemi di mal di schiena.

La rana

La rana si nuota sul petto. Mentre le braccia portano le mani dal petto in avanti si esegue un movimento simultaneo delle gambe con i piedi che spingono verso l’esterno-posteriore. La respirazione è frontale, con la testa che si alza sulla superficie dell'acqua per prendere aria, e che di conseguenza fa affondare le gambe, con grande aumento della resistenza frontale. Per questo motivo la rana è lo stile più lento, ma anche più versatile, essendo l’unico che permette di nuotare anche sott’acqua.

La farfalla

Molto bello da vedere, la farfalla è forse lo stile più difficile da apprendere. Sempre meglio impararlo, ma in verità è poco utile, a meno che tu non voglia dare sfoggio della tua bravura in piscina o al mare. Lo stile farfalla prevede una bracciata circolare continua e simultanea accompagnata da due colpi di gambe simultanei.

È uno stile molto faticoso, generalmente riservato ai nuotatori più esperti, ma il segreto sta tutto nell'imparare il corretto movimento ondulatorio del corpo; questo movimento parte dalla testa, che dà l'impulso al movimento, si propaga poi al tronco e poi arriva agli arti inferiori, dove si sfoga con il colpo di gambe, che genera la propulsione.

Il delfino? Spesso si fa confusione tra i due stili, delfino e farfalla, ma la differenza è tutta nell'azione della gambata: nella farfalla la gambata è a rana, mentre nel delfino è con le gambe unite. In entrambi gli stili il movimento è ondulatorio e la bracciata è identica. Lo stile delfino è una semplice evoluzione della farfalla.