Tornano gli incentivi per la rottamazione di auto a benzina e diesel, ecco come procedere

Torna un bonus che potrebbe agevolarti nell’acquisto di una nuova auto. Torna l’incentivo per la rottamazione di un’auto a benzina e diesel. Vediamo meglio cosa prevede il bonus auto 2023 promosso dal Governo italiano.
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Mattia Giangaspero 14 Aprile 2023

Torna un bonus per l'auto tanto atteso, quello della rottamazione di vecchi veicoli inquinanti, quindi a benzina o diesel. È ormai da qualche anno che i governi italiani puntano a tipologie di questi incentivi per invogliare i cittadini a rinnovare il loro parco auto, uno dei più vecchi in Europa, soprattutto se confrontato a quello tedesco o francese. Si tratta di una forma di aiuto all'acquisto che con sè trascina un'altra politica ideologica e fondamentale in questa fase storica, ovvero quella di puntare il più possibile su veicoli più sostenibili, elettrici o ibridi in sostanza. E forse adesso con un nuovo bonus auto 2023, dopo quanto è accaduto al Parlamento Europeo per lo stop alle vendite di auto a benzina e diesel dal 2035, gli stessi cittadini si sentono ancora più invogliati e in dovere di cambiare un proprio veicolo se molto vecchio. Negli ultimi anni abbiamo avuto modo di parlare di differenti forme di incentivi auto, volte a offrire ai cittadini italiani una forma di aiuto per l’acquisto di nuovi veicoli, principalmente elettrici e ibridi, previa rottamazione di vecchie auto a benzina e diesel. L’obiettivo è quindi quello di incentivare gli automobilisti a comprare vetture a zero e basse emissioni. Ma esistono reali vantaggi rottamando la propria auto?

Quali sono i vantaggi della rottamazione di un'auto vecchia

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dichiarato in Parlamento: “È necessario incentivare chi ha bisogno dell’auto, i soldi dello Stato devono servire per svecchiare il parco auto, togliere dalla strada gli Euro 0, 1, 2, 3, e per aiutare chi non se lo può permettere, non chi ha le facoltà di comprarsi se vuole un’auto elettrica”.

Il rischio però è che nonostante si dia la possibilità di avere nuovi incentivi per acquistare una nuova auto, il cittadino non potrà comunque acquistare una vettura elettrica in quanto ancora troppo più costosa rispetto a una vettura a benzina e diesel. Quindi si opterà per un acquisto di un veicolo meno inquinante, ma che emette sempre emissioni e quindi a motore endotermico.

Come funzionano gli incentivi per la rottamazione delle auto: il testo

Quel che sappiamo è che entro la fine del mese di aprile il Governo Meloni darà la possibilità a tutti i cittadini di usufruire, se vogliono e soprattutto se hanno la possibilità, di un nuovo Ecobonus legato alla rottamazione della propria auto. Un nuovo fondo di incentivi che non dovrà essere compilato dall'automobilista, ma direttamente dalla concessionaria, come funziona già quello vigente. Siamo tutti in attesa di sapere di quanto verrà modificato l'importo complessivo per la rottamazione e di quanto potrebbe aumentare. Chissà se saremo di fronte a una nuova grande campagna di rottamazione auto oppure no.

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Il parco auto in Italia è da svecchiare

E ho voluto concludere così il paragrafo precedente, anche perchè adesso dobbiamo parlare di quanto sarebbe fondamentale svecchiare il parco auto italiano. Stando alle parole del Ministro Urso, il governo vorrebbe eliminare tutti i veicoli da Euro 0 a Euro 3 dalla circolazione, ritenuti troppo inquinanti. Si tratta di oltre 11.3 milioni di vetture su un totale di 40 milioni circolanti tra le strade nazionali. In sostanza una su quattro.

ANFIA, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, propone di alzare il contributo unitario proposto ai cittadini, per riuscire ad incentivare finalmente l'acquisto di auto elettriche. Attualmente l'incentivo prevedeva 3mila euro per l'acquisto senza rottamazione e 5mila euro invece per quello con rottamazione. Un'altra ipotesi sarebbe quella di estendere, anche lo stesso bonus, a chi vorrebbe noleggiare e non acquistare un'auto, il problema è che ovviamente si dovrebbero aumentare i fondi. Quindi, con molta probabilità il rischio è che si rimani con un tetto massimo di 35.000 euro più IVA di spesa per l’acquisto dell’auto elettrica.