Tracheotomia: cos’è e quando si esegue

La tracheotomia è una procedura chirurgica che permette un’apertura temporanea della parete tracheale e della cute, con conseguente comunicazione tra la trachea cervicale , che consenta un passaggio di aria atto a garantire una efficace respirazione.
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Valentina Rorato 16 Giugno 2023
* ultima modifica il 26/06/2023

La tracheotomia è una procedura chirurgica in cui viene praticata un'incisione di circa 1,5 cm nella parte anteriore del collo e un tubo di respirazione viene inserito nella trachea, per permettere alla persona di respirare e per far sì che vengano eliminate le secrezioni dei polmoni.

La trachea è un organo lungo circa 12 cm, di forma cilindrica e situato davanti all’esofago. Collega la laringe e la parte iniziale dei bronchi ed è fondamentale per il passaggio dell’aria.  Quando qualcosa la blocca o la fa gonfiare, le persone non riescono a respirare correttamente e sopraggiunge la necessità di creare un passaggio per l’aria, per esempio con una tracheotomia.

Indicazioni alla tracheotomia

Una tracheotomia può essere eseguita per una serie di motivi diversi:

  • Le vie aeree sono da gonfiore o sangue
  • Grave apnea notturna
  • Intubazione prolungata
  • Aspirazione delle secrezioni polmonari
  • Deficit della deglutizione permanente
  • Interventi complessi a testa o collo

In passato la tracheotomia rappresentava una tecnica associata a diverse complicazioni,  ma oggi grazie a cannule e tecniche operative sempre migliori, i rischi sono paragonabili a quelli dell'intubazione endotracheale. Ha però dei vantaggi rispetto all'intubazione convenzionale per via nasale o orale, ovvero:

  • Cannula di maggiore diametro e più corte;
  • Semplice e rapido cambiamento della cannula (dopo la stabilizzazione dello stoma);
  • Migliore possibilità di posizionamento della cannula in trachea (nessuna intubazione monolaterale);
  • Migliore possibilità di fissazione della cannula;
  • Migliore cura dell'igiene orale e nasale;
  • Aspirazione facile ed efficace;
  • Riduzione del lavoro respiratorio;
  • Riduzione dello spazio morto;
  • Migliore “comfort” per il paziente.

Tecniche di tracheotomia

Esistono due principali tecniche per eseguire la tracheotomia: chirurgica o percutanea. Quest’ultima è una variante di tracheotomia che prevede l'utilizzo di strumenti dilatatori per allargare i fasci tessutali della trachea anziché sezionarli.

Tracheotomia chirurgica

La tracheotomia chirurgica si effettua attraverso un’incisione verticale o trasversale della cute e del connettivo sottocutaneo a livello dei primi anelli tracheali.  Vengono poi separati i muscoli sterno-ioidei e sternotiroidei incidendo il connettivo aponeurotico che li unisce sulla linea mediana. A questo punto si pratica una piccola soluzione di continuo sulla parete anteriore della trachea al di sopra (tracheotomia sopraistmica), al di sotto (tracheotomia sottoistmica), o attraverso (tracheotomia transistmica) l’istmo della ghiandola tiroide.

Tracheotomia percutanea

Come anticipato, questa tracheotomia è una tecnica abbastanza recente e serve per creare un passaggio respiratorio provvisorio, soprattutto per chi ha bisogno di attività respiratoria artificiale prolungata. Esistono numerose varianti di tracheotomia percutanea, dalla percutanea anteriore alla percutanea translaringea, e in linea di massima si introduce una cannula tra la cartilagine cricoidea ed il primo anello tracheale. Questa tecnica comporta meno rischi della tradizionale.

Possibili complicanze

La tracheotomia è una procedura che è stata negli anni ottimizzata, ma che purtroppo può comportare ancora molti rischi. Può diventare pericolosa se non è eseguita da personale esperto o in situazioni di emergenza. E’ possibile che subentrino delle complicanze:

  • Disfonia
  • Emorragia grave
  • Enfisema sottocutaneo
  • Lesioni dell'esofago
  • Pneumotorace (collasso del polmone)
  • Ostruzione della cannula a causa di coaguli di sangue o muco
  • Infezioni che si diffondono a partire dall'incisione
  • Fistole tracheo-cutanee/esofagee
  • Stenosi o dilatazione tracheale
  • Granulomi
  • Ulcerazioni cutanee e della mucosa tracheale
  • Polmonite
  • Disfagia
  • Danno della trachea
  • Cheloidi (abnorme formazione di tessuto cicatriziale)
  • Infezioni a causa della proliferazione di batteri intrappolati nella cannula tracheale
  • Mancata chiusura fisiologica dello stoma dopo la rimozione della cannula (il rischio aumenta quando il tubicino rimane inserito per un periodo superiore a 16 settimane): in simili circostanze, la ferita può essere richiusa chirurgicamente
  • Ostruzione della cannula
  • Erosioni cutanee
  • Stenosi tracheale

Questi rischi sono più frequenti nei bambini, ma anche nei fumatori, nelle persone obese e negli alcolisti. dopo una tracheotomia, ovviamente, il paziente deve essere assistito con cura, per minimizzare il rischio di sovrainfezioni batteriche.

Come prevenire il rischio di complicanze

Una volta eseguita la tracheotomia, bisogna prima di tutto mantenere pulita la cannula tracheale e lo stoma tracheale (il foro praticato per inserire la cannula). Potrebbe essere necessaria la tracheoaspirazione, ovvero l’ aspirazione per la rimozione di secrezioni, sangue, vomito e/o altro materiale estraneo dalle vie aeree.

Inoltre, è importante:

  • eseguire impacchi caldi in prossimità del sito d'incisione per attenuare il dolore o il fastidio percepito
  • mantenere sempre la zona d'incisione asciutta e pulita
  • evitare ogni possibile contatto con particelle di sporco, cibo, acqua e bevande: una volta aspirati, frammenti solidi e/o goccioline potrebbero causare gravi disturbi respiratori
  • indossare sciarpe morbide (non troppo strette) prima di uscire di casa, per evitare che particelle di sporco entrino nel canale respiratorio
  • rispettare l'eventuale terapia antibiotica profilattica prescritta dal medico dopo l'intervento

In presenza di sintomi anomali, dolore insopportabile o dubbi, il paziente sottoposto a tracheotomia dovrebbe rivolgersi immediatamente al medico per ulteriori accertamenti.

Fonti | "La respirazione artificiale. Basi e pratica" pubblicato da R. Larsen e T. ZiegenfussAooi

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