L’aria condizionata per molti è sicuramente uno degli alleati di cui servirsi per fronteggiare le pesantissime ondate di calore che si stanno abbattendo sull’Italia e su gran parte del mondo. Considera che un caldo così, nel nostro Paese, difficilmente si ricorda.
Solo nel luglio 2021 i termometri si erano spinti oltre, arrivando a segnare 48,8°C a Siracusa, in Sicilia, che ancora oggi resta la temperatura più alta della storia italiana e anche dell’Europa.
Allo stesso tempo, questa tecnologia rappresenta però anche una fonte di rischio da cui guardarsi bene. Se usata in modo scorretto e sconsiderato, infatti, può fare male alla tua salute.
Non mi riferisco solo ai rischi di un malfunzionamento dell’impianto o della scorretta manutenzione del tuo condizionatore, che come ti abbiamo già spiegato può diventare veicolo di diffusione di virus e batteri estremamente dannosi.
A minacciare la tua salute c’è anche quello che abbiamo ribattezzato “il mal d’aria condizionata”, una situazione che si viene a creare quando ti esponi a bruschi ed eccessivi sbalzi di temperatura impostando per esempio temperature troppo basse rispetto a quelle esterne o tenendo accesa l’aria per tutta la notte.
Passando da ambienti molto caldi ad altri molto freddi c’è un altissimo rischio di ammalarsi e sviluppare una sintomatologia fatta di prima di tutto dal mal di gola provocato dalla secchezza della laringe e della faringe a causa di temperature troppo basse. In questo caso possono insorgere dolori e bruciori che nei casi più gravi anticipano patologie come la tracheite.
Uno scorretto uso dell’aria condizionata può portare a mal di schiena e al collo e originare contratture muscolari dolorosissime e spesso invalidanti, come alla zona delle spalle o della cervicale. Per non dimenticare il mal di testa.
Esporsi per lungo tempo a un getto d’aria troppo fredda può fare male anche agli occhi, facili bersagli di congiuntiviti, eccessiva secchezza e arrossamenti. Potresti soffre anche di mal di pancia e crampi addominali, improvvise coliche o spasmi renali e anche forme di diarrea.
Fonte | Humanitas