Tumore del colon-retto, l’olio extravergine d’oliva potrebbe contribuire a prevenirlo

Secondo uno studio effettuato sui topi da un gruppo di scienziati dell’Università di Jaén, i grassi contenuti nell’olio extravergine d’oliva altererebbero la flora batterica intestinale creando un microambiente “positivo” e associato a una maggior prevenzione contro il cancro del colon-retto. Al contrario, gli oli di cocco e di girasole provocherebbero modifiche sfavorevoli che, per i ricercatori spagnoli, sono da considerare fattori di rischio per la diffusione della malattia.
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Kevin Ben Alì Zinati 15 Giugno 2020
* ultima modifica il 23/09/2020

L’olio extravergine d’oliva per prevenire il tumore del colon-retto? È il risultato di un progetto del Dipartimento di Scienze della Salute e del Centro di Studi Avanzati sulll'Olivo e Olio d'Oliva dell'Università di Jaén, in Spagna. Sulle pagine della rivista Nutrients, i ricercatori spagnoli hanno dimostrato gli effetti di tre diversi oli ricchi di grassi sul microbiota intestinale dei topi. L’obiettivo era studiare la correlazione di questi oli, tipici delle diete occidentali, con lo sviluppo del tumore al colon-retto. E i risultati avrebbero dimostrato che mentre l’olio di cocco e quello di girasole genererebbero un microambiente intestinale proinfiammatorio che per gli scienziati è dunque un fattore di rischio per lo sviluppo del cancro, l’olio extravergine di oliva sarebbe capace di alterare la flora batterica creando, invece, un microambiente antinfiammatorio. E questo, per i ricercatori spagnoli, sarebbe un fattore protettivo decisivo nei confronti del tumore del colon-retto.

Il tumore del colon-retto

Tra le neoplasie più comuni e, purtroppo, più mortali c’è proprio il tumore del colon-retto. Secondo i ricercatori dell’Università di Jaén, una dieta di tipo occidentale, caratterizzata da un buon contenuto di grassi, unita a uno stile di vita sedentario possono essere fattori di rischio importanti nell’aumento dell’incidenza della patologia: proprio l’elevata concentrazione lipidica, spiegano, provocherebbe alterazioni nel microbiota creando così condizioni favorevoli a malattie e infiammazioni.

I risultati

Il microbiota intestinale ha il compito di regolare il metabolismo dei grassi, sintetizzare gli aminoacidi e le vitamine e favorire la digestione di carboidrati. In condizioni normali contribuisce quindi alla “salute” dell’organismo. In caso di alterazioni, unite a predisposizioni genetiche, si possono però sviluppare microbi che portano a infiammazioni o malattie. L’alimentazione ha un ruolo decisivo in questo scenario e siccome l’effetto dannoso apportato dai grassi animali è già noto, i ricercatori spagnoli si sono concentrati sugli oli vegetali: l'ipotesi era che il profilo di acidi grassi proprio di ciascun alimento potesse agire in maniera diversa.

Così hanno sottoposto il microbiota di un campione di topi a un’alimentazione in cui l’unico apporto di grassi veniva da tre oli diversi: di cocco, di girasole ed extravergine di oliva. Dai risultati è emerso che tutti e tre gli oli avevano provocato una disbiosi, ovvero un’alterazione della flora batterica intestinale. Tuttavia, solo quello extravergine di oliva avrebbe originato un ambiente batterico positivo: la diminuzione dei batteri Enterococcus, Staphylococcus, Neisseria e Pseudomonas insieme all'aumento dei Firmicutes e dei Bacteroidetes, secondo i ricercatori sarebbero condizioni associabili alla prevenzione del tumore del colon-retto. Quello di cocco e quello di girasole, invece, avrebbero apportato modifiche sfavorevoli, redendo così l’ambiente proinfiammatorio. Nonostante si tratti di test su modelli animali, per i ricercatori la scoperta sarebbe un'ulteriore prova dei benefici dell'olio extravergine di oliva sulla salute dell'uomo.

Fonti | "The High-Fat Diet Based on Extra-Virgin Olive Oil Causes Dysbiosis Linked to Colorectal Cancer Prevention" pubblicato il 7 giugno 2020 sulla rivista Nutrients 

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