Una mascherina di stoffa sopra la chirurgica potrebbe proteggerti di più: lo suggeriscono i Cdc statunitensi

Secondo un nuovo studio americano una mascherina, chirurgica o in tessuto, blocca circa il 40% delle particelle che ti arrivano da una persona che tossisce. Con una mascherina di stoffa sopra una chirurgica, la percentuale bloccata sale all’80%. Se due persone che parlano indossando il double masking, le particelle bloccate sono il 95%.
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Kevin Ben Alì Zinati 11 Febbraio 2021
* ultima modifica il 11/02/2021

Oggi farsi prendere dal panico è più normale del solito e in questi mesi sarà capitato spesso anche a te, magari uscendo di casa, salendo su qualsiasi mezzo pubblico o mentre facevi la spesa. In situazioni che prima avresti vissuto spensieratamente ti sarà successo di guardarti attorno e pensare di voler mettere più barriere possibili tra te e il mondo, convinto che così, il virus, non sarebbe proprio più entrato.

In un primo momento il Ministero della Salute non ne confermava la maggior efficacia protettiva ma ora indossare due mascherine una sopra l’altra potrebbe davvero aumentare la protezione.

Secondo un nuovo studio dei Cdc statunitensi, una mascherina di stoffa sopra a una chirurgica, o una medica ben aderente al viso, bloccherebbero oltre il 90% delle particelle virali in entrata: il double masking fermerebbe la maggioranza delle goccioline di aerosol che ti arrivano da una persona che parla o tossisce e sarebbe quindi un nuovo alleato per rallentare la diffusione del Coronavirus.

La prove dei ricercatori americani sono arrivate da due esperimenti in laboratorio. Hanno testato la differenza di efficacia tra una mascherina, chirurgica o di stoffa, prima utilizzata singolarmente e poi in combinazione, successivamente hanno confrontato la loro efficacia protettiva quando a indossarle è una sola persona della coppia e quando invece entrambe sono “mascherate”.

Nel primo esperimento la mascherina chirurgica, da sola ma non ben annodata e mal indossata, bloccava il 42% delle particelle mentre quella di stoffa singola arrivava a bloccarne fino al 44,3%. La mascherina in tessuto sopra quella chirurgica, invece, avrebbe bloccato il 92,5% delle particelle di tosse.

I ricercatori hanno poi simulato un flusso di goccioline respiratorie tra due persone, quindi una sorgente e un ricevitore, utilizzando due teste artificiali poste a 2 metri di distanza l'una dall’altra.

In questo caso i risultati sono stati importanti. Il double masking della sola testa “sorgente” ha ridotto l'esposizione del ricevitore senza mascherina dell'82,2% e del 62,9% quando indosso c’era una sola mascherina chirurgica ma annodata e stretta al viso. Risultati molto simili sono stati ottenuti anche nello scenario contrario, con lo “scambio” di mascherina.

Quando invece entrambe le teste sono state dotate di doppie mascherine o di mascherine molto aderenti, l’esposizione del ricevitore è stata ridotta rispettivamente del 96,4% e del 95,9%.

Secondo i Cdc il double masking fermerebbe la maggioranza delle goccioline di aerosol che ti arrivano da una persona che parla o tossisce

È tutto davvero così facile e sicuro? Non proprio. Lo studio dei Cdc ha dei limiti che devi tenere a mente. L’efficacia del double masking non è generalizzabile agli uomini con molta barba che, come puoi immaginare, può inficiare l’utilizzo della mascherina. E poi, nonostante gli ottimi risultati, i ricercatori hanno testato solo pochi scenari: non hanno confrontato, per esempio, l’efficacia di due mascherine chirurgiche o di due di stoffa e soprattutto è stato esaminato un solo tipo di maschera in tessuto, anche se ne esistono di diversi tipi.

Se le usi correttamente, ha spiegato il Cdc, una mascherina di stoffa sopra una chirurgica potrebbe restringere gli spazi attorno ai bordi ed evitare che le particelle di virus penetrino le tue “barriere”. Eppure, come hai imparato in questi mesi, non è comunque una garanzia di protezione totale. Devi quindi ricordarti sempre le altre regole: distanziamento sociale, igiene delle mani e buon senso. Questi, insieme ai vaccini e a tutte le terapie che stiamo mettendo a punto (non ultimi gli anticorpi monoclonali), sono i nostri alleati.

Fonte | Cdc

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