Una storia di plastica: dal primo tipo di celluloide fino a una delle maggiori produzioni al mondo

Tutto ha inizio nella seconda metà dell’800, quando un chimico inglese crea un materiale semisintetico che corrisponde al primo tipo di celluloide. Da qui, la storia della plastica inizia a svilupparsi, attraverso sempre nuove scoperte e nuovi utilizzi in ambito meccanico, tessile, cinematografico, fino ad approdare agli anni Cinquanta e Sessanta, in cui ha inizio il suo periodo di massima espansione.
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Rubrica a cura di Sara Del Dot
25 Gennaio 2019

La plastica, come sappiamo, non ha una storia millenaria, anzi. Si tratta di un materiale piuttosto recente, che tuttavia ha rivoluzionato i processi produttivi di praticamente tutti gli oggetti attualmente in circolazione, di conseguenza la sua produzione ed evoluzione hanno avuto un’incredibile accelerata non appena ci si è resi conto della portata che avrebbe potuto avere il suo inserimento industriale. Ed ecco che dagli anni Sessanta a oggi la sua produzione è aumentata dalle 15 milioni di tonnellate alle 340 milioni. Ma quindi, quando nasce, come nasce e in che modo si evolve? Oggi lo scopriremo insieme, così da avere un po’ più chiaro in che modo quello in cui viviamo è diventato un mondo di plastica.

  • Fine 1800: Le origini della storia della plastica possono essere collocate verso gli anni ’60 dell’800, quando venne inventato un materiale semisintetico creato dal chimico inglese Alexander Parkes che chiamò la sua creazione, appunto, Parkesine (in seguito fu maggiormente conosciuta come Xylonite). Qualche anno dopo, nel 1869, i fratelli americani Hyatt brevettarono la formula del nitrato di cellulosa, ovvero la prima forma in assoluto di celluloide, che avrebbe dovuto sostituire l’avorio nella produzione di palle da biliardo ma riscosse invece un successo inaspettato negli studi dentistici.
  • Inizio ‘900: il Novecento è considerato il vero e proprio secolo della plastica, sia a causa della nascita della celluloide vera e propria (acetato di cellulosa) con le sue proprietà ignifughe, sia per il suo rapidissimo sviluppo. Infatti, è da questo periodo che la celluloide inizia a essere usata come componente degli aeroplani e per le pellicole del cinema, protagonista di diversi esperimenti e utilizzi che iniziavano ad aprire la strada al periodo storico che sarebbe stato caratterizzato dal vero e proprio boom della plastica nel mondo. Nel 1907, infatti, un’altra invenzione accresce lo sviluppo del materiale del futuro: la Bakelite, chiamata così per il nome del suo inventore, Leo Baekeland, la prima resina termoindurente che si diffuse rapidamente in pochissimi anni. Il 1912 fu il turno del polinilcloruro (PVC) e il 1913, quello del cellophane, il materiale che ancora oggi tutti conosciamo, utilizzatissimo nella produzione industriale grazie alla sua versatilità, sottigliezza e flessibilità.
  • Anni 30: questo decennio segna l’avvio dell’industria moderna e soprattutto dell’utilizzo del petrolio come materia prima. Nel 1935 nasce il nylon (poliammide), sintetizzato da Wallace Carothers, che risulta subito perfetto per l’industria tessile e dei paracadute.
  • Anni 40: anche questo decennio rappresenta una svolta per la produzione del materiale plastico. Infatti, è il periodo del brevetto del polietilene tereftalato, che noi conosciamo come PET. Sì, proprio lui, quello delle bottiglie (ma molto utilizzato anche nelle fibre tessili). Nel frattempo vedono la luce anche sostituti della gomma, poliuretani, e i copolimeri in cloruro-acetato di vinile, usati, lo dice anche il nome, per i dischi.
  • Anni 50: in questi anni vengono scoperte le resine melammina-formaldeide, subito utilizzatissime nell’arredamento e le fibre sintetiche, che piano piano andranno sempre di più a sostituire quelle naturali. È anche il decennio del polietilene e del propilene isotattico.
  • Anni 60: a questo punto, dopo quasi un secolo dalla sua prima apparizione nel mondo, la plastica inizia a diventare ufficialmente il materiale del futuro. Con tutte le sue qualità, la sua versatilità e il suo basso costo, consente anche alle fasce di popolazione meno privilegiate di accedere a determinati beni, non più riservati soltanto alle famiglie più abbienti. La plastica entra di prepotenza nelle case di tutte le famiglie occidentali, ma non solo come componente di abiti, tende, giocattoli ed elettrodomestici. La plastica fa il suo ingresso anche nel mondo della moda, dell’arte e del design.

Da qui in poi, la scalata della plastica nella top 3 dei materiali più utilizzati al mondo la conosciamo. La sua composizione e le sue varie forme si sviluppano sempre di più, fino ad arrivare ai tecnopolimeri, materiali utilizzati per produzioni tecniche, sterilizzabili, resistenti alle alte temperature e quindi protagonisti di produzioni di una serie di settori come aeronautica, aeronautica spazialecaschi, motori.

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Sono nata e cresciuta a Trento, a due passi dalle montagne. Tra mille altre cose, ho fatto lunghe passeggiate nel bosco altro…