Usa, raro caso di peste bubbonica trasmessa dal gatto: come prevenire le malattie degli animali domestici

A Deschutes, nello stato dell’Oregon, è stato identificato un raro caso di peste bubbonica trasmesso, secondo le autorità sanitarie, da un gatto domestico. Le peste infatti è una zoonosi, ovvero una patologia che arriva all’uomo dal contatto (diretto o indiretto) con animali infetti. Per questo è importante ricordare sempre semplici norme igieniche nel nostro rapporto con animali domestici, come il monitoraggio della sua salute e il rispetto della pulizia della sua alimentazione e delle deiezioni.
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Kevin Ben Alì Zinati 14 Febbraio 2024
* ultima modifica il 03/03/2024

Ancora non ci sono certezze ma tutto fa pensare che ad aver trasmesso la peste bubbonica a un individuo originario di Deschutes, nello stato dell’Oregon (Usa), sarebbe stato il suo gatto domestico.

Secondo le autorità sanitarie si spiegherebbe così la storia di uno cittadino americano, fortunatamente subito isolato e curato per quella che nei Paesi sviluppati è considerata una malattia abbastanza rara.

La peste bubbonica, che rappresenta la forma più diffusa di peste, è un'infezione provocata dal batterio Yersinia pestis e se presa per tempo, dunque nelle prime fasi della sua diffusione, può essere trattata con antibiotici portando ad esiti positivi.

Per questo l’individuo non sarebbe in grande pericolo e non rappresenterebbe un grosso rischio nemmeno per la comunità.

Dettaglio da non sottovalutare e che sembra emergere forte da questa storia, la peste è bubbonica è una zoonosi, ovvero una malattia trasmessa all’uomo dagli animali attraverso il morso di una pulce infetta o tramite il contatto con un animale malato: roditori come topi, scoiattoli o appunto gatti.

Le autorità sanitarie dell’Oregon hanno pensato a due ipotesi per spiegare il contagio. Il gatto potrebbe essere entrato in contatto con una popolazione di pulci infette, trasportandole entro le soglie di casa ed esponendo l’individuo al loro morso.

In alternativa, ad aver trasmesso l’infezione potrebbe essere stato il gatto stesso, infettato a sua volta dalle pulci, attraverso i fluidi corporei come le goccioline respiratorie (i famosi droplets).

Il contagio tra animale e uomo può anche avvenire attraverso l’ingestione di materiale organico proveniente da animali contaminati, graffi o morsi.

La NBC News, in effetti, ha riportato le parole del dottor Richard Fawcett, un ufficiale sanitario della contea di Deschutes, secondo il quale il gatto avrebbe sviluppato un ascesso drenante, chiaro sintomo di un’infezione allo stadio avanzato.

Nell’essere umano, i sintomi della peste di solito iniziano a manifestarsi da due a otto giorni dopo l'esposizione a un animale o una pulce infetti e comprendono:

  • febbre improvvisa
  • nausea
  • debolezza
  • brividi
  • dolori muscolari
  • bubboni, ovvero linfonodi visibilmente ingrossati.

In attesa di capire come andrà a finire, questa storia ci ricorda una lezione che negli ultimi anni dovremmo aver imparato a memoria. E cioè che gli animali, anche quelli domestici che ci fanno compagnia tutti i giorni, possono rappresentare i vettori di una o più malattie, a volte anche gravi e serie.

Per questo, è importante che il rapporto con il proprio animale domestico non prescinda dal rispetto di semplici norme igieniche, come

  • Il controllo del buono stato di salute dell’animale
  • L’igiene del contatto personale con l’animale
  • L’igiene dell’alimentazione dell’animale e delle sue deiezioni
  • La vaccinazione de tuo animale di compagnia

Fonti | Iss; Autorità Sanitarie Deschutes

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