Vaccino obbligatorio: per chi lo è già e quando l’obbligo potrebbe essere esteso

L’obbligo di vaccino non è uguale all’obbligo di possedere il green pass. Il primo, ad oggi, viene applicato solo al personale sanitario e qualora non venga rispettato sono previste delle sanzioni. I partiti però discutono sull’opportunità o meno di estenderlo anche ad altre categorie di popolazione, se non a tutti i cittadini italiani.
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Giulia Dallagiovanna 27 Agosto 2021
* ultima modifica il 27/08/2021

C'è il vaccino contro il Covid e c'è il green pass. E se in alcune situazioni è obbligatorio presentare il certificato verde, quando invece l'imposizione riguarda direttamente l'inoculo del farmaco immunizzante? La differenza non è poi così sottile, dal momento che l'ormai celebre QR code non è necessariamente legato al vaccino, ma può arrivare anche in seguito a risultato negativo di un tampone o recente guarigione da Covid-19. A dimostrazione di ciò, ad oggi l'obbligo vaccinale esiste solo per una categoria di lavoratori. Ma, te lo anticipo, non è da escludere che in futuro venga esteso, addirittura all'intera popolazione per la quale l'uso di questi farmaci è già stato approvato.

L'obbligo vaccinale

Ad oggi solo il personale sanitario è obbligato a ricevere il vaccino. Questa imposizione è stata istituita ad aprile con l'entrata in vigore del decreto legge numero 44, "Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici". Si parla quindi principalmente di medici, infermieri e operatori sociosanitari. Nel provvedimento sono poi inclusi altri professionisti come i veterinari o gli psicologi. La dicitura precisa recitava infatti: "Soggetti obbligati sono gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario".

Le sanzioni per chi non rispetta l'obbligo sono progressive: si prevedono prima di tutto demansionamenti e riassegnazioni a compiti non a contatto con il pubblico, per prevenire ogni pericolo di contagio. Qualora questa soluzione non fosse possibile o, banalmente, il professionista non dovesse accettare, scatterebbe la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione fino a dicembre 2021. A quel punto, se ancora la vaccinazione non fosse avvenuta, non rimarrebbe altra soluzione se non il licenziamento.

Lo scopo dell'obbligo vaccinale

A differenza di quello che potrebbe sembrarti a prima vista, l'obbligo vaccinale non è una punizione. Lo scopo del vaccino è prima di tutto la prevenzione della malattia grave e quindi un alleggerimento della pressione sugli ospedali e una drastica riduzione dei decessi. In secondo luogo sembra essere in grado, se non di evitare del tutto, quando meno di abbassare il rischio di trasmissione del virus da una persona all'altra. Ecco perché è importante vaccinarci tutti, per limitare sempre di più la circolazione del SARS-Cov-2.

Ed è anche il motivo per cui l'obbligo vaccinale è stato attribuito prima di tutto al personale sanitario, che più di tutti deve tutelare la salute dei pazienti. Inoltre, come ben sappiamo, durante la prima ondata furono proprio gli ospedali a trasformarsi in incubatori della pandemia e medici e infermieri a costituire un inconsapevole – e sicuramente non voluto –  veicolo del contagio.

La possibile estensione

Se ne riparlerà probabilmente a fine settembre, ma la domanda già circola e qualche risposta è arrivata: il vaccino diventerà obbligatorio per tutti? Molto probabilmente verrà estesa la richiesta di possesso del green pass anche per salire su un mezzo di trasporto pubblico urbano e su un treno regionale. Nel frattempo però si sta pensando di agire alla radice del problema. Problema, sì, visto che secondo Fondazione Gimbe sono 4,6 milioni le persone over50 che ancora non hanno ricevuto nemmeno la prima dose. Stiamo parlando proprio dei soggetti più esposti alle conseguenze del Covid-19.

4,6 milioni di over50 ancora non hanno ricevuto il vaccino

E questa è sicuramente la ragione principale per cui l'idea dell'obbligo vaccinale appare sempre più concreta. Sono inoltre accaduti due episodi che sono parsi spianare la strada verso questo risultato. Prima di tutto l'approvazione in via definitiva per il vaccino Comirnaty prodotto da Pfizer-BioNTech per le persone over 16 (alla quale probabilmente seguiranno i via libera anche per gli altri sieri). In secondo luogo, una sentenza della Corte europea dei diritti umani che ha respinto il ricorso di alcuni vigili del fuoco francesi contro l'obbligo vaccinale.

Sono favorevolissimo, proporrei da subito l’obbligo vaccinale per tutta la popolazione. Sono mesi che dico che con una pandemia di questo tipo, che ha già fatto 130mila morti, ha una letalità del 2% ed uccide il 3-4% degli ultra sessantenni non vaccinati, dovrebbe essere dovere di un Paese che tiene alla sanità pubblica avere l’obbligo vaccinaleha già dichiarato il professor Sergio Abrignani, immunologo dell'Università degli Studi di Milano e membro del Cts.

Va detto però che la decisione è di stampo più politico che scientifico. Ed è proprio su questa scelta strategica che la maggioranza di governo rischia di crollare. Da un lato c'è Forza Italia, che in diverse occasioni ha ribadito la sua adesione a questa proposta. "Dipende dagli italiani: è ovvio che se non si vaccinano sarà inevitabile andare verso l'obbligo vaccinale" ha specificato il coordinatore nazionale Antonio Tajani. Mentre il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha rincarato la dose: "Il green pass è un atto di responsabilità verso i più fragili e chi non ha la possibilità di vaccinarsi. Sono favorevole all'obbligatorietà del vaccino, se il green pass avrà difficoltà di implementazione rispetto all'ultima fase".

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, si mantiene su un più diplomatico: "Non si esclude nulla", mentre il sottosegretario Pierpaolo Sileri si dice ottimista ed è convinto che riusciremo comunque a raggiungere la soglia dell'80% di persone immunizzate, rendendo così superfluo l'obbligo. Secondo il generale Francesco Figliuolo, questo risultato dovrebbe arrivare già a settembre, ma al momento siamo ancora al 68% della popolazione over 12.

A essere nettamente contrari, al momento, sembrano essere solo Lega e Fratelli d'Italia. Matteo Salvini ritiene che sia necessario garantire a tutti tamponi salivari, per evitare "qualsiasi tipo di obbligo". Questo, nel concreto, significa impiegare ancora molte risorse economiche, dopo che fondi ingenti sono stati destinati all'acquisto delle dosi di vaccino.

Fonte| Gazzetta Ufficiale

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