Valencia: la città delle piste ciclabili e del fiume diventato un vero polmone verde

Valencia, sempre più attenta alla mobilità sostenibile e al verde distribuito in parchi e giardini della città, è una città da prendere come esempio. Non solo per l’incredibile sviluppo della rete delle piste ciclabili, ma anche per piccoli interventi che migliorano la qualità della vita dei propri cittadini.
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Rubrica a cura di Gaia Cortese
16 Gennaio 2019

Un antico letto di un fiume trasformato in un immenso giardino che attraversa la città. Uno spazio verde che si sviluppa su quasi dieci chilometri. Si chiama Jardín del Turia ed è uno dei parchi naturali urbani più grandi (e belli) della Spagna. Dal Parque de Cabecera fino alla Ciudad de las Artes y las Ciencias, i Jardines del Turia sono stati costruiti sul letto del fiume Turia, deviato per interrompere le continue inondazioni della città. Dopo la grande piena del ‘57 che devastò la città, il letto del Turia veniva deviato lasciando libera una fascia di terreno che attraversa la città da ovest ad est, e circonda il centro storico. Urbanisti e paesaggisti lavorarono per creare un percorso con palme, aranci, pini e piante aromatiche, fontane e stagni e finalmente nell’86 il parco veniva inaugurato.

Il Jardin del Turia confina a est con la modernissima Città delle Arti e delle Scienze (Ciudad de las Artes y las Ciencias).

Il Jardín del Turia confina con il Parque de la Cabecera e il Bioparc ad ovest e con l'innovativa Ciudad de las Artes y las Ciencias a est, unendo così un ambiente che ripropone fedelmente la savana africana all’interno del Bioparc agli ecosistemi marini che si possono vedere all’Oceanogràfic nella Ciudad de las Artes y las Ciencias. Questo serpentone verde che corre lungo la città è attraversato da 18 ponti di diversi periodi e stili architettonici. Spiccano gli storici ponti di San José (XVII sec.), Serranos (XVI sec.), Trinidad (XV sec.), Puente del Real (XVI sec.) e Puente del Mar (XVI sec.); mentre i ponti più recenti sono: il Puente de la Exposición, il Puente del 9 d’Octubre, il Puente de las Flores o il Puente de l’Assut d’Or; disegnati da Santiago Calatrava; il Puente de las Artes, vicino all'IVAM, di Norman Foster; o il Puente del Ángel Custodio, di Arturo Piera.

Valencia su due ruote

A Valencia tutti i quartieri della città sono collegati da una rete di piste ciclabili e il Comune mette a disposizione il servizio di trasporto urbano Valenbisi

Se pensi che il Jardín del Turia, il polmone verde della città, possa essere l’unica ragione per poter definire Valencia, una città improntata all’ecologia, non conosci questa città dal punto di vista della mobilità sostenibile. Valencia, infatti, è una città sempre più attenta alla mobilità sostenibile e lo dimostrano i 150 chilometri di piste ciclabili. Tutti i quartieri della città sono collegati da una rete di piste ciclabili, così, una volta in sella, è possibile muoversi velocemente da una parte all’altra della città, ottimizzando il tempo e soprattutto non inquinando. Il modo di muoversi a Valencia è cambiato soprattutto negli ultimi anni e la città spagnola è sempre più spesso scelta come meta turistica dagli amanti della bicicletta. Il Comune di Valencia mette a disposizione il servizio di trasporto urbano Valenbisi , che permette di muoversi per la città in modo ecologico: iIn tutta la città ci sono almeno 275 stazioni con oltre 2.750 biciclette.

La città rinuncia ai gelsi

Da anni sensibile al tema della sostenibilità, Valencia è una città che si è impegnata in molti interventi per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. A partire dalla sostituzione di alcune alberature, per esempio, quella del gelso bianco, generalmente utilizzato ai bordi delle strade, sostituito con essenze più sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. Il Morus Alba (gelso bianco) è stato infatti sostituito da un’altra varietà, il Morus Alba fruitless, che non produce frutti (da qui il risparmio economico che deriva dalla non necessità di potare i rami fruttiferi), ma foglie più grandi e in maggior quantità rispetto al gelso selvatico. Fare uso di un’essenza che sviluppa maggior fogliame a un’altezza maggiore, non solo aumenta l’area ombreggiata, ma può anche mitigare gli effetti dello stress termico che impatta sulla percezione del calore che hanno i cittadini soprattutto in estate.

Questo articolo fa parte della rubrica
Con il segno zodiacale dei Gemelli, non potevo avere come unica passione quella della scrittura. Al piacere di spingere freneticamente tasti altro…