
Gennaio è il mese dei buoni propositi. Il motivo? Facendo un passo indietro nel passato, Il pretesto potrebbe essere trovato nelle tradizioni dell’Antica Roma in cui veniva venerato il dio Giano (da qui il nome di “gennaio”), che secondo la leggenda aveva due facce: una guardava avanti e una indietro. Questa caratteristica permetteva a Giano di guardare al passato, ma anche al futuro e di conseguenza invitava le persone che lo veneravano a esprimere desideri e promesse.
Gennaio segna poi l'inizio di un nuovo anno e questo è di per sé un invito a iniziare qualcosa di nuovo, come avviare un progetto o fare propria una buona abitudine. Ed è per questo che sulla consapevolezza che proprio a gennaio si fanno buoni propositi, tornano alcune campagne volte a promuovere nuovi comportamenti e abitudini.
Tra queste c’è Veganuary che, ormai da dieci anni, invita ad alimentarsi per l'intero mese di gennaio attraverso una dieta vegetariana o vegana, offrendo gratuitamente ricette a base di legumi, frutta e verdura. Lo scorso hanno aderito all’iniziativa oltre 620mila persone da tutto il mondo e quest’anno ci si aspetta di riconfermare il successo della scorsa edizione.
"Sono risultati che indicano quanto si stia diffondendo sempre più la consapevolezza dell'importanza di scegliere un'alimentazione a base vegetale – ha commentato Brenda Ferretti, Campaigns Manager di Essere Animali, organizzazione per i diritti animali e partner esclusivo per l'Italia dell'iniziativa -. Sappiamo infatti che si tratta di uno stile di vita molto più sostenibile per il Pianeta e per gli animali. La siccità, il crollo della Marmolada e tanti altri eventi estremi e pericolosi ci hanno mostrato quest'anno quanto la crisi climatica sia già qui e anche quello che scegliamo di mettere ogni giorno nel piatto può fare la differenza per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra".
A gennaio c’è anche spazio per un’altra iniziativa benefica per la salute. Diversi anni fa l’organizzazione no profit inglese Alcohol Change, ha lanciato il Dry January, promuovendo un mese di astinenza per una maggiore consapevolezza del consumo di alcolici.
Era il 2013 quando è stata lanciata l'iniziativa e in dieci anni il numero dei partecipanti al Dry January è cresciuto esponenzialmente, complice il fatto che da sempre gennaio è un mese detox per eccellenza e che all’inizio dell’anno siamo tutti più propensi a migliorare qualche abitudine di vita, dall’attività sportiva ad una più sana ed equilibrata alimentazione.
L'aspetto positivo di queste due iniziative, oltre all'intenzione con cui nascono, è che al contrario di tanti buoni propositi di inizio anno, hanno una discreta possibilità di essere portate a termine, semplicemente per il fatto che sono realizzabili nell’immediato (si può iniziare dal primo gennaio) e hanno un tempo determinato, il che le fa apparire più “a portata di mano” e attuabili.