Virus cinese: confermato il contagio da uomo a uomo, mentre si registra un’altra vittima

Sono poche le notizie che il governo e le autorità del Paese lasciano trapelare, ma quello che ormai è certo è che la trasmissione può avvenire anche tra gli esseri umani, al contrario di quello che era stato sostenuto all’inizio dell’epidemia. Inoltre, si sono verificati casi sospetti anche fuori dai confini cinesi, come in Australia, Giappone e Thailandia.
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Giulia Dallagiovanna 21 Gennaio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Sembrava confinato solo in Cina, invece forse ha superato il confine del Paese. Sembrava che non potesse avvenire il contagio da uomo a uomo, e invece le notizie più recenti smentiscono queste speranze. Insomma, le informazioni da Pechino latitano e per ricostruire la situazione bisogna affidarsi ai pochi dati che il governo lascia trapelare. Del virus cinese ti avevamo già parlato quando era finalmente uscito lo studio con la prima mappatura del genoma. Ora però ci sono diverse notizie in più, le quali, sinceramente, sono un po' più preoccupanti rispetto alle precedenti.

La prima è che ora è certo: la trasmissione avviene anche tra esseri umani. La conferma arriva proprio dalla China Health Commission che ha dovuto ammettere che alcuni operatori sanitari dell'ospedale di Wuhan avevano contratto il virus dopo essere entrati in contatto con i pazienti infetti.

E forse è proprio per questa ragione che l'epidemia sembra aver superato i confini nazionali. Si sono infatti registrati due casi in Thailandia, uno in Giappone e uno in Corea del Sud. E un uomo si trova ora in isolamento a Brisbane, in Australia, di rientro da un viaggio a Wuhan per trovare alcuni parenti: sembra aver mostrato dei sintomi sospetti ed è stato subito sottoposto a tutti gli esami.

I casi accertati al momento sono circa 200, ma gli esperti dell'Imperial College di Londra stimano almeno 1.700 malati

Nel frattempo è aumentato il numero di vittime. Ieri un uomo di 89 anni è stato il quarto a non riuscire a sopravvivere a quella che al momento sembra una forma molto aggressiva di polmonite. Anche lui abitava a Wuhan, la città della provincia di Hubei da dove è partito il focolaio. E anche lui frequentava il mercato cittadino ed è entrato in contatto con le bestie selvatiche che vi si vendevano. I numeri sono discordanti, ma secondo quanto dichiarano le fonti ufficiali le persone il cui contagio è stato accertato al momento sarebbero circa 200, di cui 44 avrebbero subito un ricovero e 36 di queste ultime verserebbero in condizioni gravi. Secondo gli esperti dell'Imperial College di Londra, però, si dovrebbe parlare di almeno 1.700 malati, considerando che i primi sintomi assomigliano molto a quelli dell'influenza comune e in un primo momento potrebbero venire sottovalutati e non spingere il malato a recarsi subito al pronto soccorso.

Tra le tante notizie preoccupanti, un'informazione che forse potrà rassicurarti un po'. Le autorità si sono mobilitate e negli aeroporti principali sono stati istituiti dei controlli per tutti i voli in arrivo dalla Cina e da Wuhan in particolare. Accade così a San Francisco, Los Angeles e New York, ma anche a Hong Kong, Londra e Fiumicino. Sono insomma state attivate tutte le misure di sicurezza che dovrebbero arginare il viaggio del nuovo virus, parente della tristemente famosa Sars.

Fonte| Ansa del 21 gennaio 2020

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