Quando si parla di vitrectomia ci si riferisce a un piccolo intervento chirurgico che serve per asportare, in parte o totalmente, l'umor vitreo. Questa sostanza ha una consistenza gelatinosa e si trova all'interno della camera vitrea. Se ancora non ti stai orientando, devi sapere che tutto questo fa parte del tuo bulbo oculare e che l'umor vitreo, in particolare, serve per sostenere il cristallino e la retina. In alcuni casi però è necessario rimuoverlo a causa di problemi alla retina o di infezioni oculari. Naturalmente saranno gli specialisti che ti seguono a decidere, ma intanto vediamo insieme come funziona questa operazione.
La vitrectomia è, come ti dicevamo prima, un intervento chirurgico a cui viene sottoposto il tuo occhio in caso sia necessario rimuovere l'umor vitreo. Vi si può ricorrere ad esempio in caso di distacco della retina o di retinopatia proliferante. In poche parole, questa sostanza gelatinosa viene sostituita con una soluzione salina, permettendoti in questo modo di recuperare la vista. Tuttavia, come in ogni operazione di questo tipo, devi sapere che si possono verificare complicazioni, anche serie. Ad esempio, sanguinamento, emorragie, aumentato rischio di cataratta e endolfamite, un infezione che colpisce l'interno dell'occhio.
La vitrectomia si esegue soprattutto in caso di:
Ma come si esegue questo tipo d’intervento? Se ne occuperà l'oftalmologo, praticando dei piccoli tagli sulla sclera (il cosiddetto "bianco dell'occhio") e li utilizzerà come via per inserire la soluzione salina che prenderà il posto dell'umor vitreo. Allo stesso tempo, procederà a riparare eventuali ulteriori problemi alla retina. L'intervento in totale dura circa un paio d'ore.
Come funziona il post intervento in caso di vitrectomia? Dovrai proseguire per qualche tempo con una terapia a base di antibiotici e collirio. Inoltre sarà molto importante osservare un rigido riposo e sottoporti a numerose visite di controllo che verranno “diluite” nell’anno e mezzo che segue all’intervento.
Fonte| Humanitas