A Napoli torna la Venere degli Stracci di Pistoletto, l’artista che denuncia l’iper-consumismo: quali sono le sue altre opere green

Michelangelo Pistoletto è un artista che da anni usa il suo mestiere per lottare contro un mondo iper-consumista e senza rispetto per la natura.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Castagna 7 Marzo 2024

Era stata bruciata a luglio 2022 in Piazza Municipio, ora la Venere degli Stracci di Pistoletto torna a Napoli come simbolo della rinascita dopo la distruzione dell'incendio. Suo padre, Michelangelo Pistoletto, ha deciso di scolpire una nuova scultura e di donarla al Comune, per la forza del messaggio che l'aveva fatta nascere: l'opera è il simbolo contemporaneo per eccellenza della rinascita della città, una testimone silenziosa dell’importanza che l'arte ha nella rigenerazione urbana e sociale di Napoli.

Noi artisti siamo giardinieri del Pianeta – Michelangelo Pistoletto

In fondo gli stracci sono lì a testimoniare proprio la necessità di cominciare a ragionare in un'ottica più sostenibile: meno sprechi e consumi, più recupero, maggiore attenzione all'ambiente. Di fatto quest'opera è parte integrante della città dal 1967 e rappresenta il rapporto tra il pianeta e un'umanità iper-consumista e stracciona, per l'appunto. Il significato dell'opera era stato svelato anche dall'autore stesso, che aveva spiegato: "La Venere rappresenta l’umanità di oggi, chiamata a esprimere il suo lato migliore. […] La Venere che viene dalla storia della bellezza rigenera questi stracci che, di colpo, diventano opera d’arte e ritornano a vivere".

Dietro Pistoletto si nasconde, neanche troppo in modo celato, una grande volontà di lanciare messaggi di rinascita e di lotta contro un mondo iper-consumista. D'altronde fu l'artista stesso a spiegare che gli artisti devono utilizzare le proprie capacità per fare del mondo un posto migliore, o come preferisce dire lui: essere "giardinieri del Pianeta".

In passato infatti non sono mancate opere dal messaggio ambientalista e anti-consumista. Arrivando in stazione Centrale, a Milano, è difficile non vedere la grande "Mela Reintegrata", realizzata e installata al centro della piazza del Duomo per l’apertura dell’EXPO nel maggio 2015, quando al tempo era interamente ricoperta da un manto erboso. L'opera è stata dedicata dal FAI, Fondo Ambiente Italiano, al quinto anno celebrativo della VIA LATTEA. L'opera rappresenta il ricongiungimento di due mondi opposti, la natura e l'artificio, a testimonianza di una rinascita di un'era in cui i due elementi tornano insieme per generare nella società un equilibrio esteso.

E ancora, l'opera il Terzo Paradiso, come simbolo di un rapporto tra uomo e natura in costante evoluzione. Nel primo paradiso, quello Naturale, viene rappresentata una realtà in cui uomo e Natura vivono in simbiosi. Nel secondo paradiso, quello Artificiale, l'uomo ha prevaricato la Natura, abusandone e sfruttandola a proprio uso e consumo, fino a lasciare danni irreparabili sulla Terra. Si tratta del mondo che stiamo vivendo, dove quello Naturale si sta lentamente deteriorando. L'ultimo, il nuovo Paradiso, è quello in cui l'uomo deve sforzarsi il più possibile per tornare ad avere un rapporto simbiotico con la Natura.