Alcol, fumo e una dieta squilibrata e poco sana: quasi la metà dei decessi per cancro nel mondo è colpa loro

Secondo uno studio appena pubblicato su The Lancet, i fattori di rischio oncologico hanno contribuito a quasi 5 milioni di decessi per cancro nel 2019 e quasi 3,7 milioni erano legati a fattori comportamenti e quindi modificabili.
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Kevin Ben Alì Zinati 23 Agosto 2022
* ultima modifica il 23/08/2022

Dieci milioni. Un numero grande, troppo se pensi che rappresenta i decessi attribuiti alle malattie oncologiche registrati solo nel 2019.

Tuttavia, posso dirti che quasi la metà di queste morti potrebbero essere evitate. E senza ricorrere a farmaci o terapie innovative: semplicemente compiendo scelte di vita più sane.

Un recente studio pubblicato sulla rivista The Lancet ha analizzato il ruolo nell'insorgenza dei tumori assunto dai cosiddetti fattori di rischio oncologico. Tutti quegli elementi cioè che possono influenzare la comparsa di un tumore e che puoi dividere in fattori di rischio “modificabili”, come lo stile di vita o l’ambiente in cui si vive, e “non modificabili”, come l’età, il sesso o il Dna.

Risultato? Tra il 2010 e il 2019, a livello globale i decessi per tumore dovuti a questi fattori di rischio sono aumentati quasi del 20,4%: sto parlando di 4,45 milioni di morti, pari al 44,4% di tutti i decessi per cancro in quell’anno stimati intorni ai 10 milioni.

Il punto però è che la stragrande maggioranza di questi – più di 3,7 milioni – è legata ai fattori di rischio comportamentali come il consumo di tabacco e di alcol, il sesso non sicuro e l’obesità: tutti atteggiamenti individuali che ognuno di noi potrebbe facilmente controllare.

Sfruttando l’enorme database rappresentato dai risultati dal Global Burden of Disease, uno studio a livello globale mirato ad analizzare il rapporto tra i fattori di rischio e l’insorgenze di alcune specifiche patologie, i ricercatori dell’Institute for Health Metrics and Evaluation presso la School of Medicine dell'Università di Washington si sono concentrati su 34 fattori di rischio comportamentali, metabolici, ambientali e occupazionali.

Tra i principali puoi pensare al fumo di sigaretta, l’abuso di alcol, l’obesità, una vita sessuale non sicura ma anche elementi “esterni” come l’inquinamento atmosferico.

I dati hanno dimostrato che i maschi sono più soggetti a subire i fattori di rischio: i decessi legati a questi fattori di rischio, infatti, sono state quasi 2,88 milioni negli uomini contro i 1,58 milioni nelle donne.

Se guardi l’altro lato della medaglia, insomma, capisci che quasi 5 milioni di persone avrebbero potuto salvarsi se non fossero state esposte a una serie di fattori di rischio, da quelli ambientali (come l’inquinamento) a quelli professionali (come l’esposizione all’amianto) e se avesse fatto scelte di vita più salutari.

Eliminando, per esempio, il fumo e le sigarette, limitando il consumo di alcol e seguendo una dieta equilibrata e sana, come quella mediterranea.

È chiaro quindi che la prevenzione primaria del cancro attraverso l’eliminazione o l’attenuazione dei fattori di rischio modificabili rappresenta davvero la nostra migliore speranza di ridurre il peso specifico dei tumori nella salute dell’imminente futuro.

Fonte | "The global burden of cancer attributable to risk factors, 2010–19: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2019" pubblicato il 20 agosto 2022 sulla rivista The Lancet 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.