Anche le batterie avranno un passaporto, dal 2026 scatta l’obbligo europeo in favore del riciclo e della sostenibilità

Si tratta di un passaporto green per i prodotti elettrici che ha lo scopo di garantire una lavorazione sostenibile di tutte le componenti e le materie prime che le stesse batterie hanno al loro interno. Vediamo meglio di cosa si tratta.
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Mattia Giangaspero 16 Marzo 2023

L'obiettivo dell'Unione Europea è quello di garantire che anche i prodotti elettronici siano green. Questo perché essere elettrico o digitale non vuol dire essere a priori anche sostenibile. Ti abbiamo già parlato di quanto è inquinante anche la rete per l'ambiente, tra la gestione del traffico di utenti o la visione di canali streaming, per non parlare delle mail. Inquinanti sono anche le lavorazioni dei componenti che forniscono i prodotti elettrici. Un esempio è il litio. Allora la decisione dell'UE è stata quella di garantire un'etichetta a ogni singolo prodotto elettrico per garantire che i minerali di importazione strategica siano lavorati e riciclati in modo più sostenibile e anche nel rispetto dei diritti umani.

Avrai quindi la possibilità di capire come le batterie elettriche verranno costruite e anche quale sarà il luogo in cui sono state sviluppate. Una vera etichetta, come adesso l'abbiamo, per esempio per tutti i prodotti che si trovano al supermercato. Quindi la costruzione, la durata, l'origine di materiali e componenti e in un secondo momento anche la garanzia che non è stata fatta usando il lavoro minorile.

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Il progetto del Global Battery Alliance

Si tratta di un progetto che è stato portato avanti dalla Global Battery Alliance (GBA). Pensa, la sua presentazione è avvenuta nel 2021 e adesso è in prova sperimentale per tre anni, fino a quando poi non diventerà a tutti gli effetti un documento ufficiale che permetterà, alle batterie, di viaggiare in Europa.

Start Up e grandi marchi hanno collaborato per realizzare tutto questo e ovviamente, quando verrà regolamentato dal 2026, contribuiranno a mostrare tutte le info sulle batterie che importeranno dall'estero. Ti parlo di Enel, Volvo, Audi, Stellantis, Tesla, Lg Energy Solution, Microsoft, Volkswagen, Bmw e molti altri.

Alla base di questa decisione presa dall'Europa è stata fatta una decisione in ottica anche di una transizione energetica, non solo ambientale quindi.  Le batterie consumano materiali e risorse naturali, che anche se presenti in grande quantità, sono di per se finite. La loro estrazione e lavorazione impatta maggiormente sulla natura provocando anche gravi e inevitabili impatti sociali. L'obiettivo ultimo potrà essere quello di sostituire prodotti come cobalto, nichel e litio con altri ancor più sostenibili.

L'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) nel 2021 aveva segnalato che con la tendenza attuale legata all'elettrificazione della mobilità, la richiesta di litio potrebbe moltiplicarsi di quaranta volte entro il 2040, mentre quelle di cobalto e di nichel di venti. Per altro si tratta di giacimenti concentrati in poche nazioni e soprattutto nelle mani di poche imprese, con tutti i rischi geopolitici che comporta.

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L'esempio del passaporto minerario

Una mossa simile è stata fatta anche in campo minerario lo scorso anno con la Minerals Security Partnership. L'obiettivo è garantire che i minerali di importanza strategica siano prodotti, lavorati e riciclati in modo più sostenibile proprio partendo dalla constatazione che sono essenziali per la produzione di energia pulita e tante altre tecnologie.

Tra i Paesi e le istituzioni che hanno sottoscritto il patto troviamo Stati Uniti, Australia, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Corea del sud, Svezia, Regno Unito e Unione europea.

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