L'aneurisma cerebrale è una dilatazione di un vaso arterioso del cervello ed è provocato da un'anomala perdita di tono dei tessuti. Come già saprai, il problema principale di questa formazione è che può rompersi e avere conseguenze anche molto gravi. Di solito, maggiori sono le dimensioni e più elevato è il rischio di rottura.
L’aneurisma cerebrale consiste nella dilatazione di un’arteria nel cervello. Per semplificare, la causa di questo rigonfiamento che si crea è la perdita tono di una parte dell’arteria, o meglio di uno dei tre strati che la compongono. Nel punto dove si presenta il rigonfiamento, l’arteria è più sottile e quindi più soggetta a rompersi: ecco perché è così importante accorgersene, per evitare che si verifichi un’emorragia. Ci sono vari tipi di aneurisma:
Le parti più soggette ad aneurisma sono quelle in prossimità biforcazioni perché il flusso sanguigno è più intenso e quindi c’è un rischio maggiore di ammorbidimento della parete. Ecco le possibili cause di questo indebolimento:
L'elemento più pericoloso dell'aneurisma cerebrale è proprio il suo essere asintomatico nella quasi totalità dei casi. Per questo motivo, è molto difficile accorgersi della sua presenza. Ecco i segnali che però potresti notare (quando appunto ci sono):
L’aneurisma solitamente viene diagnosticato grazie a:
Il primo passo, una volta scoperto l’aneurisma, è quello di evitare che si rompa e quindi, in base al caso specifico e al tipo di aneurisma, si procede con:
In sostanza, servirà ricorrere all’intervento chirurgico. Tuttavia non dimenticare che ci sono alcuni consigli molto utili da seguire per prevenire la formazione di aneurismi e la loro rottura, come ad esempio: un’assunzione non eccessiva di alcol, niente sigarette e droghe e il controllo scrupoloso della pressione arteriosa.
Queste dunque sono le linee guida per scoprire per tempo la formazione di un aneurisma cerebrale e tenerlo monitorato. Ma quando, invece, la situazione peggiora e l’aneurisma di rompe? Vediamo come si procede in questi casi.
Prima di tutto, presta attenzione ai segnali. Sappiamo, ad esempio, che l’emorragia è accompagnata da un mal di testa improvviso e molto forte, da visione doppia, nausea e vomito, perdita di coscienza, confusione, irrigidimento dei muscoli del collo e malessere generalizzato. Quindi, se hai questi sintomi corri subito al pronto soccorso dove verrà eseguita un TAC cerebrale per verificare la presenza di una perdita di sangue.
Dopodiché ti verrà fatta l’angiografia cerebrale che serve per mostrare l’andamento e lo stato di salute dei vari vasi sanguigni nonché della posizione e del tipo di aneurisma. Di norma la prima opzione è un approccio chirurgico diretto, in anestesia generale e a cranio aperto, in cui il chirurgo posiziona microclip (tecnica del clipping) nella giunzione tra la parte sana dell’arteria e la dilatazione, in modo da isolare la parte indebolita.
Possiamo dire in linea generale che oggi la mortalità chirurgica è ridotta, il problema è scoprire il problema per tempo. I pazienti, di norma, hanno un recupero più o meno completo. Dopo la chiusura dell’aneurisma, è comunque indicato l’assoluto riposo a letto e terapie farmacologiche per favorire la coagulazione, ridurre la pressione intracranica ed evitare il vasospasmo, ossia il restringimento patologico dei vasi cerebrali.
Fonte|San Raffaele