Angina pectoris: quali sono i sintomi di una malattia piuttosto diffusa

Angina Pectoris è il termine medico per identificare il dolore toracico causato da malattia coronarica. Deriva dal latino Angina, che significa dolore, e Pectoris, ovvero petto. Si verifica quando il muscolo cardiaco non riceve tutto il sangue di cui ha bisogno perché una o più arterie del cuore sono ristrette o bloccate.
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Valentina Rorato 17 Aprile 2020
* ultima modifica il 14/09/2021

Un forte peso al petto e un senso di oppressione. Sono questi i sintomi tipici dell’angina pectoris, una sindrome caratterizzata da un dolore acuto che parte dalla regione restrosternale per coinvolgere il braccio sinistro e la spalla. Ma che cos’è esattamente e come si distingue da un infarto?

Cos'è

La paura di avere un infarto è molto diffusa, soprattutto tra gli uomini con più di 50 anni che hanno certa familiarità. Le malattie del cuore, però, sono numerose e non è detto che un dolore al petto e al braccio sinistro siano sinonimo di un attacco cardiaco. L’angina pectoris, infatti, è caratterizzata proprio da un dolore toracico causato dalla riduzione del flusso sanguigno al cuore. Molte persone che ne soffrono la descrivono come una fitta molto forte e improvvisa, un senso di oppressione, di pesantezza proprio al petto, che tende a scomparire da sola in circa 5 minuti (anche meno). Questo fenomeno è noto anche come ischemia e per fortuna è reversibile, dunque non arriva quasi mai al punto di provocare un danno cardiaco permanente. Esistono diverse forme di angina.

Angina stabile o da sforzo

L’angina da sforzo si manifesta quando si sta facendo attività sportiva, soprattutto se si è esposti a base temperature. Per darti un’idea, immagina di correre nel pieno dell’inverno e di sentire improvvisamente una fitta che si irradia da torace agli arti superiore. Si tratta del fenomeno più frequente, ma anche quello che si provenire e controllare meglio.

Angina instabile

L’angina instabile è caratterizzata dall’effetto sorpresa. Può comparire in qualsiasi momento, anche mentre stai riposando. Potrebbe essere provocata da un’ostruzione temporanea e questo la rende molto pericolosa, perché se non viene diagnosticata tempestivamente può portare a un infarto acuto del miocardo.

Angina secondaria

L’angina secondaria è una forma provocata da altre patologie cardiache, quindi è una conseguenza di malattie come l’insufficienza aortica, la stenosi mitralica, l’anemia grave, l’ipertiroidismo e le aritmie.

I sintomi

I sintomi più comuni dell’angina, come abbiamo anticipato, sono il dolore al petto e al braccio sinistro. La sindrome però è associata anche ad altri disturbi, quali:

  • Formicolio alle spalle, al collo, alla mandibola e alle braccia
  • Dolore alla parte superiore dell’addome
  • Mancanza di respiro
  • Nausea e vomito
  • Sudorazione
  • Vertigini e svenimento

Le cause

La causa dell’angina pectoris è una riduzione temporanea dell’afflusso di sangue al cuore e di conseguenza di ossigeno. La domanda però che devi farti è come mai il sangue non arriva correttamente al tuo muscolo cardiaco? Ci deve essere qualcosa che ostacola il passaggio. Infatti, può succedere che a scatenare l’angina sia un restringimento delle coronarie, la cosiddetta stenosi. Può capitare che se sei sotto sforzo, perché stai facendo ginnastica, o semplicemente sei in un momento di grande stress, il tuo cuore aumenti le richieste di ossigeno e se il tuo corpo non è in grado di soddisfare questa necessità può manifestarsi questo forte dolore improvviso.

Nella maggior parte dei casi la causa è l’ aterosclerosi coronarica, ovvero l’indurimento e la perdita di elasticità delle pareti delle arterie per la formazione di placche costituite da lipidi, come il colesterolo, da sostanze fibrose e cellule connettivali. Ovviamente, la formazione di queste placche dipende molto dallo stile di vita, dall’alimentazione e dalla familiarità. Leggi bene quali sono i fattori di rischio per prevenire questa situazione:

Fattori di rischio

  • sedentarietà
  • dieta
  • abuso di fumo, alcol, droghe
  • stress e collera trattenuta
  • famigliarità della patologia
  • obesità
  • diabete mellito
  • Ipertensione arteriosa (>140/90 mmHg)
  • Sindrome metabolica
  • Colesterolo alto
  • Fatica. Evitare lo stress è più facile a dirsi che a farsi, ma cerca di trovare il modo di rilassarti.

Quando preoccuparsi

Come avrai capito, l’angina pectoris è un dolore transitorio, ma che tende però a ripetersi. È bene in qualsiasi caso chiedere sempre un consulto medico. Devi assolutamente chiamare la guardia medica o recarti al pronto soccorso se questa fitta opprimente non si risolve in un paio di minuti e non scompare quando ti riposi o se stai già assumendo i farmaci per l’angina. Il consiglio è quello di non guidare, anche se ti senti in grado di farlo, perché potresti avere un infarto in corso.

La diagnosi

La diagnosi di angina pectoris può essere dedotta solo dopo una serie di esami che includono l’elettrocardiogramma (ECG), l’Holter, un test da sforzo, la scintigrafia miocardica per valutare l’ischemia da sforzo, l’ecocardiogramma, ma anche la coronarografia o angiografia coronarica, la TC cuore o la risonanza Magnetica Nucleare (RMN). Quali esami prescrivere, deve essere il medico a deciderlo, in base alla storia clinica del paziente e ai suoi sintomi.

La cura

La cura dell’angina pectoris può essere farmacologica o chirurgica. L’obiettivo è quello di prevenire l’infarto o la trombosi. I farmaci più utilizzati sono i nitrati, per favorire la vasodilatazione delle coronarie, l’aspirina, per prevenire la formazione di trombi, i farmaci anti-piastrinici, i beta-bloccanti, le statine (che servono per ridurre l’accumulo di colesterolo sulle pareti delle arterie) e i calcio-antagonisti. Se, invece, il medico decide per la strada chirurgica potrebbe proporti un' angioplastica coronarica percutanea, che prevede l'inserimento nella coronaria di un piccolo palloncino associato a un stent per migliorare il flusso di sangue, oppure un bypass coronarico, un intervento molto invasivo che si svolge a torace aperto.

Fonti | Humanitas; Mayo Clinic

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