Animali marini a rischio di estinzione: dal cavalluccio marino alla balenottera azzurra

Microplastiche e idrocarburi nel mare, pesca accidentale e incontrollata, inquinamento luminoso e acustico. Le specie marine sono sempre più in pericolo per mano dell’uomo. Occorre fare qualcosa. Per cominciare, salvaguardare l’habitat in cui vivono e soprattutto smettere di credere che possano essere medicamenti miracolosi per curare la disfunzione erettile.
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Gaia Cortese 23 Aprile 2019

Ci sono quasi 2 milioni di specie animali e vegetali che vivono sulla Terra. Almeno sono quelle che si contano negli habitat più accessibili agli uomini. Ogni giorno l’inquinamento, il commercio illegale, il fenomeno del bracconaggio, la distruzione di ecosistemi e habitat naturali e i cambiamenti climatici in atto, mettono sempre più a rischio queste specie.

Migliaia di animali rischiano di sparire per sempre. E ogni anno l’International Union for Conservation of Nature (IUCN) diffonde la Lista Rossa degli animali a rischio estinzione. Una lista che non sembra mai diminuire.

Tra le cause che mettono in pericolo le specie animali ci sono anche quelle che interessano nello specifico mari e oceani. La temperatura dell'acqua è in costante aumento, le microplastiche invadono i mari, la pesca è spesso fuori controllo e l’inquinamento a causa di rifiuti abbandonati (bottiglie di plastica, stoviglie monouso, cotton-fioc, sacchetti…) è sotto i nostri occhi. Ogni giorno. Molte specie marine sono a rischio di estinzione. Quelle che seguono sono solo alcune.

Balenottera azzurra

L’eccessivo traffico navale, la cattura accidentale, quella illegale e incontrollata, e le numerose attività petrolifere in mare aperto mettono in difficoltà le balenottere azzurre. A questo si aggiunge anche la contaminazione acustica e ambientale: l'aumento dei rumori oceanici, compresi quelli provocati dai sonar delle navi, disturbano le vocalizzazioni prodotte dalle balenottere e rende loro molto difficile la comunicazione.

E poi ci sono i cambiamenti nella temperatura degli oceani che provocano una diminuzione delle fonti di cibo della balenottera azzurra. Attualmente la popolazione più consistente di balenottere, che comprende circa duemila esemplari, è quella delle balenottere azzurre settentrionali del Pacifico nord-orientale, diffuse dall'Alaska al Costa Rica e che in estate fanno capolino anche in California.

Vaquita

È il più piccolo cetaceo del mondo. Ne sono rimasti meno di 60 esemplari in totale. Si chiama vaquita, ma è noto anche come Focena del Golfo di California, e vive unicamente nelle acque del mare di Cortez. Appartiene alla famiglia di cetacei denominata Phocoenidae, della quale è l'unica creatura a vivere in acque calde.

Questo animale marino è in via d'estinzione imminente. La sua scomparsa si deve alla contaminazione dell'acqua e all'eccessiva pesca. Questi animali non sono il bersaglio dei pescatori, ma sfortunatamente restano impigliati nelle reti utilizzate per la pesca massiva del totoaba, una specie che vive nel Golfo della California.

E ancora una volta c’entra la medicina tradizionale cinese, per cui si crede che la vescica di questo pesce abbia proprietà terapeutiche: pare assurdo, ma si arriva a pagare dai 2.500 ai 9.500 dollari l’etto per questa parte di animale. In Messico invece, il Ministero dell’Agricoltura e della Pesca ha presentato un piano da 37 milioni di dollari (circa 30 milioni di euro) allo scopo di bandire la pesca nella maggior parte delle acque di Cortez. Vediamo cosa succederà.

Squalo

Anche lo squalo è a rischio di estinzione. Soprattutto nel Mediterraneo. Anche se al mondo ne esistono 465 specie, circa un quarto di queste è ormai a rischio. La causa principale è la pesca accidentale o by-catch: squali, razze e chimere vengono infatti spesso catturati nelle reti a strascico o negli attrezzi da pesca utilizzati per la pesca al tonno o al pesce spada. Solo nel 2015 sono state pescate circa 14.065 tonnellate di squali e razze nel Mare Nostrum, e tra il 10 e il 15% dei pesci catturati dai palangari (lunghe lenze con centinaia di ami) destinati al pesce spada e tonno) sono proprio squali pelagici.

Tartaruga

Ferite, malate o imprigionate nelle reti da pesca accidentalmente. Anche le tartarughe non se la cavano meglio. La tartaruga marina è infatti inserita nella Lista Rossa delle specie a rischio estinzione stilata dalla IUCN: ogni anno nelle reti dei pescatori del Mar Mediterraneo, destinate alla pesca di altre specie, vengano catturate 150.000 tartarughe. Di queste, 40.000 muoiono.

A questo si aggiunge l'elevata presenza di idrocarburi nelle acque del Mediterraneo, la presenza sempre più marcata dell'uomo sulle coste (che spesso causa la distruzione dei siti di nidificazione delle tartarughe) e l'inquinamento luminoso, ossia la presenza costante di luci artificiale in prossimità delle spiagge, che spesso disorienta i piccoli appena nati e non consente loro di raggiungere il mare.

Il lavoro costante di diversi centri di recupero, delle associazioni ambientaliste e degli ospedali delle tartarughe contribuisce alla salvaguardia di questi esemplari, ma evidentemente non è ancora abbastanza per essere fuori pericolo.

Orcella asiatica

Dallo stato di “vulnerabile” a quello “in pericolo” sono passate le orcelle asiatiche, anche note come delfini dell’Irrawaddy, praticamente dimezzate nell’arco degli ultimi 60 anni. L'orcella asiatica vive nei pressi delle coste e nuota anche in acque fluviali poco profonde, condizione che la rende estremamente vulnerabile. La causa principale del loro declino è il passo in avanti che hanno fatto gli attrezzi da pesca non selettivi, così come la distruzione del loro habitat e la pesca delle loro prede che contribuisce alla diminuzione degli esemplari del delfino. Sembra che nel fiume Mekong, gli esemplari di questo delfino siano addirittura sotto il centinaio.

Il cavalluccio marino

Inquinamento, pesca incontrollata, impoverimento degli habitat costieri hanno messo in pericolo anche il cavalluccio marino. Oltretutto, in Asia il cavalluccio marino viene utilizzato per la medicina tradizionale, aspetto che espone numerose specie a rischio di estinzione: sembra infatti che i cavallucci marini siano destinati a diventare medicinali per curare la disfunzione erettile dell’uomo cinese, e per questo motivo ogni anno più di 35 milioni di cavallucci marini vengono uccisi. Non serve aggiungere altro o cosa augurare a questi mezzi latin lover dell’Oriente.