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Sai qual è il sintomo principale dell’artrosi cervicale? Quello che ti permette di non sbagliare sulla diagnosi? Il collo che “scricchiola”. Ad esempio quando ruoti la testa lateralmente o la sollevi all'improvviso. Senti un rumorino come di foglie secche, quando non un bello schiocco sonoro. Ecco, prima del dolore, dei capogiri o dell’indolenzimento, proprio quell'innocuo rumorino ti avvisa che le tue vertebre cervicali stanno diventando “vecchie”.
L’artrosi cervicale è dunque una malattia dell’invecchiamento, un danno da usura che in questo caso colpisce la parte superiore della colonna, quella che sorregge il collo e la testa, ma che può colpire tutte le articolazioni del corpo, soprattutto dopo i 60 anni. Non è raro, però, soffrire di “mal di collo” anche in età giovanile, sono tanti i quarantenni pieni di dolori, e poi spiegherò perché ciò accade. Ma prima, vediamo quali sono gli altri sintomi dell’artrosi cervicale:
Ma perché, esattamente, ti viene l’artrosi cervicale, e perché succede anche se non hai ancora 60 anni e ti senti –per il resto– in forma perfetta?
Ebbene sì, è una dura legge della natura. In particolare le delicate vertebre del collo sono soggette ad usura e possono danneggiarsi facilmente per tanti motivi, non necessariamente legati all'età anagrafica. L’artrosi è pertanto una malattia degenerativa che colpisce la cartilagine, il tessuto elastico e soffice che riveste le articolazioni permettendo alle ossa di scorrere le une sulle altre senza attrito, e quindi senza traumi. Ma con l’andare del tempo il tessuto cartilagineo si consuma e diventa sottile, rigido, indurito.
La conseguenza è che le ossa, in particolare le vertebre del collo visto che stiamo parlando di artrosi cervicale, entrano in contatto diretto provocando lo scricchiolio che ti dicevo in apertura di articolo, e soprattutto andando ad infiammare le terminazioni nervose, che ti provocano il dolore e l’intorpidimento. Ci sono fattori diversi che possono accelerare questo processo naturale di invecchiamento articolare, come ad esempio la sedentarietà o la cattiva postura, che favoriscono un appiattimento delle vertebre le une sulle altre che consuma la cartilagine.
Inoltre una schiena non allenata, con muscoli deboli e tessuti poco irrorati di sangue ovviamente va incontro a invecchiamento precoce. Altre malattie della colonna, in particolare l’ernia del disco, danno come problema secondario l’artrosi, ma attenzione anche ai traumi e ai microtraumi ripetuti. Un esempio? Il classico “colpo di frusta” da tamponamento. Ma anche gli sportivi di professione sono più soggetti a problemi di artrosi, nel loro caso non perché siano “troppo” allenati, ma proprio a causa dei danni che subiscono ripetutamente a livello articolare durante esercizi, match o allenamenti.
Per la stessa ragione uomini e donne in giovane età che svolgano lavori usuranti sotto il profilo fisico, sono a rischio di artrosi precoce. Per le donne, poi, dopo i 50 anni gioca in loro sfavore la menopausa, perché il mancato apporto degli ormoni estrogeni nel sangue peggiora la qualità di tutti i tessuti, cartilagine inclusa.
Una volta che il processo di degenerazione articolare è in atto, puoi fare ben poco. Di artrosi non si guarisce, perché le cartilagini consumate non si possono sostituire, e certo non si rigenerano da sole. Puoi però andare da un ortopedico e farti consigliare qualcosa per alleviare il dolore, se forte. Puoi assumere degli integratori di collagene per proteggere ciò che rimane delle tue cartilagini (in particolare a base di glucosamina e condroitin solfato, che non hanno effetti collaterali), fare esercizi di stretching posturale, ovvero ginnastica per il collo che mantenga ben ossigenata la parte e allineate le vertebre, e all'occorrenza, assumere degli antinfiammatori da banco.
Altre cure e terapie consigliate sono:
Come ti anticipavo, l’artrosi cervicale non si può “curare”, il processo è irreversibile, tuttavia si può prevenire e rallentare.
Ti puoi prendere cura delle tue articolazioni, e in particolare delle vertebre della tua colonna fin da giovane in modo abbastanza semplice. Ecco qualche consiglio:
Buoni geni e un po’ di fortuna faranno il resto…
Fonte| Fisioterapia Italia