Bungee jumping, il salto nel vuoto che ha origine da un antico rituale di iniziazione

Sembra che le prime a lanciarsi fossero state delle donne di un arcipelago del Pacifico, ma che poi questo rituale sia stato adottato dagli uomini. In ogni caso ci vuole un gran coraggio, per buttarsi nel vuoto con solo le caviglie assicurate da una corda (oggi, almeno più elastica rispetto alle liane utilizzate in un lontano passato)
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Rubrica a cura di Gaia Cortese
26 Gennaio 2021

Il bungee jumping è nato proprio come una prova di coraggio. Il Naghol era un rito di iniziazione tradizionale che si perde nella notte dei tempi, nelle lontane terre delle isole del Pacifico. Secondo questo rituale gli uomini più giovani, per dimostrare il proprio coraggio, dovevano lanciarsi da un altezza di almeno 10 metri con una liana legata alla caviglia che fosse un po’ più corta dell’altezza da cui veniva fatto il salto. Un rituale non poco pericoloso, non solo perché la liana poteva spezzarsi, ma anche per il fatto che non essendo la liana elastica, lo strappo avvertito “a fine corsa” era doloroso e traumatico.

Sembra che all’origine di questo rito ci sia una storia di infedeltà, finita come spesso accade, nel modo peggiore. Una leggenda racconta che una moglie infedele, inseguita dal marito, si arrampicò in cima a un albero e  si lanciò nel vuoto davanti a lui assicurandosi prima con una robusta liana legata ai piedi. Lei giunse a terra sana e salva, mentre lui, imitandole il gesto , non finì altrettanto bene.

Inizialmente a compiere questo rituale, infatti, erano le donne, poi tutto sommato devono aver preferito lasciarlo agli uomini e così accade ancora. Ogni anno, nel mese di marzo, gli indigeni questo arcipelago costruiscono con tronchi e rami legati con delle liane, una torre alta fino a 30 metri, da cui , al termine dei lavori, non si lanciano solo gli adolescenti, ma anche qualche ragazzino.

Intorno agli anni Settanta alcuni membri del Dangerous Sport Club, dell’università di Oxford, iniziarono a studiare per la prima volta un’alternativa più sicura rispetto alla liana, che sostituirono con una corda di caucciù. Si lanciarono dal Clifton Suspension Bridge di Bristol, in Inghilterra, e per questo, furono anche immediatamente arrestati.

Dopo qualche anno, verso la fine degli anni Ottanta l’imprenditore neozelandese Alan John Hackett e il suo amico Henry van Ash, inaugurarono il primo impianto per bungee jumping a Queenstown, in Nuova Zelanda, non prima di aver provato un lancio. Sembra infatti che Hackett si sia lanciato dalla torre Eiffel, per essere anche lui temporaneamente arrestato.

Fortunatamente oggi il bungee jumping è un po’ più sicuro (ma non meno terrificante). Le corde che vengono usate sono molto sicure e soprattutto elastiche, per cui, dopo la caduta libera, l’impatto non è traumatico: in pratica si rimbalza consentendo  una decelerazione graduale.

Un'estremità della corda è fissata al corpo della persona che si lancia, in genere alle caviglie, e l'altra al punto da cui avviene il lancio. Sembra una coda pazzi, ma in verità,  da quando nel 1993 è stato costruito il primo elastico da lancio,  sono più di  un milione le persone nel mondo che hanno voluto vivere questa esperienza adrenalinica.

Non sono ovviamente mancati gli incidenti mortali per questo sport estremo, che altrimenti non sarebbe tale. Diciamo che è assolutamente consigliato assicurarsi che il Bungee Center a cui ci si rivolge per compiere il salto, abbia l’approvazione del S.I.S.E. (Standard italiano salto con elastico).

Oltretutto, un personale preparato è in grado di rispondere a tutte le domande possibili prima del lancio: come si indossa l’imbragatura, come avviene la risalita al ponte da cui ci si lancia dopo l’avvenuto salto, quanto dura la fase di recupero e anche quanto si rimane a testa in giù (bisogna pensare anche a questo!).

Va detto, senza ombra di dubbio, che, se la fisica non è un’opinione, in teoria con soli 3 secondi di caduta libera si dovrebbero raggiungere i 97 km/h, ma la resistenza aerodinamica del corpo umano, abbinata al peso dell'elastico stesso che aiuta a vincere questa resistenza, fanno si che la velocità di caduta sia leggermente modificata.

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Con il segno zodiacale dei Gemelli, non potevo avere come unica passione quella della scrittura. Al piacere di spingere freneticamente tasti altro…