Avresti mai detto che il BMX è una disciplina olimpica?

Nato in California tra gli anni Sessanta e Settanta, il BMX è uno sport che ha conquistato così tanti proseliti anno dopo anno, da diventare nel 2008 una addirittura disciplina olimpica. Nel tempo, la velocità non è diventato l’unico fattore determinante per gare e competizioni. Così sono nate le varianti freestyle: lo spettacolo è garantito.
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Rubrica a cura di Gaia Cortese
17 Marzo 2021

Non è solo uno sport divertente e disimpegnata, in realtà muoversi su una BMX richiede molto impegno e una discreta capacità tecnica, che non tutti possiedono. Se anche tu fai parte di coloro che ormai sono entrati negli Anta, con ogni probabilità ricordi il clamore che intorno agli anni Ottanta e Novanta ha avuto un certo modello di bicicletta dal manubrio largo, le ruote spesse e le dimensioni leggermente ridotte: la BMX.

La sigla BMX sta per "bicycle motocross", dove la X sta per cross. Questa disciplina sportiva è nata sulla costa occidentale degli Stati Uniti, per la precisione in California verso la fine degli anni Sessanta. Molti giovani iniziavano a guardare al motocross con sempre maggiore curiosità e soprattutto con tanta voglia di mettersi alla prova: perché non farlo su una bicicletta?

Così, gli anni Settanta hanno rappresentato il decennio in cui si è assistito all'esplosione del fenomeno, prima negli Stati Uniti, e ben presto in altri Paesi anche oltreoceano. Nel 1981 è nata la prima Federazione Internazionale (International BMX Federation) e, a partire dall’anno seguente, sono stati organizzati i primi campionati nazionali e internazionali. Nel 1985 anche la FIAC (Fédération Internationale Amateur de Cyclism) inizia a organizzare gare e campionati.

Esattamente un decennio più tardi, nel 1991, l’anno in cui un ricercatore del Cern di nome Tim Berners-Lee sviluppa la rete Internet, nasce anche il primo campionato mondiale unificato di BMX. Cinque anni dopo il BMX viene riconosciuto dall'Unione Ciclistica Internazionale, finché nel 2003 il Comitato Olimpico Internazionale lo inserisce nelle Olimpiadi estive: sono i Giochi Olimpici di Pechino nel 2008 a permettere l'esordio del BMX come disciplina olimpica.

Com'è fatta una BMX?

Le biciclette BMX hanno una sola marcia. Sono leggere e di dimensioni piuttosto piccole, ma molto resistenti. Possono essere dotate di ruote dal diametro di 20 o 26 pollici (in questo ultimo caso la BMX viene  chiamata Cruiser). I larghi manubri che caratterizzano questa tipologia di bicicletta offrono un maggiore equilibrio e una posizione del conducente più eretta; oltretutto aiutano a compensare e ad assorbire l’impatto dei salti.

Attrezzatura necessaria

Oltre naturalmente la bicicletta, chi pratica questa disciplina sportiva  deve obbligatoriamente indossare un casco protettivo, ed eventualmente altri tipi di protezione come ginocchiere e gomitiere. Di solito i piloti BMX indossano anche maglie a maniche lunghe, pantaloni e guanti, per limitare il rischio di ferite o abrasioni come conseguenza di eventuali cadute.

Come si svolge una gara di BMX

Le gare BMX si svolgono generalmente su piste lunghe dai 300 ai 400 metri, ricche di dossi, salite, curve e ostacoli di ogni tipo. Le categorie in cui gli atleti sono suddivisi si riferiscono alla loro età, al sesso ( ci sono molte ragazze e donne che praticano il BMX) e al tipo di bicicletta (Standard o Cruiser).

In un circuito BMX solitamente gareggiano 32 atleti divisi in batterie da 8. La gara viene disputata in 4 turni di gara. Le competizioni prevedono quindi un primo turno di qualificazione in tre manche: la classifica ottenuta dalla somma dei piazzamenti in ogni manche determina il passaggio al turno successivo. I turni successivi sono a eliminazione e le finali si disputano in una manche unica.

Discipline freestyle

Oltre al tradizionale BMX, negli anni sono nate anche delle varianti freestyle, in cui non conta la velocità in cui si percorre la pista, ma le evoluzioni che si eseguono. Tra queste, la disciplina denominata Park consiste nel compiere delle acrobazie saltando su infrastrutture tipo half-pipe, quarter-pipe, bank di qualsiasi altezza, proprio come nello snowboard.

La disciplina Street consiste nel compiere acrobazie di ogni sorta sfruttando gli elementi del paesaggio urbano, come rampe di scale, panchine e corrimano, mentre Flatland prevede che l'atleta esegua delle evoluzioni continue con la BMX, senza mai toccare il suolo con i piedi.

La disciplina Dirt utilizza lo stesso tracciato delle competizioni tradizionali, ma viene misurata la fantasia dell'atleta nel compiere le evoluzioni più spettacolari possibile, utilizzando le rampe poste sul tracciato stesso. Infine Vert è forse la disciplina più rischiosa di tutte quante, poiché consiste nel compiere acrobazie con la BMX in half-pipe alti anche fino a 10 metri e oltre.

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Con il segno zodiacale dei Gemelli, non potevo avere come unica passione quella della scrittura. Al piacere di spingere freneticamente tasti altro…