Riservare al kayak un posto nella lunga lista degli sport estremi, potrebbe apparire un po' azzardato. Ma come? Uno sport che viene proposto nella stramaggioranza dei villaggi turistici, e che non sembra avere niente a che fare con altre discipline ben più rischiose. Eppure, prova a immaginare di trovarti capovolto a testa in giù nell'acqua gelida di un torrente, incastrato nel pozzetto del tuo kayak.
Insomma, non è la stessa cosa che andare in bicicletta. Va chiarito che il kayak non è poi la stessa cosa della canoa, ma le differenze tra i due sport sono evidenti, in primis dall'attrezzatura utilizzata.
Kayak è il nome di un’imbarcazione eschimese, usata come mezzo di trasporto o per la caccia e la pesca nel mare Artico. In passato veniva costruita utilizzando pezzi di legno, ossa di balena e pelli di foca, mentre oggi vengono impiegati materiali resistenti come la fibra di vetro, la grafite e il carbonio. La sua principale caratteristica è che è un’imbarcazione chiusa, munita di una copertura stagna indossata dal conducente del kayak che, dopo essersi sistemato nel pozzetto dell’imbarcazione, per muoversi nell’acqua utilizza una pagaia a doppia pala.
Diversa, ma spesso confusa con il kayak è la canoa, quella nata in Canada e utilizzata per muoversi nelle acque dei fiumi e dei laghi, ma non in mare. La canoa ha uno scafo aperto in materiale plastico composito molto leggero, tipo polietilene o fibra di vetro, e si conduce con una pagaia a una sola pala. La canoa era il principale mezzo di trasporto degli indiani irochesi: aveva una prua rialzata utile per non imbarcare acqua quando le correnti lungo i fiumi erano particolarmente violente.
Se fino ad oggi hai considerato il kayak o la canoa uno sport estremo, non è proprio così. Le discipline sportive che impiegano entrambi i mezzi sono tutte regolamentate dall’International Canoe Federation (ICF): la canoa da turismo viene praticata nei fiumi, nei laghi e in mare a seconda delle preferenze: la canoa fluviale o da fiume si pratica in modalità slalom e da discesa; la canoa su acque ferme o acqua piatta comprende le gare sprint e di fondo, oltre che la canoa polo; la canoa a vela, infine, mette insieme lo sport acquatico con lo sfruttamento della propulsione del vento. AD ogni modo, lasciando da parte la competizione, è la canoa turistica l’attività decisamente più rilassante, perché permette di apprezzare anche il contesto naturale in cui ci si trova.
Per praticare kayak è fondamentale saper nuotare, perché è molto facile, a prescindere o meno della tua bravura. che la tua imbarcazione prima o poi si rovesci. È quindi importante essere a proprio agio nell’acqua, per scongiurare panico e ansia e affrontare qualsiasi condizione con la calma necessaria.
La prima cosa che si impara quindi è come salire e prendere correttamente posto sul kayak, e di norma si inizia a farlo provando a terra, fuori dall’elemento acqua. Imparata la tecnica, si può andare in acqua e iniziare a pagaiare, il gesto tecnico principale di questo sport. Oltre a imparare a tenere in mano la pagaia, dovrai comprendere il funzionamento delle pale e come sfruttarne la forma per contrastare al meglio l’acqua e far muovere correttamente il mezzo. Pagaiare nel modo corretto, infatti, ti permette di ridurre i rischi di rovesciamento del kayak , di aggiustare la posizione in movimento, di mantenere l’equilibrio e di dare la direzione al mezzo.
Oltre ovviamente all’imbarcazione e alla pagaia, per praticare kayak ti occorre un giubbotto salvagente, un indumento fondamentale per assicurarti la sicurezza nel caso il kayak si ribalti. Oltretutto un giubbotto salvagente ti permette anche di proteggere dal freddo la parte superiore del corpo.
Anche l’abbigliamento ha il suo perché. Se pratichi kayak su acque calme, procurati dei vestiti traspiranti, possibilmente antipioggia e antivento. Diversamente, in acque più movimentate, come torrenti e fiumi, potrebbe tornarti utile una tuta di neoprene che protegge dell’acqua, senza impregnarsi. Le scarpe devono essere chiuse, per non rischiare di perderle dovesse capovolgersi l’imbarcazione. Infine, indossa sempre un casco protettivo, perché in presenza di rocce e altri elementi naturali è bene proteggersi da brutti incidenti. Per ogni evenienza, porta sempre con te un kit di pronto soccorso.