Cesara da 35 anni fa a meno delle luminarie, i soldi sono utilizzati per la beneficenza

Cesara è un piccolo borgo piemontese a ridosso del Lago d’Orta che ogni anno, in occasione delle festività natalizie, dona i fondi destinati alle decorazioni in beneficenza organizzando una colletta a cui anche gli abitanti possono partecipare. Dal 1989 sono stati raccolti 182mila euro, a dimostrazione che il vero spirito natalizio non risiede solo negli addobbi.
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Evelyn Novello 28 Dicembre 2023

Il Natale a Cesara è solidale. Siamo in Piemonte, in un piccolo comune sul lago d'Orta nel Verbano-Cusio-Ossola, in cui da 35 anni alle luminarie si preferiscono atti più concreti e benefici. I fondi destinati agli addobbi natalizi, ben 182mila euro dal 1989 a oggi, sono andati in progetti di beneficenza in ogni angolo del globo, dal Kenya all'Iraq, da Genova all'Umbria. Quest'anno destinatarie del progetto sono 12 donne afghane che coltivano lo zafferano nella provincia di Herat, una scuola di suore comboniane per i beduini dei 14 villaggi del deserto di Giuda, in Cisgiordania, ma anche persone in difficoltà sul territorio locale. A comporre i fondi della colletta, un contributo dell'amministrazione comunale, donazioni dei cittadini e i proventi della vendita a offerta libera di lumini da accendere sui davanzali. Solo l'anno scorso sono stati raccolti oltre 13 mila euro, un bel traguardo se contiamo che Cesara si compone di soli 600 abitanti.

Carissime/i, si avvicina il Natale – scrivono il sindaco Ricca e don Sacco – in un tempo particolare: guerre, violenze… e anche le bollette luce e gas alle stelle. C’è bisogno di segni di speranza. Ecco perché ha ancora più valore la nostra iniziativa di non spendere soldi per le luminarie, ma di destinarli alla solidarietà». Questo denaro è indirizzato a «gesti di condivisione, di pace, di riduzione dei nostri consumi e sprechi e di maggiore attenzione a chi sta vivendo situazioni difficili". 

Le collette di beneficenza del paese piemontese sono state indirizzate ai luoghi e persone coinvolte nelle difficoltà e nei drammi più conosciuti degli ultimi decenni. Si comincia col sostegno all'Unicef nel 1995, nel 1996 c'è la ricostruzione di Sarajevo, nel 1997 il terremoto in Umbria, nel 1999 il Kosovo e gli ospedali di Emergency in Afghanistan. Nel 2000 i fondi sono stati donati per la cancellazione del debito dei paesi poveri e per l'alluvione in Val d'Ossola, nel 2005 per l'uragano in Centro America e il sisma in Pakistan. Nel 2011 ci sono le alluvioni a Messina e Genova, nel 2014 i profughi del Nord Iraq e nel 2016 le famiglie di Mosul in Irak e Aleppo in Siria. Non mancano poi le vittime delle guerre in Yemen e Siria, e dal 2020 la cooperativa di donne afgane. L'anno scorso i fondi sono stati donati per un generatore a Mykolaiv, in Ucraina.

Nonostante l'assenza di luminarie, la luce del Natale non manca a Cesara, gli abitanti accendono dei lumini sui davanzali delle loro case, consapevoli che il veri significato delle festività trascende le decorazioni. "Saranno disponibili – ha scritto Don Sacco – lumini da accendere sui davanzali e balconi delle case alle ore 19.00 di ogni festività del periodo di Avvento e di Natale. Vogliono essere il segno dell’impegno di ogni famiglia a tenere accesa la luce della speranza".