La sindrome del bambino scosso, anche detta Shaken Baby Sindrome (SBS) o Abusive Head Trauma (AHT), si verifica quando un bambino di età molto piccola viene violentemente scosso da un genitore o da chi se ne sta prendendo cura. Si tratta di una delle forme di abuso più pericolose per i bambini perché può compromettere per sempre la loro salute e in alcuni casi causarne perfino la morte.
Come molte altre forme di violenza, si verifica per lo più entro le mura domestiche, ma a differenza di altri tipi di abusi, può essere causata anche senza l'intenzione di fare male al bambino. Molto spesso infatti gli adulti arrivano a questi gesti estremi perché si sentono in crisi davanti a un pianto apparentemente inconsolabile, ignorando completamente il fatto che scuotere un bambino è molto più pericoloso che farlo a una persona adulta. Vediamo perché non bisogna scuotere i neonati.
La maggior parte dei casi di sindrome del bambino scosso si verifica nel primo anno di vita come conseguenza di un trauma cerebrale. A questo punto ti starai chiedendo come uno scuotimento del corpo può causare danni a livello neurologico.
La causa sta proprio nel fatto che il fisico del bambino è ancora molto fragile e non del tutto formato. Non a caso la sindrome colpisce soprattutto i neonati entro i primi sei mesi di vita. Questo perché a quell'età il pianto è l'unico strumento che i bambini hanno per comunicare e quindi lo fanno molto spesso e per periodi anche lunghi, ma soprattutto per la vulnerabilità del loro corpo.
Immaginiamo la situazione tipo in cui l'adulto tenga in braccio il bambino all'altezza del busto. Nel momento in cui lo scuote il movimento si ripercuote sulla testa del piccolo e a quell'età i muscoli del collo non sono ancora abbastanza forti per sostenere il cranio. In questo modo gli organi presenti al suo interno (cervello, cervelletto e midollo allungato), liberi di muoversi dentro la scatola cranica, possono risentire di queste violente scosse e subire un vero proprio trauma, alcune volte anche con lesione dei nervi o rottura dei vasi sanguigni e conseguenti emorragie. Ecco perché scuotere un bambino è sempre pericoloso e va assolutamente evitato in qualsiasi circostanza.
La sindrome del bambino scosso riguarda i bambini, ma spesso è anche conseguenza di un malessere o uno stress prolungato vissuto dai genitori. Come anticipato, questo gesto è la risposta a una crisi di pianto del piccolo. Sentendosi impotenti, i genitori infatti possono attivare, anche inconsapevolmente, comportamenti inappropriati – come appunto lo scuotimento – nel tentativo di calmare il neonato. Medici ed esperti hanno però individuato anche un elenco di fattori di rischio:
A questo punto ti starai chiedendo come riconoscere la sindrome del bambino scosso e con quali sintomi si può manifestare. In realtà questo è un punto molto complesso, anche perché le lesioni possono essere molto diverse in base all'età del bambino e alla violenza con cui è stato scosso.
C'è poi da considerare che non sempre le conseguenze sono visibili in tempo utile per la diagnosi e in altri casi i primi sintomi si manifestano solo mesi se non anni dopo con disturbi e problemi psicomotori a volte destinati a rimanere permanenti. Ma affrontiamo caso per caso.
Tre sono i sintomi principali su cui si basa la diagnosi della sindrome del bambino scosso:
La sindrome del bambino scosso si può manifestare anche con sintomi molto generici come irritabilità, sonnolenza, vomito, inappetenza, difficoltà a deglutire, comparsa di lividi, pianti frequenti e difficile controllo del capo.
La sindrome del bambino scosso può essere molto pericolosa. Tieni conto che è considerata la prima causa di morte per abuso nei bambini. In caso di traumi molto violenti può determinare alterazione della coscienza, cecità, convulsioni paralisi cerebrale, coma e in un caso su quattro a morte.
Ma in altri casi però la sindrome anche molti anni dopo l'abuso e sotto forma di diverse problematiche di tipo psichico, neurologico e motorio. Si potrebbero verificare:
Fonte | Ospedale Pediatrico Gesù Bambino