Colonnine elettriche: tutto quello che devi sapere

Le colonnine di ricarica forniscono l’energia che restituisce l’autonomia alle batterie delle auto elettriche: possono essere sia private, magari installate proprio a casa tua, che pubbliche, in alcuni casi persino gratuite. Queste stazioni dovrebbero moltiplicarsi nei prossimi anni, di pari passo con una maggiore diffusione dei veicoli a zero emissioni, ma nel frattempo c’è chi ha ancora tanti dubbi a riguardo: come funziona una colonnina per ricaricare l’auto? Quanto costa utilizzarla? Come si paga?
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Gianluca Cedolin 5 Febbraio 2020

Le colonnine elettriche di ricarica sono fondamentali per aumentare la diffusione delle auto a emissioni zero alimentate a batteria, che nel 2050, secondo un rapporto della European climate foundation, dovrebbero essere il 71% del totale in Europa.

Dati alla mano, quindi, è facile capire che ancor prima dei veicoli dovranno crescere queste stazioni necessarie per recuperare l'autonomia della batteria: dalle 185mila colonnine attuali nell’Unione Europea, nel 2030 ce ne serviranno 3 milioni per supportare la rivoluzione green. Sono ancora tante, tuttavia, le domande su questo tema da parte di chi acquista o valuta di comprare un'auto elettrica: come funziona una ricarica? Quanto costa e come si paga? Ci sono luoghi in cui è possibile ricaricare la vettura gratis?

Proviamo a risolvere tutti questi dubbi, cercando di capire innanzitutto cosa sono le colonnine di ricarica che, molto probabilmente, nei prossimi anni potrai avvistare in moltissimi punti delle principali città italiane ma non solo, visti i piani relativi alla loro diffusione anche in autostrada.

Come funzionano

Le colonnine elettriche sono dei distributori di energia attraverso i quali puoi ricaricare le auto elettriche, un’operazione non troppo diversa dal caricamento di un cellulare: ti basta collegare la tua macchina alla stazione di ricarica con un cavo. Per ora esistono le colonnine a palo, quelle a parete e quelle portatili, ma molte aziende stanno sviluppando stazioni wireless, alimentate da energie rinnovabili, in cui non serve far atro che parcheggiare la macchina per ricaricare le batterie.

Un'altra differenza fondamentale, che a breve vedremo nel dettaglio, è quella tra le colonnine pubbliche e quelle private, che puoi anche installare a casa facendo un piccolo investimento.

Colonnine private

Sono i punti di ricarica allacciati alla rete locale: si possono installare nelle case private, ma anche nei centri commerciali, nei negozi, negli hotel e nei parcheggi delle aziende. Puoi ricaricare l'auto elettrica direttamente a casa tua, utilizzando la tua rete: la normale fornitura da 3kW di solito dovrebbe esserti sufficiente se attacchi l’auto negli orari di bassi consumi, altrimenti puoi potenziare il contatore fino a 4,5kW. Ma come funziona l'installazione? Puoi optare per il cosiddetto wall-box (che può anche essere noleggiato) da fissare a muro o, in alternativa, puoi acquistare un cavo EVSE, che avrà un'estremità da attaccare a una presa domestica tramite la semplice Shuko e un'altra che si collegherà direttamente alla tua auto.

Puoi connetterla direttamente a una presa di corrente comune, ma se installerai una stazione dedicata, avrai funzioni extra come la tracciatura dei consumi, la gestione da remoto e il controllo della potenza di carica. Per quanto riguarda i costi, se in media l’energia domestica costa 0,20-0,23 €/kWh, per ricaricare un’auto di taglia media con una batteria base da 40 kWh spenderai sugli 8-9 euro per il pieno (con 270 km di autonomia).

Colonnine pubbliche

Le colonnine elettriche di ricarica si possono trovare anche in zone pubbliche, come le strade, le autostrade, fuori dalle stazioni e dagli aeroporti, nei parcheggi. Sono i fornitori di energia a installarle, e solitamente sono compatibili con la maggior parte delle auto elettriche. Per ricaricare la propria macchina bisogna solitamente iscriversi con una carta sul sito o sull’app del gestore, in quest'ultimo caso con la possibilità di gestire l'intera procedura dal tuo smartphone. I prezzi si aggirano intorno ai 18-20 per il pieno di una batteria da 40 kWh (il doppio che a casa, quindi), ma molti gestori permettono di sottoscrivere abbonamenti mensili forfettari (che partono dai 20-25 euro).

Esistono poi dei casi in cui alcuni centri commerciali decidono di mettere a disposizione gratuitamente delle colonnine di ricarica per i clienti che, in questo modo, saranno ancor più invogliati a fermarsi e fare acquisti.

Secondo un report dell’Energy and Strategy Group del Politecnico di Milano, ci sono circa 8.200 tra colonnine pubbliche nelle strade e quelle private ad accesso pubblico (quelle negli alberghi e nei supermercati), contro le 11-12mila presenti nelle case. Per trovare delle colonnine vicine e disponibili, è possibile usare o l’app del servizio a cui siamo registrati, o degli aggregatori come Colonnineelettriche.it.

I cavi

Come avviene per i telefonini, non tutti i cavi sono uguali, quindi devi fare attenzione che la tua auto sia compatibile con il cavo. Di solito in Europa si usa il Tipo 2, detto anche Mennekes. Il Tipo 1 (Yazaki) si utilizza principalmente in Usa e Giappone, mentre il Tipo 3a, o Scame, viene usato per i veicoli leggeri come gli scooter.

L’energia rinnovabile

Come ha scritto LifeGate presentando il suo progetto Ionity, per essere davvero sostenibili sarebbe importante che le colonnine fossero alimentate da fonti di energia rinnovabili. Parlando del progetto di Volkswagen per una stazione di ricarica wireless, il responsabile dell’area sviluppo Mark Möller ha sottolineato che “solo quando alimentiamo un’auto elettrica con energia sostenibile possiamo parlare di neutral mobility per quanto riguarda le emissioni di CO2”. La cosa migliore, quindi, sarebbe avere in casa propria un pannello solare che incamera energia e la trasferisce alla colonnina di ricarica della tua auto elettrica.

(Modificato da Alessandro Bai il 2-2-21)