Come funziona un’auto elettrica e quali sono i pro e i contro dei veicoli a batteria che abbattono consumi ed emissioni

Le auto elettriche (chiamate anche BEV, Battery Electric Vehicle) stanno diventando sempre più diffuse negli ultimi anni, ma forse non sapevi che il primo veicolo ad elettricità fu costruito addirittura nell’Ottocento. Quelle di oggi, ovviamente, sono vetture molto più avanzate, che garantiscono zero emissioni e consumi bassissimi, con un conseguente risparmio economico. Ma come funziona un’auto elettrica e come si ricarica? Vediamone le principali caratteristiche e i limiti ancora da superare, dal costo di acquisto molto alto al numero ridotto delle colonnine di ricarica.
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Alessandro Bai 2 Febbraio 2021

Se vogliamo andare verso un futuro fatto di energia pulita e sostenibilità, le auto elettriche sono il mezzo ideale per muoversi quella direzione. Certo, dirai tu, dopo una vita trascorsa a scegliere tra diesel e benzina, un duopolio interrotto solo di recente da GPL, metano e l’ibrido, la transizione verso una macchina a batteria potrebbe non essere così semplice. Ci sono infatti alcuni aspetti da considerare prima di acquistare un’auto elettrica (nota anche come BEV, o Battery Electric Vehicle), non ultimi il costo e la necessità di ricarica periodica, ma completati questi primi passi i vantaggi possono essere davvero tanti, tanto per te quanto per l’ambiente.

Non è un caso che tante persone si stiano accorgendo di questi lati positivi: secondo lo Smart Mobility Report 2020 realizzato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, infatti, nei primi 9 mesi del 2020 in Italia sono state immatricolate circa 30mila auto elettriche (comprese quelle plug-in hybrid), facendo così registrare un aumento del 155% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A frenare un’ulteriore crescita del settore nel nostro Paese, in questo momento, è più che altro un numero insufficiente di colonnine di ricarica: ad oggi sono circa 17mila, appena il 5% del totale dell’Unione Europea.

Insomma, il potenziale delle auto elettriche è stato sicuramente intuito. Adesso, per sfruttarlo appieno, oltre agli incentivi già messi in campo dai governi servirà diffondere una maggiore comprensione del funzionamento di questi veicoli, che rappresentano la chiave per abbattere l’inquinamento da traffico nei prossimi anni.

Storia dell’auto elettrica

Potrebbe sembrarti strano visti i passi avanti avvenuti soltanto di recente, ma l’idea di un’auto alimentata ad elettricità risale addirittura alla prima metà dell’Ottocento, grazie all’invenzione di una carrozza totalmente elettrica, e non trainata dai cavalli, da parte di un imprenditore scozzese di nome Robert Anderson. A questa seguì una vera e propria automobile elettrica realizzata da Cristopher Becker, che aprì la strada a un mercato fiorente sul quale puntarono soprattutto Gran Bretagna e Francia.

A ribaltare la situazione, tuttavia, furono l’arrivo dei più potenti motori a combustione interna e le difficoltà nel creare batterie efficienti. In questo modo, con l’ingresso nel ventesimo secolo, l’auto elettrica cadde sempre più in disuso, almeno fino a quando i progressi tecnologici non permisero a varie aziende di tutto il mondo di sperimentare nuovamente questa soluzione: ne è un esempio il modello EV Plus realizzato da Honda a partire dal 1997. Il veicolo non ebbe un grande successo per via del costo molto elevato, ma fu il primo costruito a emissioni zero da un’importante azienda automobilistica e spianò la strada agli importanti investimenti nel settore degli anni a venire.

Come funzionano

In parole semplici, un’auto elettrica riesce a muoversi perché il suo motore elettrico è in grado di utilizzare l’energia accumulata da una o più batterie ricaricabili e trasformarla in energia meccanica grazie a un dispositivo chiamato inverter.

Un altro compito del motore di un’auto elettrica, poi, è quello di agire da generatore ricaricando la batteria durante la frenata o quando l’acceleratore viene rilasciato.

Le batterie comunemente utilizzate per le auto elettriche sono quelle agli ioni di litio, che sono contenute all’interno di appositi involucri ermetici, per evitare inconvenienti dovuti ad esempio alla pioggia, e durano circa 8 anni prima che sia necessaria la sostituzione.

Sul piano dell’utilizzo, invece, ci sono alcuni cambiamenti ai quali potresti doverti abituare: ad esempio, la maggior parte delle auto elettriche non ha un normale cambio manuale o automatico, bensì una trasmissione a rapporto fisso (come se ci fosse un’unica marcia) che porta la vettura da 0 km/h alla massima velocità raggiungibile. L’aspetto visivo, tuttavia, non cambierà, dato che troverai una leva del tutto simile a quella del cambio tradizionale, utile per innestare anche la retromarcia o la “folle”.

Rispetto a una vettura tradizionale, una macchina elettrica ti costringerà a fare i conti con un’autonomia che ovviamente non è infinita: potrebbe variare tra i 200 e 400 chilometri a seconda dell’auto che acquisti e del tuo stile di guida.

Come si ricaricano le auto elettriche?

Una volta terminata l’autonomia della batteria, la tua auto elettrica dovrà essere ricaricata: puoi farlo in due modi, attraverso le colonnine pubbliche che richiedono un abbonamento dal costo fisso oppure sfruttando semplicemente la rete elettrica di casa tua.

La velocità della ricarica dipende dalla potenza utilizzata per eseguirla e dalla potenza massima del caricabatterie incluso nel tuo veicolo. In ogni caso, se utilizzi le colonnine "fast charge", 30 minuti dovrebbero bastare per recuperare l'80% di autonomia della batteria, ma per una ricarica completa si può arrivare anche a 12 ore, in base ai fattori che ti ho menzionato.

Costi di un'auto elettrica

Non è difficile accorgersi del prezzo superiore di un'auto elettrica: a parità di modello, infatti, ti sarai reso conto che i veicoli alimentati a diesel o benzina costano decisamente meno. Questo sovrapprezzo è dovuto soprattutto alle batterie, che sono ad oggi tra le componenti più costose di una vettura a emissioni zero. Per darti un'idea più precisa, pensa che la sostituzione di un pacco batterie di una city car da 2 posti fuori garanzia può arrivare a costare anche 9.000 euro, cifra che ovviamente aumenta per modelli di auto più cari. A questo punto, capirai quindi che la maggiore diffusione delle auto elettriche dipenderà ovviamente anche dallo sviluppo di batterie più avanzate ed economiche, sia da realizzare che da riparare.

Un altro dei costi principali sostenuto da un possessore di un BEV è quello legato alla ricarica della batteria che, come ti ho anticipato, può avvenire tramite le colonnine pubbliche o attraverso la tua rete elettrica. Nel primo caso, dovrai sottoscrivere un abbonamento con l'azienda che gestisce la colonnina: solitamente questa formula prevede un costo fisso mensile, intorno ai 25 euro, al quale va poi aggiunto il prezzo dell'energia utilizzata per la ricarica. Se invece scegli di ricaricare la tua auto a casa, potrai decidere se noleggiare un contatore aggiuntivo o utilizzare una normale presa compatibile con il caricabatterie della vettura, con le spese che verranno incluse direttamente nella tua bolletta energetica.

Ma quanto si paga per ricaricare un'auto elettrica? Mediamente, il costo è intorno ai 20 centesimi per kWh (chilowattora) se si utilizza la rete domestica, mentre si sale a 45 centesimi per kWh sfruttando le colonnine pubblica, fatta eccezione per quelle fast charge, che ricaricheranno il veicolo più rapidamente al prezzo di circa 55 centesimi per kWh. Per tradurre il tutto in un esempio concreto, l'utilitaria elettrica Renault Zoe ha un'autonomia di circa 380 chilometri con un pieno di energia dal costo di circa 16 euro.

E la manutenzione? Ovviamente anche un'auto elettrica ne avrà bisogno, ma a prezzi molto inferiori rispetto a una vettura con motore diesel o benzina vista la presenza di un minor numero di componenti, portando specialmente sul lungo periodo a un risparmio significativo.

Pro e contro

Come avrai potuto notare tu stesso, i vantaggi delle auto elettriche sono piuttosto evidenti e potremmo riassumerli così:

  • Consumi di carburante ridotti, con conseguente risparmio economico
  • Riduzione dell'inquinamento legato alle emissioni
  • Guida confortevole, specialmente grazie a un'accelerazione più fluida
  • Costi di manutenzione ridotti
  • Accesso gratuito ai centri urbani e altre zone a traffico limitato
  • Vantaggi fiscali per chi acquista un veicolo elettrico

Allo stesso tempo, chi decide di comprare una vettura a zero emissioni dovrà tenere conto di alcuni svantaggi, non presenti invece per chi utilizza un'auto tradizionale:

  • Prezzi elevati di acquisto
  • Diffusione limitata delle colonnine di ricarica
  • Durata limitata delle batterie, che richiedono spese ingenti per la sostituzione
  • Tempi di ricarica molto più lunghi rispetto al classico rifornimento dal benzinaio, visto che le poche colonnine ultrarapide permettono di ricaricare l'80% dell'auto in 30 minuti