Come ben saprai, quando parliamo di glicemia di riferiamo ai livelli di glucosio, ovvero di zuccheri, nel sangue. Ma perché a volte viene richiesta la misurazione della curva glicemica? Si tratta di un test finalizzato soprattutto alla diagnosi di diabete mellito, ma anche per individuare gli eventuali segnali di diabete gestazionale in una donna in gravidanza. La modalità dell'esame varia leggermente in base allo scopo per cui viene eseguito. Proviamo a capire meglio come.
La curva glicemica è un esame che misura la concentrazione di glucosio nel sangue. In altre parole, la glicemia. Al fine di ottenere un risultato valido, è necessario più di un prelievo, in due momenti distinti. Più nello specifico, prima e dopo l'assunzione orale di una soluzione di glucosio.
Viene prescritto in alcune situazioni ben definite. Prima di tutto, quando la glicemia basale, ovvero quella misurata a digiuno, è compresa tra i 110 e i 125 mg/dL. Inoltre, può essere richiesto nel momento in cui si sospetta un'intolleranza al glucosio. Come saprai, però, questo esame viene effettuato anche per le donne in gravidanza, per valutare se vi sia qualche manifestazione di diabete gestazione. I fattori di rischio per questa patologia sono sorpattutto:
Si tratta di un semplice esame del sangue che viene effettuato in due fasi. Il primo prelievo, chiamato anche prelievo della glicemia basale, si esegue a digiuno (se la glicemia basale è inferiore ai 125 mg/dL, al paziente vengono somministrati 75 grammi di glucosio in soluzione e si ripete il prelievo dopo 120 minuti). Invece, quando il paziente è una donna incinta, i prelievi diventano tre. Il primo a digiuno e i successivi due dopo l’assunzione della soluzione, ripetuti a 60 minuti e a 120 minuti dalla somministrazione.
Ecco una breve lista dei fattori di rischio che ti possono rendere una persona alla quale potrebbero prescrivere l'esame della curva glicemica:
Sono considerati normali i valori di glicemia che, dopo due ore dall’assunzione della soluzione glucosata risultano inferiori ai 140 mg/dL. Possiamo affermare che si tratta di “ridotta tolleranza ai carboidrati” (anche chiamata pre-diabete) con valori compresi tra 140 e 200 mg/dL. Infine, se sono superiori a 200 mg/dL si può diagnosticare la presenza di diabete mellito.
Questi valori devono, invece, rispettare parametri diversi se si tratta di una donna in gravidanza, vediamoli:
Se sono superiori i valori parlano chiaro e siamo in presenza di diabete gestazionale. Tuttavia, consigliamo sempre di consultarsi con il proprio medico per avere una lettura completa e corretta dei dati.
FONTI| Humanitas; Centro Diagnostico Italiano;