Contatto stretto: sai che cosa significa e quando potresti diventarlo?

Tra i nuovi vocaboli che oggi rimbalzano nelle nostre teste spinti da telegiornali ed esperti spicca quello di contatto stretto. Per evitare confusione e guidare le persone in questa seconda ondata, il Ministero della Salute ha chiarito in quali circostanze potresti essere definito tale e come dovresti comportarti.
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Kevin Ben Alì Zinati 21 Ottobre 2020
* ultima modifica il 24/10/2020

Con la nuova normalità, ridefinita nei contorni e nei tempi dalla pandemia da Coronavirus, sono stati inevitabilmente introdotti anche anche nuovi "ruoli", nuove etichette a cui hai imparato ad identificare chi ti circonda, i vicini di casa e gli sconosciuti: c’è stato il paziente zero, gli attualmente positivi e poi i casi sospetti, gli asintomatici, i positivi a lungo termine. Tra queste, importante e diffusissima è anche quella di contatto stretto. Sai che cosa significa?

Chi sei?

Il Ministero della Salute ha stilato definizione precise per i lemmi del tuo nuovo vocabolario quotidiano e alla voce “Contatto stretto” ha specificato che potresti essere definito come tale se:

  • vivi nella stessa casa di un caso positivo
  • hai avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid-19 come la stretta di mano
  • se hai avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di una persona positiva al Coronavirus come toccare a mani nude dei fazzoletti usati
  • sei stato a meno di 2 metri di distanza con un caso Covid-19 per almeno 15 minuti
  • sei stato in un ambiente chiuso come un’aula, una sala riunioni o la sala d'attesa dell’ospedale con un caso positivo senza mascherina 
  • sei un operatore sanitario e quindi fai assistenza diretta alle persone positive
  • sei un operatore di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di casi positivi senza l’uso di DPI raccomandati o non idonei
  • hai viaggiato in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti da un caso Covid-19

La quarantena

Se rientri in uno di questi casi, allora saresti considerato un “contatto stretto” e quindi dovresti sottostare a un periodo di quarantena. Che, come sai, è diversa dall’isolamento che invece è riservato ai positivi. I contatti stretti di casi con infezione confermata hanno dunque due possibilità:

  • osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso
  • osservare un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenicomolecolare negativo effettuato il decimo giorno

È importante, infine, che rispetti i tempi indicati dal Ministero. Come ti abbiamo spiegato, infatti, non è possibile “barare” e accorciare la quarantena con un tampone eseguito prima del decimo giorno: un risultato negativo non è per orza sinonimo di non contagiosità.

Fonti | Ministero della Salute; Istituto Superiore di Sanità

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.