specchiarsi sempre cosa vuol dire

Cosa significa specchiarsi continuamente: secondo psicologia e psichiatria non si tratta solo di vanità estetica

Ricercare frequentemente il proprio riflesso può essere un’abitudine caratteriale ma anche segno di un disturbo psichico, il limite è labile e viene superato quando lo specchiarsi diventa un gesto ossessivo. Per saperne di più ne abbiamo parlato con un medico psichiatra.
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Evelyn Novello 11 Agosto 2023
In collaborazione con Dott. Claudio Lorenzetti Dirigente Medico Psichiatra Azienda USL TNO, psichiatra presso il Reparto di Psichiatria dell’Ospedale San Luca di Lucca

Specchiarsi spesso e dappertutto. Nelle vetrine dei negozi, nei finestrini delle macchine parcheggiate, negli specchi di tutta casa, controllare la propria immagine può diventare una vera e propria ossessione. Forse pensi che questa abitudine sia data da insicurezza o vanità ma gli psicologi svelano che c'è molto altro dietro e analizzano le cause di un comportamento che può sfociare in un disturbo, la "Sindrome dello specchio". Andare frequentemente alla ricerca del proprio riflesso è associato alle personalità narcisistiche, coloro che godono nell'ammirare sé stessi, ma davvero è spiegabile solo in questo modo? Nell'era social-digitalizzata in cui viviamo non è da sottovalutare l'insicurezza data dalla sovraesposizione a cui siamo esposti. Se le influencer si svegliano al mattino già perfettamente truccate e pettinate, in parte anche noi ci sentiamo obbligati a essere sempre, se non impeccabili, almeno presentabili. Per un selfie, una videochiamata o l'incontro causale di persone di conosciute, ma anche estranei che potrebbero giudicare il nostro aspetto.

Potresti chiederti, quindi, quanto lo specchiarsi sia fatto per compiacere sé stessi e quanto per assomigliare agli standard della società agli occhi degli altri. Il rischio di fare qualcosa solo per aderire a uno stereotipo è sempre più frequente ma bisogna anche separare questi condizionamenti sociali dai disturbi veri e propri. Secondo la psichiatria, specchiarsi continuamente può essere indice di una mania di controllo fatto che, in termini clinici, è connesso ad esempio al disturbo ossessivo compulsivo. Chi ne soffre sente l'urgenza di padroneggiare qualsiasi cosa gli accada e lo coinvolga, tra cui, appunto, l'immagine che dà di sé agli altri. Il limite tra il normale e il patologico può essere labile, occorre capire quando diventa disfunzionale cioè un'attività che causa più disagi che benefici e che condiziona fortemente la vita.

Specchiarsi in psichiatria

In molti casi lo specchiarsi di continuo ha a che fare con aspetti caratteriali che nulla hanno a che vedere con disturbi mentali, "si può parlare di disturbo solo se la persona inizia ad avere interferenze problematiche nella propria vita quotidiana – spiega Claudio Lorenzetti, psichiatra e psicoterapeuta. – Lo specchiarsi frequentemente è una caratteristica che si può trovare sia nei disturbi di personalità che in quelli psichiatrici propriamente detti. Nel primo caso si tratta di disturbo narcisistico della personalità, chi ne è colpito vive questa abitudine di solito in chiave positiva perché prova piacere nel vedere la propria immagine e nel ricercare la perfezione estetica".

Analizzando i disturbi psichiatrici, possono entrare in gioco diverse patologie in cui specchiarsi diventa un'ossessione negativa. "Ci sono persone che si specchiano perché pensano di essere deformi e con caratteristiche estetiche fonte di imbarazzo, si parla in questo caso di disturbo da dimorfismo corporeo, che rientra tra quelli ossessivo compulsivi. Chi soffre di dismorfofobia si sente obbligato a specchiarsi e continua a fare check del proprio corpo perché si percepisce inadeguato e con difetti socialmente inaccettabili – chiarisce Lorenzetti.

Ma controllare spesso il proprio aspetto può essere segno di altri disturbi, tra questi il disturbo d'ansia sociale e quello depressivo, entrambi accomunati dal senso di inferiorità percepito nello stare con gli altri. "Nel primo caso la persona cerca una rassicurazione nel guardare sé stessa, nel secondo si guarda per capire cosa non vada in lei e perché non si senta a proprio agio. Sono entrambe malattie curabili sia con terapia farmacologica che con psicoterapia. Solo i disturbi di personalità, come il narcisismo, non possono andare in remissione perchè non c'è cura" conclude il medico.