Cosa vogliono i ragazzi di Ultima Generazione che protestano davanti alle sedi dei partiti contro il cambiamento climatico

Chi sono gli attivisti di Ultima Generazione e cosa chiedono? In periodo di campagna elettorale hanno deciso di mettere in atto dei blitz in diverse città italiane. Vogliono incontrare i leader dei partiti, come hanno chiesto ieri, mentre si sono incatenati alla sede “Asiani” del PD in Corso Garibaldi.
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Rubrica a cura di Francesco Castagna
8 Settembre 2022

La maggior parte delle azioni portate avanti dagli attivisti serve a creare stupore, a destare attenzione, ad accendere un faro di luce in una grigia quotidianità. Ieri, 7 settembre 2022, davanti alle sedi dei partiti un gruppo di ragazzi di Ultima Generazione ha messo in atto una serie di azioni di protesta davanti alle sedi dei maggiori partiti nazionali d'Italia: Fratelli d'Italia, Lega e Partito Democratico.

"Sono i tre partiti più accreditati per poter decidere il futuro di questo Paese", spiegano quando gli chiediamo perché abbiano scelto proprio queste tre forze politiche. Ultima Generazione, se non lo sapevi, è una "costola" del gruppo ambientalista italiano degli Extinction Rebellion. Una campagna nata nel 2021 che unisce cittadini giovani e non nella lotta al cambiamento climatico. In passato si erano già resi protagonisti di alcune azioni di non violenza, attaccandosi con le mani al vetro protettivo della Venere di Botticelli, o fermando il traffico sul Grande Raccordo Anulare di Roma.

Questa è "Che Ambiente votiamo?", la maratona green di Ohga per le elezioni del prossimo 25 settembre. In vista di una campagna elettorale molto breve ma intensa, il nostro obiettivo sarà quello di accompagnarti fino a quando metterai la tua X sul simbolo di un partito o di una coalizione.

Ieri, 7 settembre 2022, abbiamo incontrato Simone e Bjork, due attivisti di Ultima Generazione, davanti alla sede  del Partito Democratico "Aniasi" di Corso Garibaldi a Milano. Hanno messo in atto un blitz non violento macchiando la vetrina del circolo con una vernice rossa ad acqua, incatenandosi e mostrando lo striscione "Ultima Generazione, no gas e no carbone".

Le richieste degli attivisti

Il loro intento è quello di provare a ottenere un incontro con i leader politici dei tre partiti, per convincerli a firmare un decreto in cui si impegnerebbero a chiudere le centrali a gas entro un mese e non a partire dal 2025. Proprio il contrario di quello che è stato stabilito nell'ultimo piano del governo per affrontare l'inverno e garantire a pieno il fabbisogno energetico dell'Italia.

"In Italia, come nel resto del mondo, i partiti non stanno prendendo misure adeguate rispetto a ciò che stiamo vivendo. Ci sono stati 700 milioni di migranti climatici in Africa e nel sud globale per le nostre emissioni di decine di anni in cui abbiamo completamente ignorato la crisi climatica. La responsabilità è anche di questa politica e il PD è complice nel collasso climatico che sta investendo l'Italia", spiega Simone, mentre insieme gli altri ragazzi distribuiscono un volantino che ricorda l'attuale campagna del Partito Democratico "Scegli".

Ultima Generazione ha presentato ai tre partiti una lettera aperta a tutti i leader che stanno correndo per le elezioni in questa campagna elettorale.

Come campagna di violenza civile non violenta, Ultima Generazione porta al governo due richieste:

  • stoppare le centrali a carbone e le nuove trivellazioni di gas immediatamente
  • investire almeno 20 GW in energia rinnovabile pulita, sicura e da subito

Le risposte dei partiti

La reazione è stata diversa da partito a partito: la Lega al momento non sembra aver dato risposte, Fratelli D'Italia ha promesso un incontro a Roma con l'On. Procaccini (responsabile Ambiente di Fratelli D'Italia), il Partito Democratico per ora non sembra aver dato risposte.

Ieri sul posto erano presenti il responsabile del circolo e Francesca Castelbarco, consigliera municipale del Partito Democratico di Milano, alla quale noi di Ohga abbiamo chiesto se avesse intenzione di riportare le istanze di Ultima Generazione al partito.

"Ne parlerò con la giunta e vedremo se lo riterremo necessario, ma stupisce che queste cose accadano proprio nella nostra sede, noi siamo tutte persone attente all'ambiente che vanno in bicicletta e non capisco perché questo gesto venga fatto proprio a noi", ha commentato la consigliera chiedendo spiegazioni agli attivisti. E le spiegazioni sono arrivate, non si tratta di una protesta mirata verso un singolo partito, ma al contrario verso una politica che ancora non si impegna abbastanza per contrastare l'emergenza climatica che stiamo vivendo.

"Il PD ha previsto nel suo piano di governo 85 GW di rinnovabili entro il 2030, questo è il minimo rispetto agli obiettivi europei ed è il minimo rispetto alle previsioni che ha fatto persino Confindustria che prevede almeno 60 GW/h nei prossimi tre anni ed è vergognoso che un partito come il PD che dovrebbe difendere i più deboli dalla crisi climatica che stiamo vivendo non si impegni seriamente sulle rinnovabili", spiegano gli attivisti

"C'è anche la realtà, è inutile fare promesse. Questo che state facendo è un segno perché si vede che diamo fastidio", risponde la consigliera.

Simone ci spiega che non sono stati molti i politici che si sono interessati alla loro causa, ma che tra i pochi spicca l'ex deputato del Movimento 5 Stelle Giovanni Vianello, che nel 2021 aveva lasciato il gruppo parlamentare dopo il voto sul decreto grandi navi alla Camera perché – dalla sua dichiarazione – “Nasconde 700 milioni anche per l’Ilva”.

Mezz'ora dopo il blitz degli attivisti sono arrivati sul luogo -dopo la segnalazione dei responsabili della sede PD- una camionetta della celere con otto agenti muniti di casco, almeno quattro agenti delle forze dell'ordine in borghese e due pattuglie di polizia che hanno portato via i due manifestanti.

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