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Cos’è e a cosa serve il Green pass globale dell’Oms a cui l’Italia non aderirà

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha sciatto i dubbi: “L’Italia non aderirà al Green pass globale dell’Oms”. Non ci servirà quel libretto con la conferma di avvenuta vaccinazione contro alcune malattie. Il Governo infatti non ha intenzione di entrare a far parte di quella infrastruttura sanitaria pubblica digitale pensata per facilitare la mobilità globale, rafforzare la preparazione alle pandemie e fornire una salute migliore per tutti.
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Kevin Ben Alì Zinati 6 Marzo 2024
* ultima modifica il 06/03/2024

Era necessario chiarirlo visto che il testo appena approvato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale alludeva concretamente al fatto che l’Italia vi avrebbe partecipato e i dubbi avevano cominciato a diffondersi.

Quindi il ministro della Salute Orazio Schillaci ha voluto mettere le cose in chiaro: “Il Governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto «Green pass globale» dell’Oms”. 

L’Italia, insomma, non entrerà a far parte di quella infrastruttura sanitaria pubblica digitale pensata per facilitare la mobilità globale, rafforzare la preparazione alle pandemie e fornire una salute migliore per tutti proteggendo dalle minacce sanitarie attuali e future.

Per un attimo, tuttavia, è sembrato l’opposto. Sì, perché il testo del decreto-legge del 26 febbraio, all’articolo 43 «Interoperabilità delle certificazioni sanitarie digitali» riportava infatti l’esplicita volontà di prendervi parte, con tanto di fondi – cospicui – garantiti a tale scopo.

Errore riconosciuto e marcia indietro, dunque: niente Green pass globale. Nonostante l’accordo firmato tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Commissione europea, i cittadini italiani non avranno bisogno di un documento per la condivisione dei dati sulla certificazione vaccinale a livello internazionale.

Cos’è e a cosa serve il green pass globale

Nato sulla scia di quel documento per l’attestazione dell’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19, il Green pass globale è una sorta di libretto sanitario elettronico verificabile e accettato in tutto il mondo.

Il suo scopo è quello di permettere la verifica dello stato vaccinale di un individuo contro determinate malattie per esempio durante i controlli al momento dell’accesso in un determinato paese o all’ingresso di strutture sanitarie.

Il Green pass globale rappresenta dunque la volontà da parte dell’Oms, condivisa anche dalla Commissione Europa, di rafforzare gli strumenti al servizio della sicurezza sanitaria globale attraverso un rete digitale sicura.

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, ha chiarito che un simile strumento non metterebbe a rischio in nessun modo la privacy o i dati sanitari personali di ciascuno.

Il documento, allo stesso tempo, vuole anche contribuire alla diffusione di migliori trattamenti sanitari in tutto il mondo grazie alle nuove tecniche di telemedicina che, come ti abbiamo raccontato, permettono la presa in carico di un paziente anche a distanza o in contesti complessi.

Dall’altra parte, la circolazione di dati e informazioni sanitarie permetterà la creazione di una banca dati globale al servizio della ricerca scientifica allo scopo di contribuire concretamente alla scoperta di nuove cure e trattamenti terapeutici, alla costruzione di nuove politiche sanitarie personalizzate sulle esigenze dei cittadini e nuovi impieghi per l’intelligenza artificiale in ambito di ricerca.

Fonte | Ansa

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