Cos’è il ristorante degli ordini sbagliati a Tokyo e perché potrebbe non arrivarti quello che hai rischiesto

Il ristorante degli ordini sbagliati è un locale dove i camerieri e le cameriere soffrono tutti di demenza e quindi potrebbe capitare di non mangiare ciò che si è ordinato. L’iniziativa serve per aumentare la consapevolezza globale e per cambiare la percezione dell’invecchiamento e del progressivo deterioramento cognitivo.
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Valentina Rorato 22 Settembre 2023

Il ristorante degli ordini sbagliati non fa per tutti, soprattutto per chi ama mangiare solo alcune cose, magari servite con determinati dettagli e a tavola detesta le sorprese. A Tokyo, invece, hanno deciso di aprire un locale in cui l’unica cosa che può fare il cliente è mettersi calmo e lasciarsi sorprendere. E soprattutto dimostrare pazienza ed empatia.

Come mai? Qualsiasi cosa tu decida di ordinare potrebbe non arrivarti: chiedi dei ravioli e ottieni una zuppa di miso; ordini il pesce alla griglia e forse potresti mangiare il sushi. I camerieri fraintendono le richieste, talvolta bevono dal bicchiere dei clienti e confondono i tavoli e di conseguenza le ordinazioni.

É una scelta di marketing? No. Qui, camerieri e cameriere soffrono tutti di demenza e son felici. Il ristorante degli ordini sbagliati nasce con la formula pop-up ricorrente e si svolge per diversi giorni, più volte l’anno, e serve proprio per ampliare la consapevolezza del pubblico sulla demenza.

Il regista televisivo giapponese, Shiro Oguni, ha creato questa attività per cambiare la percezione dell'invecchiamento e del progressivo deterioramento cognitivo. Demenza è un termine generale che descrive il declino della memoria, delle capacità di apprendimento e di comunicazione. È causata da una serie di condizioni diverse, una delle quali è l'Alzheimer.

Il primo evento è stato organizzato nel 2017 e si è ripetuto regolarmente. Per iniziare sono stati necessari circa 115.000 dollari raccolti tramite il crowdfunding. L’idea gli è nata proprio da un’esperienza personale: durante la visita a una casa di cura gli è stato servito un piatto di ravioli, invece di un hamburger. Stava per rispedire indietro il raviolo, quando si è reso conto di trovarsi in un mondo diverso, con diversi livelli di funzionalità, compresi errori che non gli avevano fatto del male. Perché non accettare ciò che ha ricevuto semplicemente come un modo per rispettare le difficoltà che affrontavano le persone intorno a lui, come un atto di gentilezza e umiltà?

Si prevede che i 35 milioni di persone affette da demenza in tutto il mondo diventino 115 milioni intorno al 2050. Oguni afferma: “Vogliamo cambiare la società affinché diventi più premurosa e accomodante, così, demenza o non demenza, possiamo vivere insieme in armonia”.