Cuore d’atleta: che cos’è e perché si manifesta questa sindrome

Gli intensi e frequenti allenamenti di resistenza possono modificare il cuore, creando quella che è stata ribattezzata la sindrome del cuore d’atleta, che si manifesta con un aumento sia dei volumi sia della massa del muscolo cardiaco e si traduce in pulsazioni più basse a riposo.
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Valentina Rorato 7 Ottobre 2023
* ultima modifica il 05/11/2023

Il cuore dell'atleta non è una condizione medica, ma descrive alcuni cambiamenti nel cuore tipici delle persone che fanno un intenso allenamento atletico. Tali cambiamenti sono sottili e sono considerati “adattivi”, cioè sono lievi modifiche che consentono al cuore una maggiore capacità di fornire sangue e ossigeno ai tessuti sottoposti ad attività fisica. Ciò avviene aumentando il volume di eiezione sistolico massimale e la gittata cardiaca, che causano una frequenza cardiaca a riposo più bassa e un prolungamento del tempo di riempimento diastolico.

Caratteristiche anatomiche e funzionali del cuore d'atleta

Il cuore d’atleta è un cuore allenato, che ha una capacità maggiore. Pare infatti che ci verifichino piccoli aumenti delle dimensioni sia della camera di pompaggio (ventricolo) che della camera di riempimento (atrio), nonché nello spessore del muscolo cardiaco,  ovvero la cardiomegalia, che presenta anche un incremento della larghezza dei vasi sanguigni principali  dal cuore.

Come anticipato, sono piccole modifiche e non è una malattia, ma il cuore deve essere monitorato con attenzione perché si possono verificare rischi e complicanze.  Per esempio, può contribuire all’insorgere di alterazioni elettriche:

  • bradicardia sinusale
  • aritmia sinusale
  • blocco atrioventricolare di primo grado
  • ipertrofia ventricolare sinistra e ipertrofia ventricolare destra
  • blocco di branca destra incompleto
  • inversione dell'onda T in tutti e quattro i ventricoli.

Segni e sintomi del cuore d'atleta

Il cuore d’atleta non ha segni e sintomi evidenti ed è ciò che lo caratterizza dalle vere patologie cardiache, che invece si manifestano cono:

  • dolore toracico
  • svenimento
  • mancanza di respiro
  • livelli di prestazione inferiori

Gli atleti di resistenza, che fanno molto esercizio, spesso hanno frequenze cardiache inferiori alla media, a volte anche inferiori a 40 battiti al minuto.

Come batte il cuore di un atleta?

Il cuore di un atleta è bradicardico, ovvero ha meno di 60 pulsazioni al minuto, alcune persone anche inferiori a 40. Ciò permette di essere più prestanti. Si dice che quando un l’atleta di livello corre ha un battito come quello di una persona normale seduta al bar e questa condizione garantisce più resistenza e fiato e di conseguenza performance sportive migliori.

Quali sono i rischi del cuore d'atleta

Il cuore d’atleta è una condizione benigna. Uno studio condotto su oltre 21.000 uomini, pubblicato su JAMA Cardiology, ha rivelato che l’esercizio fisico ad alto volume e ad alta intensità non aumenta il rischio di malattie cardiache negli atleti maschi di mezza età. Sebbene questa sindrome non sia pericolosa, condivide alcune caratteristiche in comune con alcune condizioni cardiache che potrebbero essere pericolose. In particolare, una serie di problemi che colpiscono i muscoli cardiaci, note collettivamente come cardiomiopatia, potrebbero essere la causa delle dimensioni del cuore e dei cambiamenti elettrici.

Diagnosi

Il cuore d’atleta di solito si diagnostica durante le visite medico sportive. I test comprendono un ecocardiogramma per misurare la forma del cuore e un elettrocardiogramma per misurare la sua produzione elettrica, nonché un test da sforzo cardiopolmonare; una radiografia del torace; risonanza magnetica; e prove di stress. Questi esami aiutano a determinare se la sindrome è l'unica causa dei cambiamenti cardiaci o se è presente una cardiomiopatia.

Si cura il cuore d'atleta?

Il cuore d’atleta non è considerato una condizione medica e non è necessario alcun trattamento. La maggior parte degli atleti che desiderano invertire la sindrome possono semplicemente ridurre l’intensità e il volume dell’allenamento.

Fonti | Santagostino; Msd Manual

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