D-Dimero alto e basso: valori normali e come funziona il test

Il D-dimero è un prodotto di degradazione della fibrina, che insieme alle piastrine forma i coaguli. In assenza di lesioni non dovrebbe dunque essere rilevabili nel sangue: ecco perché il test di questo valore può essere prescritto per escludere anomalie nella coagulazione. Ciò significa che un esame del sangue che rileva questa sostanza conferma che potrebbe esserci stato un coagulo, potenzialmente pericoloso, come nel caso di trombosi venosa profonda o di embolia polmonare. Vediamo quali sono i valori nella norma e quando preoccuparsi.
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Maria Teresa Gasbarrone 5 Giugno 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

Il D-Dimero è un prodotto del processo di degradazione a cui sono sottoposti i coaguli quando hanno concluso il loro lavoro.  Normalmente questi frammenti proteici non sono rilevabili nel sangue, a meno che, non si stiano formando o degradando dei coaguli.

I coaguli, che potremmo definire come reticoli fatti di fibrina, una proteina filiforme, e piastrine, si formano ogni volta che un vaso sanguigno è danneggiato, sia a causa di una lesione o di aterosclerosi sia quando il flusso sanguigno è limitato per le più svariate cause.

Quindi la loro formazione altro non è che la risposta dell'organismo – in termini scientifici viene detto "emostasi" – per bloccare un'eventuale perdita di sangue.

Ma quando hanno assolto al loro compito e il danno è stato riparato, i coaguli non servono più e vengono quindi distrutti dalla plasmino in tanti piccoli frammenti, risultato della degradazione della fibrina: così si forma il D-Dimero.

Il D-Dimero viene misurato proprio per verificare la presenza di coaguli nel sangue. Il suo dosaggio può essere utile per diagnosticare alcune malattie come la trombosi venosa profonda o l'embolia polmonare. Vediamo come e quando si forma e cosa significa un test positivo o negativo.

Perché si misura

Il D-Dimero è quindi uno dei prodotti di degradazione (o FDP) della fibrina che costituisce i coaguli. Teoricamente, quindi, in assenza di lesioni, questa sostanza non dovrebbe essere presente nel sangue, tranne quando viene attivato questo processo.

Il dosaggio del D-Dimero viene quindi prescritto per verificare la presenza di anomalie nella coagulazione: se la concentrazione è alta in assenza di motivi validi è prova del fatto che i controlli sui meccanismi di coagulazione non stanno funzionando.

Nello specifico il medico potrebbe chiederti di eseguire questo test se sospetta che tu abbia problemi di coagulazione del sangue o se vuole escluderli. Questi problemi di coagulazione del sangue includono:

  • trombosi venosa profonda (TVP), condizione dovuta alla formazione di coaguli nelle vene, di solito nelle gambe;
  • embolia polmonare, ovvero un blocco in un'arteria nel polmone;
  • coagulazione intravascolare disseminata – una condizione che impedisce la normale coagulazione del sangue;
  • coagulazione del sangue causata dal veleno di alcune specie di serpenti, come il serpente marrone.

Se sei in trattamento per la coagulazione intravascolare disseminata, il medico può utilizzare il test del D-dimero per monitorare la tua condizione. Ma può esserti anche prescritto se avverti i seguenti sintomi:

  • Gonfiore o arrossamento, di solito nella parte inferiore della gamba, ma a volte nella coscia, nel bacino o in un braccio
  • Dolore alla gamba, alla coscia, al bacino o al braccio
  • Respirazione difficoltosa
  • Battito cardiaco accelerato
  • Dolore al petto
  • Sudorazioni frequenti e molto intense

Tuttavia, il test da solo non è in grado di indicare la causa esatta del problema. Pertanto, il test D-Dimero viene associato ad altri esami del sangue e scansioni di immagini, come ecografia, scansione polmonare di ventilazione-perfusione e angiografia con tomografia computerizzata, per formulare una diagnosi completa.

Valori normali

Sono considerati nella norma valori entro i 500 ng/ml. Tuttavia gli intervalli di riferimento per questo test dipendono da diversi fattori, che cambiano a seconda del paziente che si sottopone a questo esame, come:

  • Età
  • Genere
  • Gravidanza
  • Popolazione di riferimento
  • Metodo utilizzato per l’esecuzione dell’esame

Il risultato che si ottiene può quindi variare e assumere significati differenti a seconda del laboratorio nel quale si deciderà di effettuare l’analisi. Per questo è necessario porre attenzione ai valori di riferimento riportati sul referto e non a valori generici.

D-Dimero alto

Il D-Dimero può essere alto per diversi motivi. Molte malattie, trattamenti e fattori legati allo stile di vita possono aumentarne i livelli. Vediamo le cause principali:

  • Malattie cardiache: angina instabile, infarto, ecc
  • Cancro
  • Trattamento del cancro: la chemioterapia e alcuni farmaci per il cancro al seno possono aumentare il rischio di coaguli di sangue.
  • Trattamento con estrogeni: le pillole anticoncezionali e la terapia ormonale sostitutiva possono aumentare il rischio di trombosi venosa (TVP) ed embolia polmonare (EP).
  • Chirurgia: i pazienti che hanno subito un intervento chirurgico importante, come una sostituzione dell'anca o una ricostruzione del ginocchio, hanno un rischio maggiore di un coagulo di sangue.
  • Malattie infettive: Covid-19 e polmonite possono causare infiammazioni e innescare coaguli di sangue.
  • Malattia renale: per ragioni non completamente comprese, la malattia renale aumenta il rischio di TVP ed EP.
  • Cirrosi epatica: le persone con gravi malattie del fegato hanno un rischio maggiore di coaguli nella grande vena del fegato.
  • Gravidanza: i livelli di D-dimero aumentano da due a quattro volte al momento del parto. 10 Le donne hanno un rischio maggiore di TVP o EP fino a tre mesi dopo il parto.

Conseguenze

La presenza di un D-Dimero elevato può avere come conseguenza una serie di sintomi. Qui di seguito ne riportiamo i principali, ricordando che in queste circostanze è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico:

  • Dolore agli arti inferiori, per lo più concentrato in una sola gamba
  • Gonfiore o edema dolente
  • Decolorazione di una zona della pelle
  • Fiato corto
  • Tosse con presenza di muco e/o sangue
  • Dolore al petto diffuso e aumento della frequenza cardiaca e respiratoria
  • Fumare sigarette

D-Dimero basso

Come abbiamo spiegato finora, in condizioni normali, il D-Dimero basso non è indice di un'anomalia. Anzi, il dosaggio del D-Dimero viene prescritto anche perché un eventuale valore basso può servire a escludere una patologia trombo-embolica.

Un risultato negativo del D-Dimero nel caso in cui il test venga effettuato su pazienti a rischio basso o moderato di trombosi potrebbe quindi essere utile per escludere la presenza di una patologia acuta o una malattia che determina la formazione di coaguli.

Quando preoccuparsi per il D-Dimero alto

Se quindi in caso di valori negativi di D-Dimero non c'è da preoccuparsi perché non indicano un'anomalia, valori superiori ai 500 ng/ml – o comunque superiori al range di normalità stabilito dal laboratorio o determinato dal medico in base ai fattori detti sopra – meritano di essere approfonditi.

Ovviamente non è il paziente che può stabilire come procedere, ma sarà il medico a indicare come intervenire e se sono necessari altri esami.

Fonte | Laboratorio Crescenzi; Sant'Agostino

(Scritto da Valentina Rorato il 21 ottobre 2021;
Modificato da Maria Teresa Gasbarrone)

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