Da Londra alla Calabria: per alcuni studenti inglesi l’università è in un paesino a rischio spopolamento

Quindici studenti di Architettura della London Metropolitan University si sono trasferiti temporaneamente a Belmonte Calabro, piccolo centro in provincia di Cosenza, per studiarne la cultura e le tradizioni. Ad affiancarli una rete di giovani professionisti che hanno sperimentato un nuovo modo di apprendimento. Scopriamo di che cosa si tratta.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Emanuele La Veglia 24 Febbraio 2021

Immagina di vivere a Londra e di frequentare un college. Bene, ora, a causa della pandemia non puoi seguire le lezioni in presenza. Eppure sei molto interessato al tuo argomento di studi che, nel tuo caso, immaginiamo sia la cultura italiana, e in particolare quella del Sud. Quale potrebbe essere un'alternativa ad imparare nelle aule universitarie o attraverso un pc? Andare direttamente sul campo ovviamente.

A Belmonte Calabro, un paesino di circa duemila abitanti in provincia di Cosenza, si sono trasferiti quindici studenti della London Metropolitan University. Frequentano la facoltà di Architettura e hanno deciso di aderire al programma di South Learning, che in italiano vuol dire "apprendimento al Sud". L'espressione inglese riprende quella di "south working" che forse avrai sentito nominare ultimamente quando si parla di tutti i "fuori sede", soprattutto giovani, che hanno lasciato le loro case nel nord dell'Italia per andare a lavorare a distanza dalle loro regioni di origine. Nel piccolo centro i giovani inglesi hanno a disposizione tutti i servizi che solitamente offre l'università, ritagliandosi anche momenti di svago e convivialità.

Ad affiancarli ci sono dei professionisti che, in Calabria, sviluppano strategie per le loro città, progettano eventi e donano nuova vita a spazi abbandonati, coinvolgendo migranti, persone del luogo e, per l'appunto, studenti. Il loro gruppo è conosciuto sul web, e non solo, come "La Rivoluzione delle Seppie" e vogliono cambiare il mondo con le armi della conoscenza e degli stili di vita responsabili, rifiutando l'idea di una società in cui vedono troppa competizione.

A creare il ponte tra Londra e la Calabria è la giovane Rita Elvira Adamo, laureatasi nel 2018 in Architettura proprio alla Metropolitan University e attualmente impegnata in un Dottorato di Ricerca a Reggio Calabria. Insieme a Matteo Blandford, nato in Inghilterra e cresciuto in Italia, ha fondato l'associazione culturale no-profit "Le Seppie".

"L'idea del South Learning – ci racconta Rita – è partita nel 2017 in stretta collaborazione con gli altri protagonisti del progetto, tra cui l'associazione locale "Ex Convento", il collettivo di architettura "Orizzontale" che ha sede a Roma e ovviamente la London Metropolitan University ed il Comune di Belmonte Calabro".

Il centro delle attività degli studenti britannici è la Casa di Belmondo, uno spazio di coworking pensato  per condividere stanze, scrivanie e oggetti tra lavoratori, ricercatori e chiunque abbia bisogno di una postazione simile ad un ufficio per le proprie attività quotidiane. "Abbiamo voluto mettere in evidenza – continua Rita – un diffuso bisogno di evasione dalle grandi città per sperimentare azioni innovative in aree dove è molto più facile generare sinergie per la riattivazione culturale."

I nuovi ospiti visitano le case e i vicoli del centro storico, portano avanti progetti di ricerca e offrono lezioni di inglese. Si tratta di un nuovo modo di vivere le giornate, incontrandosi al bar, giocando a carte, cucinando insieme, vedendo film, il tutto a pochi passi dal mare. "Il South Learning – spiegano dall'associazione – si presenta come una scommessa ambiziosa: promuovere sinergie che possono essere propulsive a vantaggio della riattivazione culturale e urbana di territori considerati finora marginali. Si tratta di un esperimento formativo che incoraggia modalità alternative di apprendimento soprattutto a livello collettivo".

Credits: Le foto sono state fornite dall'associazione Le Seppie, quelle inserite sono rispettivamente a cura di Harry Breenden, Luca Pitasi e Francesca D'Agnano