Dall’essere a un passo dall’estinzione a diventare un’eccellenza del territorio: il caso della capra girgentana

Alla fine degli anni Novanta si contavano appena un centinaio di esemplari in tutta la Sicilia. Finché un ex metalmeccanico, tornato in Sicilia dalla Germania, ha deciso di dare vita alla azienda agricola Montalbo per allevare questa specie e salvarla dall’estinzione. Oggi l’impresa, guidata da Davide Lo Nardo, produce formaggi di alta qualità ricercati nel resto d’Italia e in Europa.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Rubrica a cura di Federico Turrisi
14 Dicembre 2019

Secondo alcuni biologi le sue origini andrebbero ricercate nelle capre del Tibet. Altri invece la ricollegano alla Mark-hor, detta anche Falconeri, in onore di Hugh Falconer, il naturalista inglese che per primo la notò nell’Afghanistan settentrionale e nel Belucistan. Ma già il nome della specie lega questo animale alla Sicilia: Girgenti infatti è il nome antico della città di Agrigento. E si racconta che furono gli Arabi i primi a portarla dall'oriente in terra siciliana più di mille anni fa. Stiamo parlando della capra girgentana, splendida razza ovina dalle tipiche corna a spirale (o a cavaturacciolo), presenti in entrambi i sessi, e dal portamento fiero.

Un tempo non troppo remoto, i greggi giravano liberamente tra le vie dei borghi della Sicilia. La capra girgentana veniva allevata soprattutto per il suo latte, che il pastore vendeva porta a porta, mungendo l'animale sul momento. Una vecchia tradizione, certo, che però andava contro le norme igienico-sanitarie. C'erano poi altre due complicazioni, chiamiamole così: con le sue corna metteva a repentaglio la salute degli altri ovini, in particolare delle pecore (che non hanno corna), e poi il suo latte non poteva essere miscelato con quello di pecora per la preparazione del pecorino. Così è iniziato il declino della capra girgentana.

Alla fine degli anni Novanta il numero era precipitato ad appena un centinaio di esemplari. Si cominciò allora a parlare di salvaguardia della capra girgentana. A questo punto della storia entra in scena un importante personaggio: Giacomo Gatì, oggi 67enne, di Campobello di Licata (provincia di Agrigento), con alle spalle un passato da metalmeccanico in Germania. La sua passione per gli animali e per l'agricoltura biologica non si è mai spenta e, venuto a conoscenza della situazione critica in cui versava la capra girgentana, è tornato in Sicilia per scovare i pochi esemplari rimasti. Ad aiutarlo nella ricerca c'erano Giovanni Fazio, attuale presidente dell'associazione per la salvaguardia e la valorizzazione della capra girgentana, e Ignazio Vassallo, dirigente della Soat (Sezione Operativa Assistenza Tecnica) di Agrigento che fa riferimento al dipartimento dell'Agricoltura della Regione Sicilia.

I tre notarono che le capre girgentane ormai venivano usate per lo più nelle mostre di bellezza. Per salvare la specie dall'estinzione occorreva tornare ad allevarla e ricavarci prodotti caseari. Così è nata l'azienda agricola-caseificio Montalbo. Ci sono voluti anni di impegno e numerosi sacrifici, ma la scommessa di Giacomo Gatì di allevare una capra che pareva non avere più futuro è stata vinta. Dal 2016 il timone dell'azienda è stata ceduto a Davide Lo Nardo, 32 anni.

"Quando parliamo di capra si immagina subito un sapore forte; i formaggi ricavati con il latte della girgentana invece hanno un sapore molto delicato." – spiega Davide. "Attualmente realizziamo oltre 40 prodotti, sia formaggi cremosi sia formaggi a pasta dura, sia a caglio animale sia a caglio vegetale, aggiungendo anche spezie come curcuma, cannella e maggiorana. In azienda abbiamo circa 300 animali e lavoriamo in media 200 litri di latte al giorno".

E pensare che vent'anni fa, quando era iniziata l'attività, i litri di latte lavorati al giorno presso l'azienda Montalbo oscillavano in media tra i 10 e i 20. In generale, è migliorata notevolmente la situazione della capra girgentana, sebbene rimanga una specie protetta. Adesso gli esemplari sono circa un migliaio. Ma soprattutto i formaggi ottenuti dal latte di capra girgentana si fanno apprezzare da un pubblico sempre più vasto.

"Il fatto che la capra girgentana è stata riconosciuta come presidio Slow Food ci ha aiutato a far conoscere la nostra attività e ha contribuito alla valorizzazione del prodotto." – aggiunge Davide – "Adesso non siamo più soli; ci sono altri 4 allevatori che fanno parte dell'associazione per la salvaguardia della capra girgentana. Possiamo dire che il progetto avviato anni fa da Giacomo Gatì sta dando i suoi frutti: i nostri formaggi vengono venduti, in quantità limitata naturalmente, non solo in Sicilia, ma anche nel resto d'Italia e in paesi europei come Olanda, Francia e Spagna".

Credits photo: Azienda agricola Montalbo

Questo articolo fa parte della rubrica
Laureato in lettere e giornalista professionista, sono nato e cresciuto a Milano. Fin da bambino ad accompagnarmi c’è (quasi) sempre stato un altro…