Serum Lab, la linea di cosmetici che riutilizza il siero di latte del Parmigiano Reggiano

L’impiego del siero di latte, che vanta una serie di proprietà, per la produzione di cosmetici non è una novità. Ma questa giovane start-up si differenzia per due aspetti: da una parte usa il siero liquido (anziché quello liofilizzato), risparmiando acqua, dall’altra ricava la materia prima da una filiera profondamente radicata sul territorio e altamente controllata come quella del Parmigiano Reggiano.
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Rubrica a cura di Federico Turrisi
23 Gennaio 2021

Se è diventata un'eccellenza dell'agroalimentare italiano conosciuta in tutto il mondo, ci sarà una ragione: il Parmigiano Reggiano è un piacere per le papille gustative. E se lo fosse anche per la pelle? Spieghiamoci meglio: non ti stiamo suggerendo di cospargerti il viso di parmigiano grattugiato. Piuttosto, stiamo dicendo che c'è un ingrediente all'interno del processo di caseificazione, ovvero il siero di latte, che per via delle sue proprietà (antiossidante, idratante e lenitiva, tra le altre) può essere utilizzato nella creazione di creme di bellezza e altri prodotti di cosmetica naturale.

Da questo presupposto si sviluppa il progetto di Serum Lab, start-up emiliana nata circa un anno e mezzo fa che realizza prodotti cosmetici proprio a base di siero di latte. Ma non uno qualunque. La materia prima proviene infatti da una filiera locale e sottoposta a rigidi controlli, come quella del Parmigiano Reggiano. L'idea che ha messo in moto tutto è stata molto semplice: "volevamo creare un prodotto che potesse essere distribuito su larga scala e che potesse permettere anche alle persone che non vivono vicino a dei caseifici di usufruire dei benefici offerti dal siero di latte". A parlare è Dario Biglietto, ceo di Serum Lab, napoletano di nascita ma a Bologna da oltre 15 anni. In tasca una laurea in biologia e alle spalle anni di esperienza all'interno di un'azienda che produce Parmigiano Reggiano, per l'appunto.

Per comprendere meglio l'attività di Serum Lab, dobbiamo aprire una piccola parentesi. Devi sapere che in passato il siero di latte trovava una sua ricollocazione all’interno della zootecnia. Successivamente è stato "scoperto" dall'industria dolciaria e soprattutto da quella farmaceutica, che lo impiega nella produzione di cosmetici sotto forma di liofilizzato. Il punto è che magari il siero di latte ha origine italiana, ma spesso subisce il processo di disidratazione all'estero, facendo dei giri piuttosto lunghi.

Serum Lab vuole superare questo modello. Lo scopo non è solo catturare e mettere a disposizione dei consumatori le proprietà del siero di latte, ma farlo anche nella maniera più sostenibile possibile. Come? Utilizzando il siero di latte liquido di un caseificio vicino. "L’acqua è il principale ingrediente nei cosmetici. Per non sprecarla, sfruttiamo il siero di latte nella sua forma liquida, e non liofilizzato come fanno tutti gli altri", prosegue Dario Biglietto. "Abbiamo notato che questa scelta ha contribuito inoltre a potenziare gli effetti degli altri ingredienti usati nella nostra ricetta, come l’acido ialuronico e i peptidi. Ingredienti comuni a numerose linee antiage".

Tra le caratteristiche dei prodotti di Serum Lab c'è quella di utilizzare il 98% di materie prime di origine naturale – "quel 2% che rimane fuori è necessario per un discorso di conservazione e «integrità sanitaria», diciamo così, del prodotto", aggiunge Dario – e la quasi totalità di ingredienti organici come l’acido ialuronico citato poc'anzi, ma anche oli ed estratti vegetali. Niente alcol o parabeni, niente olio di palma, derivati del petrolio o coloranti. L’efficacia viene poi testata in laboratori specializzati, tra cui il centro di cosmetologia dell’Università di Ferrara.

La partnership con un’azienda che produce Parmigiano Reggiano crea invece quel filo diretto che permette di risparmiare sulle emissioni, prodotte altrimenti con il trasporto del siero da sottoporre al processo di liofilizzazione di cui parlavamo prima. "La sede della start-up è al numero civico successivo a quello del caseificio. In questo senso, possiamo parlare di chilometro zero", sottolinea il ceo di Serum Lab.

Lo sguardo della start-up è ora rivolto al futuro. "Saremo al prossimo Cosmoprof di Bologna, che si terrà alla fine di maggio, e nel breve periodo vogliamo ampliare la gamma, continuando a promuovere le proprietà del siero di latte. Ci piace anche l'idea di dare vita a una fondazione impegnata sulla sostenibilità, e in particolare sul risparmio idrico, a cui destinare parte del ricavato delle vendite delle nostre creme".

Coniugare tradizione e innovazione, avendo un occhio di riguardo per l'ambiente: è questo, in fondo, il concetto su cui si poggia un modello di economia circolare. Ed è questa la filosofia che ha deciso di abbracciare, attraverso l'attività di Serum Lab, Dario Biglietto, il quale però ci tiene a fare una precisazione: "è vero, il siero è un sottoprodotto ricavato dal processo di lavorazione del formaggio, ma non chiamatelo scarto".

Foto di Serum Lab

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Laureato in lettere e giornalista professionista, sono nato e cresciuto a Milano. Fin da bambino ad accompagnarmi c’è (quasi) sempre stato un altro…