Quando ci mettiamo d'impegno, noi italiani non siamo secondi a nessuno nello sviluppare soluzioni innovative. Gli esempi potrebbero essere moltissimi. Prendiamo per esempio l'agricoltura di precisione, un settore in grado di coniugare tecnologia e sostenibilità. Una delle novità più interessanti è rappresentata dal robot Icaro X4 creato dalla start-up Free Green Nature, che ha base a Colle Umberto, nel Trevigiano. L'obiettivo per cui è stato concepito? Proteggere le viti senza dover ricorrere all'utilizzo di fitofarmaci.
Per ottenere tale risultato Icaro X4 impiega delle speciali lampade che irradiano le piante di luce ultravioletta a lunghezza d'onda corta, cioè di raggi UV-C, in grado di spezzare i legami molecolari di DNA e RNA dei microrganismi che attaccano le piante stesse, rendendoli inoffensivi. "In aggiunta, abbiamo sviluppato una miscela di gas, di nostra proprietà e brevettata, che consente a queste lampade di poter ottenere l'effetto desiderato, ovvero rompere i dimeri di timina di funghi e batteri, in una determinata maniera. E il sistema si è rivelato efficace contro gli agenti patogeni fungini che provocano le più comuni malattie della vite, come la peronospora, l’oidio e la botrite", spiega Valter Mazzarolo, co-fondatore di Free Green Nature.
Il potere germicida della radiazione UV-C è noto. Viene utilizzata infatti per la disinfezione di ambienti e superfici in ospedali e altri luoghi pubblici, ma anche in agricoltura. Tant'è che se ne sta sperimentando l'utilizzo nei campi di fragole presenti nelle serre di Belgio e Paesi Bassi, e in altre parti del mondo si stanno conducendo test simili. Nessuno però prima di Free Green Nature lo aveva fatto attraverso un robot a guida autonoma, controllabile da remoto attraverso un pc.
Icaro X4 è infatti un concentrato di tecnologia altamente sofisticata. Comunica con una centralina meteorologica, con cui scambia informazioni relative alle condizioni climatiche (temperatura, grado di umidità, direzione e intensità del vento, esposizione solare, punto di rugiada) e in base a queste ultime può regolare i due bracci movibili con le lampade UV, modificando il grado di inclinazione e la vicinanza al fogliame. Mediante un algoritmo, inoltre, vengono individuate le condizioni per una possibile infezione e tramite un segnale radio viene azionato Icaro X4. Tutto questo in un macchinario dalle dimensioni compatte: non supera neanche i 3 metri di altezza e di lunghezza ed è largo poco più di 170 centimetri.
Non è finita qui. Icaro X4 è congegnato per non arrecare alcun danno né a persone né ad animali. Il robot svolge il suo compito in autonomia, senza dunque l'intervento umano, ma i sensori di sicurezza fanno sì che comunque si spenga automaticamente nel caso qualcuno si avvicini. Il trattamento inoltre è accompagnato da un getto d’aria che ha sia la funzione di muovere il fogliame per irrorare tutte le parti della vite sia quella di far allontanare gli insetti.
Sembra tutto semplice a parole, ma per sviluppare un prototipo funzionante ci sono voluti anni di ricerche. Pensa che il primo brevetto depositato dalla start-up risale alla prima metà degli anni Novanta. Arriviamo così al fatidico collaudo nel 2019 in un appezzamento nel paese di Sarmede, in provincia di Treviso, tra i vigneti delle colline dove si produce il Prosecco Superiore Docg Conegliano-Valdobbiadene.
L'intento era quello di produrre un vino di ottima qualità in maniera del tutto naturale. "E posso dire con orgoglio che ci siamo riusciti", aggiunge Valter Mazzarolo. Anzi, i risultati positivi ottenuti hanno superato anche le aspettative. "Durante la sperimentazione abbiamo avuto una violenta grandinata che ha distrutto circa il 50% dell’uva. Su quella danneggiata che non cade a terra solitamente si creano delle muffe. Eravamo preoccupati di questo fatto, ma abbiamo proseguito ugualmente il trattamento. La cosa incredibile è che l’acino si è liofilizzato, ha perso cioè tutti i liquidi e non si è originata la muffa che poteva andare a intaccare l’uva buona".
Al momento un singolo macchinario è in grado di coprire un terreno fino a 10 ettari di superficie. Per i suoi ideatori, i benefici di Icaro X4 sono molteplici, soprattutto dal punto di vista dell'impatto sull'ambiente legato alle attività agricole. "Su 10 ettari mediamente un trattore consuma circa 56 litri di gasolio. Con Icaro X4 consumiamo 5,9 litri di benzina. Se il nostro modello venisse applicato su una scala più ampia, pensiamo alla quantità di acqua, di prodotti rameici, di fitofarmaci e di altre sostanze chimiche risparmiata, senza dimenticare la Co2 in meno emessa lungo la filiera".
E questo varrebbe non solo per la viticoltura, ma anche per altre coltivazioni. "Puntiamo a calibrare questa tecnologia anche sugli alberi da frutto e sulla verdura", prosegue Mazzarolo. I piani per il futuro dunque non mancano, e così la volontà di espandersi. "Le prime 30 macchine verranno consegnate il prossimo maggio ad aziende di riferimento. Per il 2022 ne abbiamo piazzate già 500. Con ordini non solo dal Veneto, ma da tutto il mondo: dalla Spagna alla California. Lavorando a stretto contatto con il Crea-Ve, il centro di ricerca per la viticoltura e l'enologia che ha sede a Conegliano, si proseguirà con il collaudo per mettere a punto i protocolli di utilizzo e per affinare la ricerca in modo da tarare con maggiore precisione intensità, frequenza e durata dei trattamenti in base alle specifiche problematiche fitosanitarie".
Si lavora, insomma, in un'ottica di perseguimento di un modello di agricoltura sostenibile: è questa la direzione indicata anche dalla strategia europea Farm to Fork. Con soluzioni tecnologiche come quella proposta da Free Green Nature sembra un po' più realistico l'obiettivo di ridurre l'utilizzo dei pesticidi in agricoltura. A guadagnarci è l'ambiente, e anche la nostra salute. Chi non vorrebbe ritrovarsi sulla sua tavola prodotti alimentari liberi da ogni traccia di fitofarmaci?
Foto di Free Green Nature