Divertirsi fa tanto bene (e per riuscirci devi praticare un po’ di mindfulness)

Abbassa i livelli di stress, aumenta le difese immunitarie, sviluppa la creatività e mette di buonumore. Divertirsi fa bene alla salute mentale e fisica, per questo è fondamentale concedersi del tempo per farlo. Come? Te lo spiego in questo articolo.
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Gaia Cortese 14 Gennaio 2023

Divertirsi è una cosa seria. Lo sosteneva uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento, Italo Calvino, e non si sbagliava. Divertirsi nella vita fa bene, abbassa i livelli di stress, aumenta le difese immunitarie, distrae dalle preoccupazioni, contrasta la noia e sviluppa la creatività. Insomma, il divertimento andrebbe quasi "prescritto" considerati i benefici che ne ha la salute mentale e fisica.

Spiegato da un punto di vista biochimico, infatti, quando ci si diverte il cervello rilascia dopamina, una molecola nota anche come l'ormone del benessere, dal momento che interviene direttamente sui meccanismi di controllo del piacere, della compensazione e della ricompensa.

Tale processo biochimico che produce benessere, induce automaticamente a mantenere un’attività o un comportamento che si sa essere in grado di generare appagamento, in modo da provare ancora una volta o più,  le medesime belle sensazioni.

Per questo motivo, se dovesse capitarti di metterti alla prova con un’attività nuova, come per esempio una partita a padel, e dovessi scoprire che è anche divertente, tenderesti a volerla ripetere per riprovare la sensazione di benessere che ti ha trasmesso questo sport.

Se uno passasse un anno intero in vacanza, divertirsi sarebbe stressante come lavorare.

William Shakespeare

Va tuttavia detto che, proprio per come funziona il nostro cervello, perché le emozioni "giuste" siano messe in moto, è necessario che ci siano sempre nuovi stimoli perché è inevitabile che le attività che tendono ripetersi, diventino dopo un poi di tempo meno divertenti e non appaghino più come le prime volte. Immagina se per assurdo ti trovassi sempre in vacanza: con ogni probabilità dopo un certo tempo, finiresti per trovare divertente una giornata di otto ore in ufficio.

Tutto il contrario della routine

D'altronde, il divertimento è un po’ tutto il contrario della routine, dell’ordinario, del quotidiano. Il termine stesso deriva dal latino de che indica “allontanamento” e vertere che significa “volgere altrove”. Divertirsi significa quindi spostare la propria attenzione da qualcosa, e rimarca il concetto per cui la realtà che si vive nel quotidiano non è solo ciò che si trova costantemente sotto i propri occhi. C'è di più, e per fortuna.

Per questo motivo chi è in grado di divertirsi e ha davvero la volontà di farlo, sa bene quanto per raggiungere quel obiettivo sia necessario "volgere l'attenzione altrove", che significa provare a fare nuove esperienze, essere curiosi e contrastare con tutti i mezzi la pigrizia, nemica numero uno del divertimento.

Mindfulness? Non fa mai male

La seconda cosa da fare per divertirsi, oltre ovviamente contrastare la pigrizia, è impostare il proprio vivere nel momento presente, immergersi  nel "qui e ora", come insegnano i principi della mindfulness.

Per potersi divertire, infatti, è fondamentale essere in grado di dare valore ad ogni momento della vita, al presente in particolare. Puoi infatti trovarti nel bel mezzo di una festa, di una cena con gli amici e avere la testa altrove, su pensieri che ti preoccupano, e non riuscire quindi a divertirti e a goderti quel particolare momento.

Ritrovare il senso di meraviglia

C'è poi un concetto, a mio avviso basilare, per far sì che il divertimento diventi un tassello inderogabile nella vita: bisogna imparare a ritrovare il senso di meraviglia. Proprio quella capacità così sviluppata nei bambini che si stupiscono per qualsiasi cosa nuova o inaspettata.

È possibile ritrovare questa capacità in età adulta? Probabilmente sì, ridimensionando le aspettative, ma dandosi delle opportunità, e prendendo a volte la vita meno sul serio per ritrovare quella parte infantile che fa tanto bene al buonumore.