Doraemon, il gattone blu e bianco venuto dal futuro, protagonista del manga realizzato da Hiroshi Fujimoto e Motoo Abiko (sotto lo pseudonimo congiunto di Fujiko Fujio) a partire dal 1969, è un vero cult.

La serie a fumetti  ha ispirato anche tre serie anime prodotte nel 1973, 1979 e 2005 (attualmente in corso e onda in tv) e una serie di film, videogame e gadget.

Fenomeno molto amato dai giapponesi e noto in tutto il mondo, il gatto-robot senza orecchie e con una tasca 4d sulla pancia da cui tira fuori ogni sorta di gadget (chiuski), viene inviato nel passato da Sewashi affinché si prenda cura del trisnonno, il ragazzino del XX secolo Nobita, in modo da migliorare il futuro di insuccessi di Nobita e di conseguenza il proprio. Per Doraemon non sarà facile.

Le avventure, tra i guai di Nobita e i suoi tentativi di correre ai ripari, fanno spesso da sfondo a temi educativi come l'importanza data all'impegno, allo studio, alla tenacia e al coraggio, e la sensibilizzazione ambientale: alcuni episodi sono focalizzati sull’importanza dell’acqua, il riciclo per non esaurire le risorse del pianeta, la difesa del mare, la lotta all’inquinamento, il surriscaldamento globale, il disboscamento.

Sono spesso protagoniste, le avventatezze di Nobita e la superficialità dei suoi amici Suneo e Gian che risultano spesso delle vere calamità pericolose per l'ambiente. Ecco quello che capita quando non si fa attenzione ad avere cura della natura e delle oasi verdi:

I chiuski di Doraemon servono spesso a rimediare e aiutare a trasformare il mondo in un universo migliore e più verde. Nonostante Nobita metta sempre il bastone tra le ruote al gatto, anche lo stesso ragazzino così inaffidabile e annoiato riesce ad imparare qualcosa di utile e combattere per delle buone cause (come il riciclaggio).

Il personaggio, il manga e le produzioni animate ancora oggi così attuali non smettono di ispirare vecchie e nuove generazioni per uno stile di vita più ecologico e sostenibile.