Foreste alimentari

Foreste alimentari: cosa sono e perché possono rendere l’agricoltura del futuro più sostenibile

Le foreste alimentari sono un modello di agricoltura sostenibile che rigenera il suolo, aumenta la biodiversità e nutre le comunità. Un’alternativa alle monocolture intensive per un futuro più sicuro e prospero, come dimostrano gli sforzi degli agricoltori sul bacino del Nilo.
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Roberto Russo 5 Marzo 2024

L'esperienza degli agricoltori del villaggio di Sitati nella contea di Busia, nella parte occidentale del Kenya, nel bacino del Nilo vicino al confine con l'Uganda, ci offre uno spaccato illuminante su un modello agricolo alternativo: le foreste alimentari. In contrapposizione alle monocolture intensive di canna da zucchero, che impoveriscono i terreni e danneggiano l'ambiente, queste “foreste” coltivate offrono una soluzione resiliente e ricca di benefici.

Cosa sono le foreste alimentari?

Immaginate un ecosistema rigoglioso, stratificato e diversificato, simile a un bosco naturale, ma progettato per fornire cibo. Frutteti, ortaggi, tuberi, cereali crescono in armonia con alberi da frutto e selvatici, erbe aromatiche e officinali. Un microcosmo pulsante di vita che attrae insetti impollinatori, uccelli e altri animali selvatici, favorendo la biodiversità e l'equilibrio naturale.

Le foreste alimentari non solo garantiscono una maggiore varietà di cibo nutriente per le comunità locali, ma offrono anche una serie di altri vantaggi:

  • rigenerazione del suolo: la consociazione di diverse specie vegetali e l'utilizzo di tecniche di permacultura favoriscono la fertilità del terreno, contrastando l'erosione e l'impoverimento;
  • riserva d'acqua: la fitta vegetazione aiuta a trattenere l'acqua piovana, favorendo la ricarica delle falde acquifere e contrastando la desertificazione;
  • biodiversità: l'habitat diversificato offre rifugio e cibo a una varietà di animali selvatici, contribuendo all'equilibrio dell'ecosistema;
  • resilienza al cambiamento climatico: la complessità del sistema rende le foreste alimentari più resistenti a eventi climatici estremi, come siccità e inondazioni;
  • autonomia e sicurezza alimentare: le comunità che coltivano foreste alimentari possono contare su una produzione diversificata e resiliente, riducendo la dipendenza da sistemi di produzione industriali e mercati globali.

La transizione verso le foreste alimentari richiede impegno e collaborazione. La sfida principale consiste nel cambiare le abitudini agricole consolidate e acquisire nuove conoscenze su questo modello innovativo. La formazione e il supporto tecnico da parte di esperti sono quindi essenziali per accompagnare le comunità in questo processo di transizione.

Un modello per il futuro

L'esperienza del bacino del Nilo ci insegna che le foreste alimentari non sono solo un'utopia idealistica, ma una concreta alternativa all'agricoltura industriale. Un modello che può ispirare la riconversione di terreni impoveriti e la creazione di sistemi agricoli più sostenibili, in armonia con l'ambiente e in grado di nutrire le comunità in modo sano e resiliente.

Le foreste alimentari possono essere adattate a diverse condizioni climatiche e geografiche, offrendo una soluzione versatile per la rigenerazione di terreni degradati e la creazione di sistemi agricoli sostenibili in tutto il mondo. La loro diffusione rappresenta un passo fondamentale per costruire un futuro più sicuro e prospero per le generazioni a venire.

L'impegno per la creazione di foreste alimentari richiede un coinvolgimento collettivo. Istituzioni, organizzazioni non governative, agricoltori e cittadini possono tutti contribuire a questa transizione. Incoraggiare la ricerca e la sperimentazione, educare le nuove generazioni a questo modello innovativo e supportare le comunità che già lo stanno adottando sono solo alcune delle azioni che possiamo intraprendere per costruire un futuro più sostenibile e ricco di biodiversità.

Fonte | World Agroforestry