Fusione nucleare, ottenuto un altro guadagno positivo di energia: perché è importante per la lotta al Climate Change?

Gli scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory, in California, come lo scorso dicembre sono riusciti ad avviare una reazione di fusione nucleare ottenendo più energia di quante ne è servita per innescarla. È un altro importante passo verso una fonte di energia pulita, inesauribile e sostenibile.
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Kevin Ben Alì Zinati 8 Agosto 2023

Il futuro è ancora lontano ma è lì, all’orizzonte, e lo intravediamo. Sì, perché un gruppo di scienziati statunitensi, per la seconda volta, è riuscito a ottenere un guadagno positivo di energia attraverso una reazione di fusione nucleare.

Avrebbero prodotto, insomma, più energia di quanta ne è servita per innescare lo stesso processo che alimenta il Sole e le altre stelle.

Se le maratone si concludono (e si vincono) mettendo un piede dopo l’altro, questo è il giorno in cui abbiamo mosso un altro passo verso la nostra meta: la tanto agognata indipendenza energetica dai combustibili fossili.

Teatro dell’impresa, ancora una volta, sono stati i laboratori del National Ignition Facility presso il Lawrence Livermore National Laboratory in California, dove lo scorso dicembre gli scienziati statunitensi avevano centrato lo storico traguardo della prima “ignizione” da fusione nucleare controllata, con una quantità di energia prodotta superiore a quella impiegata dai laser per innescarla.

Questo secondo esperimento, riportato prima dal Financial Times e poi ripreso dalla stampa internazionale, avrebbe tuttavia compiuto un centimetro in più – sì, le maratone sono lunghe – perché il rendimento energetico sarebbe ancora più alto rispetto a quello di dicembre. Sarebbero stati ottenuti 3,5 megajoule contro i 3,15 megajoule ottenuti con il primo esperimento (a fronte di 2,05 megajoule inseriti per azionarla).

La portata del risultato, che verrà condiviso in occasione di conferenze scientifiche e pubblicazioni sottoposte a peer review, è notevole e importante nell’ambito della ricerca di una fonte illimitata di energia pulita ed economica, ma come a dicembre, è bene contenere eccessivi entusiasmi.

Sì, stiamo conoscendo sempre di più la fusione nucleare e stiamo imparando a controllarla sempre meglio ma oggi siamo ancora lontani da un suo potenziale sfruttamento commerciale.

I due esperimenti del Nif hanno ottenuto un guadagno di energia solo se si tiene conto della singola reazione di fissione e non della quantità di energia che è stata necessaria per avviare l’intero processo.

In ogni caso, sembra che siamo sulla strada giusta. Si tratta di un altro passo cruciale, insomma, verso il momento in cui potremmo utilizzeremo la fusione nucleare come fonte di energia sicura, quasi inesauribile (dal momento che si ottiene fondendo due atomi di deuterio e trizio, isotopi dell’idrogeno ricavabile dell'acqua che sul nostro Pianeta non manca) e sostenibile.

La fusione infatti illumina gli occhi di buona parte della comunità scientifica e della popolazione perché non produce emissioni di Co2 e ha come unico sottoprodotto l’elio, un gas inerte.

La fusione è un’alternativa spetto alle tecnologie tradizionali, su tutti i combustibili fossili, che come sai alimentano inesorabilmente i cambiamenti climatici. Ma per arrivarci servono ancora tanti passi. Quelli giusti.