Gli scienziati hanno usato le forbici molecolari per eliminare il virus dell’HIV dal Dna di cellule umane infette

Un gruppo di ricercatori olandesi ha utilizzate la tecnica di biologia molecolare nota come Crispr-Cas9 per eliminare in maniera estremamente precisa il genoma del virus dell’HIV da cellule umane infette. Al momento è troppo presto per dire che esiste una cura efficace per l’HIV all’orizzonte ma quella dell’editing genetico appare una strada decisamente promettente.
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Kevin Ben Alì Zinati 22 Marzo 2024
* ultima modifica il 22/03/2024

Prendere le forbici e con precisione chirurgica e millimetrica eliminare il problema una volta per tutte.

È sicuramente facile a dirsi e potrebbe sembrarlo anche a farsi se il difetto da rimuovere è un angolo stropicciato su un pezzo di carta, un filo di troppo nel tessuto, una foglia secca nel cuore della pianta nel nostro salotto.

Ma quando si parla di malattie e virus e in gioco c’è la vita di una, cento, migliaia di persone le cose sono leggermente – si fa per dire – più complicate.

Forse però oggi lo sono un po’ meno perché un gruppo di ricercatori dell’University Medical Center di Amsterdam è riuscito a utilizzare le forbici molecolari per eliminare completamente ogni traccia dell’HIV dalle cellule umane infette.

Attraverso la tecnica dell’editing genetico Crispr-Cas9 hanno insomma tagliato il Dna umano in punti precisi cancellando la presenza del virus dell’immunodeficienza umana e alimentando, di fatto, le speranze di arrivare presto a una cura.

I risultati sono stati presentati in anticipo al Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive che and in scena a Barcellona dal 27 al 30 aprile e la ricerca è stata condotta dal gruppo di ricerca guidato Elena Herrera-Carrillo.

Dell’editing genetico Crispr-Cas9 ti avevamo parlato nel 2020, quando le sue inventrici, Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier erano state premiate con il prestigiosissimo Nobel per la Chimica.

La Crispr-Cas9 infatti è una tecnologia rivoluzionaria nella biologia molecolare che permette di compiere alterazioni precisissime nei genomi degli organismi viventi.

Consente, in sostanza, di intervenire geneticamente cancellando da un genoma dei geni indesiderati, danneggiati o potenzialmente dannosi e, allo stesso tempo, di introdurre nelle cellule di un organismo nuovo materiale genetico.

Le forbici molecolari, in sostanza, stanno aprendo la strada a terapie sempre più avanzate e personalizzate contro una vasta gamma di malattie.

Non sorprende quindi che per la testa dei ricercatori olandesi sia passata l’idea assolutamente ambiziosa di utilizzare la Crispr-Cas9 anche per curare l’HIV.

Sì, perché tra le tante sfide a cui ci costringe questo virus c’è anche il fatto che HIV, quando entra nell’organismo umano, integra il proprio genoma al DNA dell’ospite, rendendone estremamente difficile l’eliminazione.

Questo virus inoltre può infettare diversi tipi di cellule e tessuti del corpo, ciascuno con il proprio ambiente e le proprie caratteristiche uniche: se Crispr-Cas9 riuscisse davvero ad eliminare HIV dalle cellule sane, potremmo dunque avere un modo per colpire l’HIV in tutte queste situazioni.

I ricercatori olandesi hanno quindi utilizzato le forbici molecolari (e altre due molecole chiamate gRNA per guidarne l’azione) prendendo di mira le sequenze conservate dell’HIV, quelle parti del genoma del virus che rimangono le stesse in tutti i ceppi di HIV conosciuti e in diverse analisi di laboratorio sono riusciti ad eliminarlo dalle cellule umane.

Siamo dunque arrivati a una cura contro HIV? No: calma. Servono prudenza e cautela quando si affrontano queste ricerche e si analizzano i risultati di esperimenti simili perché, come hanno ribadito gli stessi autori olandesi, siamo ancora in una fase di sperimentazione in laboratorio.

“Abbiamo sviluppato un efficiente attacco CRISPR combinatorio sul virus HIV in varie cellule e sui luoghi in cui può essere nascosto nei serbatoi, e abbiamo dimostrato che le terapie possono essere somministrate specificamente alle cellule di interesse. Questi risultati rappresentano un progresso fondamentale verso la progettazione di una strategia di cura” hanno spiegato gli autori, sottolineando una, due, tre volte che il loro lavoro rappresenta una prova di concetto e non diventerà una cura per l’HIV domani.

“I nostri prossimi passi prevedono l’ottimizzazione del percorso di consegna per colpire la maggior parte delle cellule serbatoio dell’HIV – hanno continuato – Combineremo le terapie CRISPR e i reagenti mirati ai recettori e passeremo a modelli preclinici per studiare in dettaglio gli aspetti di efficacia e sicurezza di una strategia di cura combinata. Questa strategia è quella di rendere questo sistema il più sicuro possibile per le future applicazioni cliniche”.

Solo una volta che verranno confermate e garantire sicurezza ed efficacia si potranno prendere in considerazione sperimentazioni cliniche mirate a una vera e propria cura negli esseri umani. “Sebbene questi risultati preliminari siano molto incoraggianti, è prematuro dichiarare che esiste una cura efficace per l’HIV all’orizzonte.

La strada, tuttavia, sembra promettente.

Fonte | EurekAlert

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