Nella metà mezza piena del bicchiere della seconda estate in compagnia della pandemia c’è che questa volta viaggiare si può.
Non posso negarti che la diffusione sempre più capillare e pervasiva della variante Delta, i cui casi stanno ripopolando gli ospedali e le terapie intensive anche in Italia, sta cominciando a preoccupare gli esperti.
Sbandierata ad alta voce o sussurrata quasi per non darle concretezza, anche tu in queste ore avrai sentito parlare di una famigerata "quarta ondata".
Che si tratti di una constatazione razionale o affrettata, ciò che può relativamente compensare la preoccupazione è il fatto che oggi abbiamo a disposizione gli strumenti per andare in vacanza in sicurezza.
Green pass, Passenger Locator Form, isolamento, tamponi, quarantena. Sono i cardini che sorreggono la tua estate all’estero e il turismo in Italia e che il Ministro della Salute Roberto Speranza ha recentemente aggiornato, in modo da rafforzare ancora di più le nostre difese contro il virus al rientro a casa.
Poi lo sai: qualsiasi spostamento, in questo periodo, può nascondere un rischio sanitario. La possibilità che all’ingresso o il rientro in Italia ci si debba sottoporre a un tampone e che questo risulti positivo esiste: in quel caso, però, ti abbiamo già spiegato che cosa devi fare.
Nella serata di giovedì 29 luglio, sul proprio profilo Facebook il Ministro Speranza ha anticipato i punti salienti della nuova ordinanza che regola i rientri in Italia dall’estero.
Le misure restrittive che definivano l’ingresso da paesi come l’India, il Bangladesh, lo Sri Lanka e il Brasile sono state confermate, così come la quarantena di 10 giorni per i Paesi extraeuropei “fatta eccezione per quelli della lista raccomandata dall’Ue per i quali la quarantena è ridotta a 5 giorni”.
Per i Paesi europei e dell’area Schengen, oltre che per il Canada, il Giappone e gli Stati Uniti l’ingresso sul territorio nazionale è vincolato al Green pass, quindi all’avvenuta vaccinazione, alla guarigione del Covid-19 o a un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
Un capitolo a parte Speranza l’ha dedicato alla Gran Bretagna, da poco ufficialmente fuori dal perimetro europeo. L’ordinanza, ha chiarito il Ministro, “conferma anche la mini quarantena anche dalla Gran Bretagna i cui certificati vaccinali e di guarigione potranno essere utilizzati ai fini del green pass sul territorio italiano”.
Leggendo le parole del Ministro ti starai chiedendo che cosa significano e come si traducono in realtà. Provo ad approfondire la nuova ordinanza cosicché tu possa sapere quali documenti ti servono e come ti devi comportare in relazione al paese in cui sei stato in vacanza.
Se la tua estate ha come meta la Repubblica di San Marino o lo Stato della Città del Vaticano devi sapere che non sono previste limitazioni né obblighi di dichiarazione.
In più, le certificazioni di avvenuta vaccinazione o di confermata guarigione firmati in questi due territori sono equivalenti a quelle italiane, e dunque validi.
Il Governo, sul sito della Farnesina, sotto l’etichetta “elenco C” ha raggruppato oltre 40 Stati tra cui:
Se hai soggiornato in questi paesi oppure se vi hai solo transitato nei 14 giorni precedenti per il rientro in Italia dovrai presentare il Green Pass e il cosiddetto Passenger Locator Form, un modulo di localizzazione che permette di rintracciare i tuoi spostamenti.
Se non dovessi avere questi documenti scatterebbe allora l’isolamento fiduciario per un periodo di 5 giorni, alla fine del quale dovrai sottoporti a un tampone molecolare o antigenico.
Le misure che contraddistinguono il rientro in Italia dai paesi extraeuropei sono invece leggermente più stringenti. Tra questi puoi trovare:
Al rientro in Italia, anche in questo caso dovrai presentare il Passenger Locator Form oltre a un documento che certifichi che, nelle 72 ore precedenti all’ingresso sul territorio nazionale, ti sei sottoposto a un test molecolare o antigenico con risultato negativo.
Ritorno sul capitolo Gran Bretagna, per la quale il termine temporale per il tampone è stato ridotto a 48 ore. Se ritorni da qui dovrai però aggiungere anche un periodo di isolamento di 5 giorni, così come per tutti gli altri paesi dell’elenco.
Se però hai soggiornato o transitato in Canada, negli Usa o in Giappone nei 14 giorni precedenti, l’iter burocratico per rientrare a casa può anche diventare più snello se presenti il Passenger Locator Form e il Green pass.
Gli spostamenti in Italia da e anche per paesi come l’India, lo Sri Lanka, il Bangladesh e il Brasile sono un po’ più complicati.
Se sei partito sai che puoi raggiungere questi luoghi solo per questioni di lavoro, motivi di salute o di studio, ragioni di assoluta urgenza o per rientrare presso il domicilio, abitazione o residenza. Non è consentito muoversi per turismo, dunque.
In virtù dei requisiti che ti ho spiegato qui sopra, per rientrare ti servirebbe l’ormai famoso Passenger Locator Form, un tampone negativo eseguito nelle 72 ore precedenti all’ingresso e dovrai sottostare a 10 giorni di isolamento, al termine dei quali dovrei presentare un test negativo.
Fonte | Ministero della Salute