Il vero problema del virus dell'Hiv, anzi del retrovirus da immunodeficienza acquisita, è che muta in continuazione. Tanto che al momento viene suddiviso in ceppi, gruppi e sottogruppi, o clade. E un team di ricerca della multinazionale farmaceutica Abbott, coordinato da Mary Rodgers, ne ha appena scoperto un sottotipo nuovo, come ha comunicato attraverso lo studio pubblicato proprio ieri sulla rivista Journal of Acquired Immune Deficiency Syndromes. Non accadeva da 19 anni, ma non è una buona notizia: se da un lato infatti si tratta di una possibilità per capire qualcosa di più di questo agente patogeno, dall'altra ti ricorda che mai come per questa patologia l'unica cura davvero efficace è la prevenzione.
Di Hiv e Aids ti abbiamo già parlato in diversi articoli su Ohga, ma in questo caso dovrai concentrarti soprattutto sui tipi di virus in circolazione. Un breve ripasso quindi può tornare utile. I due ceppi principali sono l'Hiv-1, il più diffuso e quello che ha causato la pandemia ancora in corso a partire dagli anni '80, e l'Hiv-2, più comune in Africa Occidentale e in Asia e che dà origine a una forma di Aids dai sintomi leggermente attenuati rispetto a quella che conosci tu. Prendiamo quindi in esame l'Hiv-1, che a sua volta è diviso in gruppi. Tra tutti, quello che circola in Occidente è soprattutto il gruppo M. Infine si arriva ai sottogruppo, o clade, che nascono dall'incontro tra le diverse tipologie di virus e danno vita quindi a una nuova varietà. Oggi il più frequente è il B, ma nel laboratorio della Abbott hanno appena scoperto un altro: L.
Molto raro, comunque presente, non si conosce ancora molto di questo nuovo sottotipo. Lo hanno però rintracciato utilizzando un test che al momento viene impiegato per analizzare circa il 60% di tutte le riserve di sangue presenti nel mondo. Dunque è un'ottima notizia che questi strumenti siano in grado di individuarlo, ma è anche un'ulteriore conferma di come non si possa mai davvero abbassare la guardia contro l'Hiv. Esistono infatti cure che permettono di tenere l'infezione a basa e vivere una vita normale, eppure esiste sempre una nuova minaccia dietro l'angolo, persino dopo 19 anni di silenzio.
Fonte| "Complete genome sequence of CG-0018a-01 establishes HIV-1 subtype L" pubblicato sul Journal of Acquired Immune Deficiency Syndromes il 6 novembre 2019