I medicinali per digerire: quali sono e quando si possono assumere

Con l’arrivo delle feste tutti pensiamo a preparare pranzi e cene con un quantitativo di cibo non indifferente. I principali sintomi dell’ “aver esagerato” sono nausea, senso di pesantezza, aerofagia, bruciore di stomaco, ed a volte anche vomito. I farmaci che possono aiutarci in questi casi sono: antiacidi, alginati, dimenticone, metoclopramide e domperidone.
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Dott.ssa Chiara Speroni Dottoressa in Farmacia
30 Dicembre 2020 * ultima modifica il 30/12/2020

Con l’arrivo delle feste tutti pensiamo a preparare pranzi e cene con un quantitativo di cibo non indifferente. Per quanto quest’anno passeremo delle feste diverse dal solito, nulla vieta di “abbuffarsi” anche in due. Sappiamo tutti che quando esageriamo, quando mangiamo troppo, ci sentiamo appesantiti, facciamo fatica a digerire e il solo pensiero di mangiare ancora ci fa star peggio. I principali sintomi dell' "aver esagerato" sono nausea, senso di pesantezza, aerofagia, bruciore di stomaco, e a volte anche vomito.

Il processo digestivo

Ma cosa succede al nostro corpo quando mangiamo troppo? Andiamo a vedere brevemente il processo digestivo.

Gli alimenti entrano nel nostro corpo attraverso la bocca per proseguire attraverso esofago, stomaco e finire il percorso nell'intestino. Attraverso tutte queste tappe il risultato è quello di rendere il cibo più molle, e rendere il bolo alimentare digeribile. Puoi immaginare come alla base del percorso del cibo nel nostro corpo ci siano i movimenti della muscolatura liscia, l’intervento del sistema nervoso e infine il coinvolgimento di alcuni ormoni regolatori.

La prima tappa avviene nella bocca, dove intervengono i primi enzimi digestivi prodotti dalle ghiandole salivari e linguali i cui bersagli sono i glucidi ed i lipidi presenti nel nostro boccone. Il cibo si mescola con la saliva e viene spinto poi nell’esofago ed attraverso onde peristaltiche arriva nello stomaco. Sai, masticando riduciamo gli alimenti in piccoli pezzi i quali vengono a contatto con il secreto delle ghiandole salivari. Questa funzione è molto importante per la buona riuscita della digestione, in questo modo abbiamo umettato ed omogeneizzato il cibo. La deglutizione è una risposta riflessa attivata da impulsi nervosi (es. nervo trigemino, glossofaringeo e vago). Questo processo inizia quando spingiamo il nostro “boccone” sulla lingua ed indietro verso la faringe. Qui intervengono i muscoli faringei che spingono il bolo alimentare nell’esofago. Pensa all’esofago come un lungo tubo che ha una valvola che connette allo stomaco. Questa valvola o sfintere consente l’ingresso del bolo alimentare nello stomaco ed allo stesso tempo impedisce che il contenuto dello stomaco possa risalire.

La seconda tappa avviene nello stomaco. Gli alimenti vengono, qui, mescolati con l’acido prodotto dalle cellule parietali, con muco e con la pepsina. Intervengono gli enzimi in grado di attaccare proteine e lipidi. Qui il contenuto viene mescolato, ridotto in porzioni ancora più piccole col risultato finale di una poltiglia semiliquida in grado di passare nel duodeno attraverso lo sfintere pilorico. Le secrezioni gastriche e le contrazioni sono regolate da meccanismi nervosi ed umorali. La velocità con cui lo stomaco riesce a svuotarsi dipende dalla natura del pasto; es. un pasto ricco di glucidi riesce a lasciare lo stomaco in poche ore mentre un pasto ricco di proteine è più lento, e più lento ancora uno ricco di lipidi. Puoi iniziare ad intuire come tutto quello che mangiamo durante le feste si ripercuota a questo livello.

La terza tappa inizia quanto il nostro “pasto” o quello che ormai ne rimane, arriva nell’intestino tenue. Qui si mescola col secreto delle cellule della mucosa intestinale, con il succo pancreatico e con la bile. Il processo digestivo iniziato dunque con la masticazione nella bocca, proseguito nello stomaco, si completa nel lume intestinale. Troviamo anche altri enzimi a livello del tenue che sono in grado di ultimare il processo digestivo. Questi enzimi riescono a svolgere il loro lavoro grazie all’HCl secreto dallo stomaco e dalla bile prodotta dal fegato. Una volta che tutti l’alimento è stato scisso nei singoli componenti, questi saranno assorbiti lungo il tratto intestinale. In questa sede saranno assorbiti anche vitamine, sali minerali ed acqua.

I farmaci per digerire

Possiamo fare un elenco dei farmaci che possiamo usare in caso di cattiva digestione. Ricorda di non abusare di questi farmaci, alcuni possono dare effetti indesiderati anche gravi. Se la sintomatologia non migliora, ricordati  di contattare il tuo medico di medicina generale che ti indicherà il miglior percorso terapeutico. Tra questi farmaci ricordiamo:

  • Antiacidi
  • Dimeticone
  • Alginati
  • Metoclopramide
  • Domperidone

Gli antiacidi

Gli antiacidi caratterizzati dalla presenza di sali di alluminio o magnesio che sono in grado di neutralizzare l’eccessiva produzione di acido. Trovano impiego anche per il trattamento di:

  • Dispepsia ulcerosa
  • Malattia da reflusso gastroesofageo

Un antiacido può essere assunto in presenza dei sintomi come bruciore alla bocca dello stomaco o in via preventiva prima di andare a dormire e fino a 4 volte al giorno. Se siamo in presenza di un’ulcera può essere necessario aumentare la somministrazione del farmaco. Gli antiacidi sono presenti in commercio sia come compresse sia come preparazione liquida. Proprio quest’ultima mostra un’efficacia maggiore perché riesce immediatamente a tamponare l’acidità ricoprendo le mucose di esofago e stomaco. I principiali componenti sono:

  • Magnesio carbonato
  • Magnesio idrossido
  • Magnesio trisilicato
  • Alluminio idrossido
  • Sodio bicarbonato

Questi sali sono insolubili in acqua e mostrano un’azione prolungata se riescono a rimanere per più tempo nello stomaco. Quando assumi questi farmaci ricordati di non mangiare subito dopo altrimenti si innesca tutta la cascata digestiva ed il farmaco viene eliminato dallo stomaco.

Ricorda che il magnesio è un ottimo antiacido, ma se assunto in quantità eccessive diventa lassativo. L’alluminio, invece, provoca stitichezza. Il bicarbonato di sodio trova applicazione anche nella cura dei disturbi del tratto urinario e dell’acidosi, inoltre non deve essere assunto da chi sta seguendo una dieta povera di sodio.

Il dimeticone

Il dimenticone attivato o simeticone è un agente antischiuma utilizzato per la prevenzione del meteorismo ed aerofagia. Può capitare che quando mastichi, ingerisci troppa aria. Le preparazioni con questo farmaco risultano utili per il sollievo dal singhiozzo. Esiste in diversi dosaggi, 40 mg, 80 mg, 120 mg, la posologia varia in base all’entità del problema. La formulazione in compresse deve essere masticata al termine di ogni pasto principale, la formulazione in emulsione orale deve essere prelevata con la siringa dosatrice presente all’interno della confezione e dispersa in un bicchiere d’acqua ed assunta al termine dei pasti. Nei bambini vedrai la somministrazione in gocce per alleviare i sintomi delle coliche.

Gli alginati

Gli alginati risultano utili come protettori delle mucose, soprattutto in associazione agli antiacidi. Questi sono in grado di aumentare la viscosità del contenuto dello stomaco e può proteggere la mucosa dell’esofago. Le preparazioni contenenti alginati sono presenti in forma di compressa e emulsione.

Il metoclopramide e il domperidone

Questi farmaci agiscono stimolando la motilità gastrica favorendone lo svuotamento ed il transito nel piccolo intestino. Agiscono aumentando la forza di contrazione dello sfintere esofageo inferiore. Sono utilizzati per il trattamento della nausea e del vomito. Li possiamo trovare anche in associazione ad antiacidi. Le preparazioni in commercio contenti questi farmaci sono: compresse, bustine, sciroppi, supposte, fiale.

Sai, con metoclopramide e domperidone bisogna prestare attenzione agli effetti indesiderati.

Metoclopramide

Il metoclopramide è un farmaco che deve essere dosato con attenzione in bambini, adolescenti ed anziani e se soffri di insufficienza epatica e/o renale. È controindicato in caso di ostruzione, perforazione od emorragia gastrointestinale, feocromocitoma ed in gravidanza ( a meno che non ti sia prescritto dalla ginecologa). È un farmaco che agisce a livello del sistema nervoso e pertanto gli effetti indesiderati si manifestano a questo livello con effetti extrapiramidali, iperprolattinemia, sonnolenza, diarrea, depressione, sindrome neurolettica maligna, rash cutaneo, prurito, edema ed in rari casi anche anomalie nella conduzione cardiaca. È in grado di interagire con altri farmaci come:

    • Analgesici: porta ad un aumento dell’effetto di aspirina e paracetamolo
    • Analgesici oppioidi: antagonizzato l’effetto di metoclopramide
    • Antimuscarinici: antagonizzato l’effetto di metoclopramide
    • Antipsicotici: aumento dei sintomi extrapiramidali
    • Ciclosporina: aumento della concentrazione plasmatica della ciclosporina
    • Farmaci che agiscono sul sistema dopaminergico:
      • Amantadina: aumento degli effetti extrapiramidali
      • Bromocriptina e carbegolina: antagonismo dell’effetto ipoprolattinemico di questi farmaci
      • Pergolide: antagonismo dell’effetto antiparkinsoniano
      • Ropirinolo: antagonizzato il suo effetto

Domperidone

Il domperidone(ti ricordi che ne avevamo già parlato?) trova applicazione nel trattamento di nausea, vomito, dispesia, malattia da reflusso gastroesofageo. Deve esser valutato con attenzione il suo utilizzo in bambini, in caso di insufficienza renale, gravidanza ed allattamento. I suoi effetti indesiderati si manifestano a livello del sistema nervoso in cui risultano potenziati gli effetti extrapiramidali, iperprolattinemia, rash cutaneo. Interagisce con:

    • Analgesici: in presenza di analgesici oppioidi si presenta un antagonismo degli effetti gastrointestinali del domperidone
    • Ketoconazolo: si verifica un aumento del rischio di aritmie con gli antimicotici
    • Antimuscarinici: antagonizzato l’effetto del domperidone
    • Farmaci che agiscono sul sistema dopaminergico:
      • Amantadina: aumento degli effetti extrapiramidali
      • Bromocriptina e carbegolina: antagonismo dell’effetto ipoprolattinemico di questi farmaci

Come puoi vedere esistono diversi farmaci che possono aiutarci quando esageriamo. Puoi sempre chiedere consiglio al tuo farmacista in modo tale che possa aiutarti nella scelta di quello più adeguato per te. Hai visto come alcuni farmaci possano interferire con essi e come eventuali terapie croniche possano risultare compromesse.

Fonti| Ganong – Fisiologia medica; Rang & Dale – Farmacologia; Katzung – Farmacologia generale e clinica; AIFA – Guida all’uso dei farmaci

Laureata in Farmacia presso la facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Milano. Tesi svolta presso il laboratorio di altro…
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